Otman
Siete tutti asini!
Oatman – Route 66 Arizona
Arizona. Oatman è l’ultimo dei paesi della Route 66 che si incontra arrivando dal New Mexico.
Nel nostro caso, invece, è stato il primo e quindi pensavamo ci sarebbe servito per avere un’idea di quello che avremmo incontrato durante il resto della vacanza.
A dire la verità, invece, Oatman ha ben poco a che fare con le città kitsch e piene di insegne al neon che abbiamo incontrato nei giorni successivi, ma questo ancora non lo sapevamo.
Allora cerchiamo di capire cos’ha di diverso Oatman e perché mi è piaciuta così tanto.
Un po’ di storia
Oatman – Route 66 Arizona
Oatman venne fondata ufficialmente agli inizi del 1900, durante gli anni della corsa all’oro, ma i primi insediamenti risalgono alla seconda metà del 1800.
Quando con gli anni ci si rese conto del potenziale delle Black Mountains, che erano davvero una miniera d’oro, da piccolo agglomerato di case, Oatman divenne una vera e propria città, con una popolazione arrivata fino a 10.000 abitanti.
Poi arrivò il terribile incendio del 1921, che distrusse quasi interamente la città.
A metà degli anni 50, altro momento buio. L’aperura della I-40 segnò il declino definitivo di Oatman.
Beh, definitivo. Definitivo fino a un certo punto, perché tutti gli sforzi fatti da Angel Delgadillo (del quale abbiamo parlato nell’articolo di Seligman) diedero i loro frutti. Scoppiò di nuovo l’interesse per la Route 66 e Oatman si trovò piano piano di nuovo invasa dai turisti.
Pochi edifici ai lati di Main Street – che poi non è altro che la Route 66 che taglia in due la città – strade polverose, marciapiedi in legno. Tutto ricorda il far west.
A raccontarla così, non sembrerebbe niente di particolare e invece è molto caratteristica.
E ha una particolarità.
Oatman e gli asini
Oatman – Route 66 Arizona
I veri protagonisti di Oatman sono gli asini che scorrazzano indisturbati per il centro.
Questi simpatici animali sono i discendenti di quelli portati qui dai minatori e dai cercatori d’oro.
Quando la Guerra Mondiale arrivò qui a Oatman le miniere vennero chiuse, di conseguenza la città si spopolò e gli asini vennero abbandonati qui.
Ora potete entrare nei negozi di Oatman per comprargli un po’ di carote, ma la raccomandazione è quella di dargli sono cibo adatto e salutare, altrimenti si rischia che questa colonia di asini si estingua.
L’Oatman Hotel
Oatman – Route 66 Arizona
Ma Oatman è conosciuta anche per l’Oatman Hotel.
In origine si chiamava Durlin Hotel, in onore del suo fondatore, John Durlin, appunto.
Costruito nel 1902, venne ricostruito quasi totalmente nel 1924 dopo l’incendio che distrusse la città. Da alloggio per i minatori, divenne ben presto un punto di sosta per chi percorreva la Route 66 e dal 1983 è iscritto al Registro Nazionale dei Luoghi Storici.
Nel 1939, Clarke Gable e Carol Lombard scelsero di trascorrere all’Oatman Hotel la loro prima notte di nozze, ma ora l’albergo non è più attivo e le sue poche stanze, che si dice siano infestate da fantasmi, sono diventate un vero e proprio museo.
Oatman è diventata turistica e ha perso un po’ del suo fascino originale?
Sicuramente sì, ma per visitarla vi basteranno al massimo un paio d’ore, non vi porterà via molto tempo, quindi vi consiglio assolutamente una sosta, perché qui in Arizona un paese così non lo rivedrete facilmente.
Noi continuiamo a percorrere la Route 66 in direzione di Kingman, perché questo tratto di strada è particolarmente suggestivo, anche se per la maggior parte è tutto curve e in salita. Vale comunque un po’ di tensione per chi guida, perché la vista dal Sitgreaves Pass è spettacolare.
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