Ninh Binh – Tam Coc e Bic Dong Pagoda
Dove la spiritualità incontra la natura
Vietnam – Ninh Binh – Tam Coc e Bich Dong Pagoda
Ninh Binh è una regione ricca di storia e di spiritualità. Lo abbiamo visto visitando Hoa Lu, antica capitale.
Con questo articolo, continueremo a scoprire le bellezze culturali vietnamite, ma inizieremo anche a prendere confidenza con la natura, visitando una delle zone più suggestive del Vietnam.
Iniziamo con un tempio molto particolare, oserei dire il più particolare visto fino ad ora.
Andiamo alla Bich Dong Pagoda.
Bich Dong Pagoda
Vietnam – Ninh Binh – Tam Coc e Bich Dong Pagoda
La Bich Dong Pagoda è una delle maggiori attrazioni di Ninh Binh ed è conosciuta anche come “La Grotta della Perla Verde”. Tra un po’ scoprirete perché.
Nonostante la nebbia che avvolge le cime delle montagne e l’umidità che a tratti toglie il fiato, la bellezza, la calma e anche la misticità di questo posto non può che lasciare affascinati.
Ma andiamo per gradi.
Innanzitutto, dove si trova la pagoda e perché è così visitata?
La Bich Dong Pagoda si trova vicina al villaggio di Dam Khe, nel comune di Ninh Hai.
Non è una pagoda come le altre, la Bich Dong Pagoda è una pagoda rupestre, costruita sul lato del monte Ngu Nhac.
L’origine della pagoda e il suo nome
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Tutto ebbe inizio nel 1428, quando venne costruito un piccolo tempio sulla cima della montagna.
All’inizio del 1700 due monaci arrivarono qui e rimanendo colpiti dalla bellezza del luogo, decisero di fermarsi e riparare la pagoda, che ormai si era deteriorata parecchio.
Ma non fecero solo questo, perché decisero anche di costruire tre pagode distinte su tre livelli diversi della montagna.
Un complesso perfettamente integrato non solo con la montagna, ma con tutto il paesaggio circostante.
Poi arrivò il 1774, quando Trinh Sam visitò il sito e ne rimase incantato. Ai suoi occhi la pagoda appariva meravigliosa, avvolta in un suggestivo sfondo verde.
Fu così che venne cambiato il nome originario, che significava “Una bellissima pagoda di pietra che evoca l’immagine di una gemma pura nel luogo più remoto” in Bich Dong, che significa “grotta verde”, e si rifà al colore verde smeraldo che identifica tutta la zona.
La visita
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Va subito fatta una premessa: trattandosi di una pagoda su tre livelli incastonata nel lato di una montagna, mettete in conto un po’ di fatica.
La porta d’accesso ci fa già presagire che questo posto ci piacerà e parecchio.
Allora iniziamo!
Non abbiamo ancora visto niente, ma siamo già incantati da questo posto e dalle spiegazioni di Michael, che ancora una volta aggiunge valore a quello che stiamo vedendo.
Dalla Ha Pagoda si salgono 120 scalini e si raggiunge la Trung Pagoda.
Vista da fuori, per me è la più suggestiva e quella che rende meglio l’idea di un tempio rupestre.
Da qui si ha una visuale a dir poco incantevole, circondati da montagne e totalmente immersi nel verde.
Il Vietnam ancora una volta ci ha stupito, ma non è finita qui, perché ci aspetta una delle esperienze più belle di tutta la vacanza: una gita in barca a remi sul fiume Ngo Dong per visitare le grotte di Tam Coc, passando tra incantevoli isolette calcaree.
Torniamo a Tam Coc.
Tam Coc
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Innanzitutto, il nome. Tam Coc significa “Tre Grotte”, quelle tre grotte naturali che attraverseremo durante la nostra gita in barca e che si sono formate grazie all’azione erosiva dell’acqua nel corso dei secoli.
Siamo in quella che è definita l’“Halong Bay on land”, proprio per la somiglianza con la tanto decantata Baia di Halong.
Sarà vero? Non ci resta che provare, recarci al porticciolo al centro del paese di Tam Coc, indossare il giubbotto di salvataggio e partire.
Così ha inizio questa particolare gita in barca attraverso paesaggi naturali incantevoli, risaie e formazioni carsiche.
Rilassata come una corda di violino, perché – per chi non lo sapesse – sospesa in aria sono perfettamente a mio agio, ma seduta su una barchetta che solca le acque del fiume Ngo Dong un po’ meno, sto per dare il via ad una serie di giornate dove l’acqua e i fiumi saranno protagonisti.
E intanto non posso che soffermarmi su un particolare: la nostra nuova amica non sta usando le braccia per remare, sta remando con i piedi.
E con che dimestichezza!
Come faccia e perché lo faccia non lo so proprio, ma guardandomi intorno, scopro che non è l’unica.
Anzi, di tutti i rematori presenti – e sono davvero tanti – nessuno usa le mani.
Ci vuole un po’ di tempo prima di arrivare alle grotte.
Le grotte di Tam Coc
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Ma almeno non piove, accontentiamoci.
A proposito, se venite qui quando il sole splende, non dimenticate di coprire la testa e di portarvi da bere, anche se le venditrici ambulanti a bordo delle loro barchette non mancano di certo (anche loro remano rigorosamente con i piedi) e una bevanda per dissetarvi la troverete comunque.
Poi si inizia a intravedere da lontano la prima grotta. La attraversiamo. Poi la seconda e infine la terza.
Ogni grotta ha le sue particolarità.
Con i suoi 127 metri di lunghezza, la Grotta di Hang Ha è la più lunga, mentre la Grotta di Hang Hai è particolare per le sue stalattiti e quella di Hang Ba è la più bassa delle tre.
Devo dire che la nostra nuova amica è proprio simpatica. Ovviamente comunichiamo solo a sguardi e sorrisi e il suo è proprio grande.
Quella di Tam Coc e delle sue grotte è stata davvero un’esperienza bellissima che conclude le nostre due giornate nella provincia di Ninh Binh.
Si riparte per Hanoi. Domani ci aspetta Halong Bay. Allora sì che potremo paragonare queste due incredibili bellezze naturali.
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