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Barcellona – Cosa vedere in 3 giorni

Tre giorni alla scoperta della capitale della Catalogna

Barcellona – Cosa vedere in tre giorni

  • Week end lungo a Barcellona?
  • Ci sto, ma all’itinerario penso io!

 

Barcellona è sicuramente una delle città più visitate d’Europa, ma siamo sicuri di conoscerla bene?

Certo, non è la prima volta che veniamo qui, ma in questi tre giorni non lasceremo nulla di inesplorato, promesso!

 

1° giorno

RAMBLAS – SAGRADA FAMILIA

Barcellona – Cosa vedere in tre giorni

Volo, riattaccata, turbolenze, per la prima volta in vita mia non vedevo l’ora di atterrare e di raggiungere il posteggio.

Ore 13.20, El Prat, landed.

Prima cosa: decidere come raggiungere il centro di Barcellona.

Per questa volta scelgo la metro, ma solo per un motivo: devo ritirare la Hola Barcelona, la carta grazie alla quale potremo viaggiare utilizzando illimitatamente tutti i mezzi di trasporto.

Ma questo cosa centra… chiederete voi…

Semplice: i distributori che erogano la Hola Barcelona si trovano all’ingresso della stazione della metropolitana.

Detto questo, in circa 45 minuti siamo in albergo. Lasciamo gli zaini e siamo pronti per partire.

Ma da dove iniziare la nostra visita?

Visto l’orario, la scelta è d’obbligo: si comincia dalla Sagrada Familia.

Per visitare la più famosa chiesa di Barcellona è necessario prenotare online e noi abbiamo il biglietto d’ingresso per le 17.15.

Verso la metro, allora!

 

Sagrada Familia

Barcellona – Cosa vedere in tre giorni

Non si può certo venire a Barcellona senza visitare la Sagrada Familia.

Iniziata nel 1882, Antoni Gaudì subentrò alla direzione dei lavori nel 1883, un anno più tardi. Quando l’architetto morì prematuramente investito da un tram nel 1926, solo la Facciata della Natività era terminata e il lavoro era ancora lungo.

Tuttora incompiuta, molti la definiscono un enorme cantiere, ma in realtà trovo che sia proprio questa la sua caratteristica.

Secondo le previsioni, i lavori dovrebbero terminare nel 2026. Sarà vero? Da bravi “umarell”, noi torneremo sicuramente a controllare.

I lavori sono interamente finanziati da privati e dai visitatori, che con i biglietti di ingresso danno il loro contributo.

Scesi dalla metro (la fermata più vicina è ovviamente “Sagrata Familia”, sulle linee L5 e L2), ci dirigiamo subito verso Carrer de la Marina, dove prospetta la Facciata della Natività.

Foto, foto e ancora foto, facendoci largo tra la folla di turisti.

La Facciata della Natività è probabilmente la più conosciuta. Costruita tra il 1894 e il 1930, è ovviamente dedicata alla nascita di Gesù. Ogni particolare, ogni scultura, ogni decorazione inneggia alla vita.

Sono le 17.00. L’ingresso per chi ha prenotato i biglietti online è su Carrer de la Marina, quasi all’angolo con Carrer de Provenca.

Mentre attendiamo il nostro turno, facciamo quattro chiacchiere.

Il progetto originale di Gaudì prevedeva che la chiesa dovesse contenere 10.000 fedeli a sedere.

Alziamo lo sguardo verso le guglie, alte ognuna più di 100 metri.

1, 2 , 3 ….8. In realtà, le guglie avrebbero dovuto essere 18. Ma perché proprio 18? Presto detto: 12 avrebbero dovuto rappresentare gli apostoli, 4 gli evangelisti e 2 Gesù e Maria.

Tornando con lo sguardo verso la facciata, notiamo i tre bellissimi portali, dedicati alla Fede, alla Speranza e alla Carità, le tre virtù teologali.

Dopo i controlli di sicurezza, siamo finalmente all’interno della Sagrada Familia.

Autentico stupore.

Impossibile non alzare la testa seguendo l’andamento delle colonne in marmo che nel progetto di Gaudì dovevano rappresentare gli alberi lanciati verso il cielo. Nel soffitto, foglie in marmo scolpite in pietra.

Come in altre opere di Gaudì, anche nella Sagrada Familia troviamo un grande richiamo alla natura che, secondo l’architetto, era la  massima espressione della grandezza di Dio.

Impareggiabili anche le vetrate colorate, che conferiscono alla chiesa un aspetto unico.

Un solo rammarico: abbiamo prenotato i biglietti di ingresso troppo tardi, quando la maggior parte delle visite guidate era esaurita. Così, purtroppo, non abbiamo potuto visitare la cripta, dove, nella Cappella della Virgen del Carmen, è sepolto Gaudì.

Usciamo su Calle Sardenya e non ci lasciamo assolutamente scappare la Facciata della Passione, dov’è riprodotta la crocifissione.

Forse meno famosa della Facciata della Natività, non è per questo meno interessante.

Opera di Josep Maria Subirachs, ha uno stile molto particolare e sicuramente diverso da quelli che siamo abituati a vedere. Linee rette e figure geometriche si rifanno al progetto originario di Gaudì.

Anche in questa facciata, i portali sono dedicati alla Fede, alla Speranza e alla Carità.

Per non lasciare nulla di inesplorato, costeggiamo la chiesa e raggiungiamo la Facciata della Gloria, che una volta terminata sarà la più grande e darà accesso direttamente alla navata centrale.

Terminata la visita, siamo pronti per riprendere la metro verso Placa Catalunya.

Le Ramblas ci aspettano.

 

Le Ramblas – Da Placa de Catalunya a Placa Portal de la Pau

Barcellona – Cosa vedere in tre giorni

Le Ramblas, certo, il cuore della città, il luogo che più di altri rappresenta la Barcellona cosmopolita, viva e stravagante, la Barcellona della movida, dei divertimenti e dello shopping.

Sempre affollate a qualsiasi ora del giorno e della notte.

Ai lati locali, negozietti di souvenir, chioschi di fiori, le Ramblas collegano Placa de Catalunya a Port Vell, l’antico porto di Barcellona.

Ma prima di tutto, cosa significa “rambla”?

Questa parola deriva dall’arabo. “Ramla” significa “sabbia”, perché proprio dove ora stiamo passeggiando, passava un corso d’acqua, prosciugato nel corso degli anni.

 

Placa de Catalunya

Barcellona – Cosa vedere in tre giorni

Placa de Catalunya non è solo il punto di partenza per una suggestiva passeggiata nelle Ramblas.

Questa ampia piazza, aperta definitivamente nel 1927, fu realizzata su progetto dell’architetto Francisco Nebot.

Centro nevralgico della città, qui convergono sia le famose Ramblas che l’elegante Passeig de Gracia. Raggiunta dalle linee L1 e L3 della metropolitana, dai treni della Renfe e da numerosi autobus, non esiste turista che non sia passato almeno una volta da questa piazza.

Come la maggior parte delle piazze, anche questa è ornata da fontane e statue. La Deessa, El Pastor, El Forjador, anche se quella più significativa è probabilmente quella dedicata a Francesc Macià, esponente della sinistra repubblicana e primo presidente della Generalitat.

Ok, adesso che Placa de Catalunya non ha più segreti, dobbiamo dedicarci alle Ramblas.

 

Ramblas

Barcellona – Cosa vedere in tre giorni

Abbiamo detto che le Ramblas sono un viale lungo 1,4 km che… ok, non vi annoio con queste cose, ma volevo solo dire che in realtà questo lungo viale è suddiviso in piccoli tratti, ognuno con il suo nome specifico.

Si parte con la Rambla Canaletes, dove si trova l’omonima fontana, conosciuta sì dai turisti, ma soprattutto dai tifosi del Barcellona.

Che dire della Font de Canaletes? C’è una leggenda legata a questa piccola fontana: chi beve la sua acqua tornerà a Barcellona. Proviamo?

Attenzione, però, questa fontana rischia di passare inosservata nella folla delle Ramblas!

Ora siamo in Rambla Estudis, chiamata così perché qui aveva sede l’Università di Barcellona.

Tra una chiacchiera e una foto, passiamo Rambla Ocells e siamo finalmente in Rambla Sant Josep o Rambla de les Flors.

Perché sono così contenta? Perché proprio qui si trova il più famoso mercato della città, La Boqueria.

 

La Boqueria

Barcellona – Cosa vedere in tre giorni

Costruito tra il 1836 e il 1840, è una tappa d’obbligo per chi trascorre anche solo qualche ora a Barcellona.

Il mercato più famoso della Spagna è un’autentica esplosione di profumi e colori. Un po’ turistico, forse, ma questo è un paradiso per gusto e olfatto.

Ci vorrebbe proprio uno spuntino. Io comincio con un po’ di prosciutto.

Dopo aver ispezionato in lungo e in largo La Boqueria, è arrivato il momento di riprendere la nostra passeggiata lungo le Ramblas.

In Placa de la Boqueria, quasi di fronte all’ingresso del mercato, non poterete fare a meno di notare un coloratissimo mosaico che orna la pavimentazione. L’autore? Joan Mirò in persona, uno degli artisti che ha contribuito a rendere ancora più bella Barcellona.

Se guardate attentamente, vi accorgerete anche di una mattonella con la firma di Mirò.

Proseguiamo ancora un po’. Siamo in Rambla dels Caputxins, dove si trova il Gran Teatre del Liceu.

 

Gran Teatre del Liceu

Barcellona – Cosa vedere in tre giorni

E’ il Teatro dell’Opera di Barcellona, costruito nel 1847 e devastato da un incendio solo 14 anni più tardi.

Ma evidentemente questo teatro non è nato fortunato. Ricostruito, è stato distrutto nuovamente nel 1893 e bruciato nel 1994, venne riaperto nel 1999, dopo un lungo restauro.

 

Percorriamo l’ultimo tratto delle Ramblas, la Rambla de Santa Monica.

Intanto la Statua di Colombo si fa sempre più vicina, abbiamo quasi raggiunto il Mirador de Colom.

Mirador de Colom

Barcellona – Cosa vedere in tre giorni

Come noi, anche Cristoforo Colombo passò da Barcellona.

Lui lo fece nel 1493 e il monumento ricorda proprio questo episodio.

La colonna è alta 52 metri e lungo il tronco, i bassorilievi raccontano la storia dei suoi viaggi.

Avrò anche io un giorno la mia colonna?

 

Aspettate un attimo… ma che ore sono?

Ok lo spuntino alla Boqueria, ma io inizio ad avere fame.

Di fronte a noi ha inizio la Rambla del Mar, luogo ideale per continuare la passeggiata e per gustarsi una deliziosa paella vista mare. Che ne dite?

Queste poche ore a Barcellona sono trascorse velocissime, ma abbiamo visto comunque tutto quello che era in programma.

Ora a nanna perché domani ci aspetta una lunga passeggiata tra Barrio Gotico, Ribera e Barceloneta.

2° giorno

BARRIO GOTIC – RIBERA – BARCELONETA

Barcellona – Cosa vedere in tre giorni

Eccoci pronti per affrontare la seconda giornata a Barcellona.

Iniziamo con il Barrio Gotico, il centro antico della città.

Le Ramblas questa mattina hanno un aspetto decisamente più tranquillo, non sembrano neanche le stesse di ieri. Quasi di fronte alla Boqueria, imbocchiamo Carrer de la Boqueria… e che la giornata abbia inizio!

 

Barrio Gotico

Barcellona – Cosa vedere in tre giorni

Il Barrio Gòtic si estende e est delle Ramblas. Bellissimi palazzi, stretti vicoli e meravigliose chiese che dopo oggi non avranno più segreti.

Ci imbattiamo subito in Santa Maria del Pi.

 

Santa Maria del Pi

Barcellona – Cosa vedere in tre giorni

Circondata da tre graziose piazze, questa chiesa in stile gotico venne costruita all’inizio del 1300 nel luogo dove si trovava una piccola chiesetta. A causa di diverse avversità, passarono però diversi anni prima che i lavori fossero terminati.

Non possiamo fare a meno di notare il coloratissimo rosone, con i suoi 10 metri di diametro, ancora più luminoso e bello se visto dall’interno. Pensate che si tratta del rosone più grande di tutta la Catalogna.

L’ingresso è a pagamento, ma vale sicuramente la pena entrare.

 

Aspettate un attimo, però. Prima abbiamo detto che la chiesa è circondata da tre piazze. Noi siamo in Placa del Pi, che prende il nome da un grande pino che si trovava qui, ma le altre? Non vogliamo vederle?

Sul lato sinistro della chiesa prospetta Placa Sant Josep Oriol, con la statua di Angel Guimerà, poeta catalano che abitava proprio qui, in un palazzo che si affaccia sulla piazza.

Sul retro di Santa Maria del Pi, invece, troviamo Placeta del Pi, la più piccola delle tre piazze, ma non per questo meno carina.

 

Di piazza in piazza, camminando in direzione della cattedrale, ci ritroviamo in Placa Sant Felip Neri e davanti a noi il Palazzo Episcopale, parte del grande complesso de La Seu e subito dopo la bellissima facciata della cattedrale.

 

La Seu – Catedral de la Santa Creu i de Santa Eulalia

Barcellona – Cosa vedere in tre giorni

La Seu è la cattedrale di Barcellona. Dedicata a Santa Eulalia, fu costruita in stile gotico tra il 1298 e il 1459.

Sul lato sinistro della cattedrale, di fronte alla Cappella di Sant’Agata, si apre Placa del Rei. Fu proprio in questa piazza, precisamente sugli scalini in pietra, che Ferdinando e Isabella incontrarono Cristoforo Colombo di ritorno in Spagna nel 1492.

Forza, entriamo nella cattedrale adesso e soprattutto non perdiamoci il chiostro.

Perché? Non voglio svelarvi il segreto. Entrate e lo capirete.

 

Terminata la visita, imbocchiamo Carrer del Bisbe che ci porta dritti dritti in Placa de Sant Jaume.

 

Placa de Sant Jaume

Barcellona – Cosa vedere in tre giorni

In quello che oggi è il centro amministrativo della città, un tempo sorgevano il foro e il mercato romano. Sulla piazza si affacciano il municipio, con la sua facciata neoclassica, e il Palau de la Generalitat, sede del governo catalano.

Ai lati dell’Ajuntament, due deliziose piazzette e ovviamente noi andiamo a vedere.

Placa de Sant Just si raggiunge costeggiando il lato sinistro del palazzo, mentrePlaca de Sant Miquel è sulla destra del palazzo, guard

Ritorniamo in Placa de Sant Jaume, per poi proseguire su Carrer de Ferran.

Tra un negozio di souvenir e un’occhiata agli splendidi palazzi che si affacciano su Carrer de Ferran, eccoci quasi sulle Ramblas.

Prima, però, è d’obbligo una deviazione.

 

Placa Reial

Barcellona – Cosa vedere in tre giorni

Realizzata tra il 1848 e il 1859 su progetto di Antoni Rovirai Trias, è curiosamente ornata da palme e lampade in ghisa.

A proposito di queste lampade… sapete che si tratta di opere di un giovanissimo Gaudì che contribuì a rendere ancora più bella questa piazza? La bella fontana al centro della piazza è ornata da una scultura che riproduce le Tre Grazie.

 

Una piacevole passeggiata tra le animate stradine del Barrio Gotic ed eccoci pronti per esplorare La Ribera, un vivace quartiere che attira una grande quantità di turisti. Possiamo essere da meno?

Davanti a noi la bellissima chiesa di Santa Maria del Mar.

 

Santa Maria del Mar

Barcellona – Cosa vedere in tre giorni

Bellissima chiesa realizzata in stile gotico catalano tra il 1329 e il 1384 come ringraziamento per la conquista della Sardegna del 1324, è probabilmente la mia preferita.

Santa Maria del Mar fu edificata grazie ai bastaixos (scaricatori di porto) e ai pescatori che popolavano questa zona e che diedero il loro contributo materiale per la costruzione della chiesa. Una chiesa strettamente legata ai più umili, quindi.

Adiacente alla chiesa è Placa del Fossar de les Moreres, dove troviamo un monumento che commemora le vittime della Guerra di Successione Spagnola del 1714.

Passeig del Born, un bel viale alberato, collega il retro della chiesa di Santa Maria del Mar all’Antico Mercato del Born.

 

Antic Mercat del Born

Barcellona – Cosa vedere in tre giorni

Costruito tra il 1873 e il 1876, è stato il più grande mercato di frutta e verdura di Barcellona fino a quando, nel 1971, si decise di demolirlo, ma a seguito delle numerose proteste, il progetto venne abbandonato. Ora, quello che una volta era il mercato, è diventato un importante centro culturale.

 

Proseguiamo in direzione del Parc de la Ciutadella.

 

Parc de la Ciutadella

Barcellona – Cosa vedere in tre giorni

Parc de la Ciutadella non è un semplice parco cittadino, ma un’ottima occasione per scappare dal caos di Barcellona. Al suo interno si trovano numerose attrazioni e quindi non tralasciate la visita pensando che sia tempo sprecato.

Ma cosa avrà questo parco di così interessante?

Nasce nel luogo dove si trovava una fortezza borbonica e qui, nel 1888, si tenne l’Expo.

All’interno del parco si trovano il Parlamento Catalano, il Museo delle Scienze Naturali, il più curioso e originale Museo dei Carri Funebri, lo zoo, una bellissima fontana, un lago…

E noi da dove cominciamo?

Dall’Arco di Trionfo, ovvio!

L’Arco di Trionfo segna l’entrata settentrionale del parco. Costruito in mattoni, ricorda gli archi romani ed è sormontato da due cupole. I rilievi sulla facciata ricordano l’Esposizione Universale del 1888.

Proseguendo, si incontra la Cascada, una bellissima fontana barocca disegnata da Josep Fontseré i Mestrès e dal suo giovane assistente.

Chi era il suo giovane assistente? Gaudì!

Dopo una sosta, ci dirigiamo verso le serre del parco, Umbracle e Hivernacle. Un vero gioiello per gli amanti delle piante, ma non solo.

Ok, usciamo dal parco e torniamo a immergerci nei rumori della città, ma gradatamente.

Che ne dite di una passeggiata sul lungomare? Senza tralasciare la Barceloneta, però!

 

Barceloneta

Barcellona – Cosa vedere in tre giorni

Altro caratteristico quartiere, chiuso tra la spiaggia e il porto, ospitava in origine le case dei pescatori. Quando nel 1755 si decise di costruire, questa zona era completamente fangosa. Che cambiamento, però!

In Placa de la Barceloneta prospetta la bellissima chiesa di Sant Miquel del Port, in stile barocco, per anni punto di riferimento di marinai che abitavano la zona.

La nostra passeggiata continua tra stretti vicoli e piazzette, fino a raggiungere Placa del Portal de la Pau, con il Mirador de Colon.

Che ne dite, ripartiamo con le Ramblas?

Mmm… Forse per oggi sarebbe meglio fermarsi qui e concentrarsi sulla cena di stasera.

A domani!

3° giorno

PARC GUELL – EIXAMPLE – RAMBLAS – RAVAL

Barcellona – Cosa vedere in tre giorni

I primi due giorni sono decisamente volati e di cose da vedere ce ne sono ancora molte. Forse non riusciremo a vederle tutte, anche se in fin dei conti anche oggi abbiamo tutta la giornata a nostra disposizione.

E’ domenica mattina e quale inizio migliore se non Parc Guell?

Perché abbiamo deciso di iniziare proprio da qui?

Perché questo parco è sempre molto affollato e spero che visitandolo di mattina avremo potremo godere di un po’ più di tranquillità. Altro elemento da non sottovalutare è la luce, che di mattina rende le foto decisamente più belle.

 

Parc Guell

Barcellona – Cosa vedere in tre giorni

Opera di Antoni Gaudi, commissionatogli da Eusebio Guell, doveva essere inizialmente una tenuta residenziale che oltre al giardino comprendeva diverse abitazioni. Gaudì lavorò alla realizzazione di Parc Guell dal 1900 al 1914. Il parco fu aperto al pubblico nel 1922.

La giornata è calda e soleggiata, ideale per un bel giro tra le curiose opere di Gaudì.

Parc Guell è un vero museo a cielo aperto, le panchine ondulate ornate da mosaici, le tre croci che indicano il luogo nel quale avrebbe dovuto sorgere una cappella, la famosa salamandra, le casette colorate. Tutto contribuisce a rendere questo complesso un luogo veramente originale, che non si può tralasciare se venite a Barcellona.

 

E dopo un bel giro al parco, che si fa?

Di Gaudì in Gaudì, andiamo all’Eixample!

 

Eixample

Barcellona – Cosa vedere in tre giorni

Da Placa Catalunya si “estende” verso nord. Estende… sì perché in catalano “eixample” significa proprio estensione.

Il Passeig de Gracia è l’arteria principale di questo quartiere.

Un susseguirsi di palazzi che si possono definire veri e propri capolavori, opere di architetti modernisti, tra i quali spicca ovviamente Gaudì, che a partire dalla fine dell’Ottocento diedero una nuova impronta alla città.

Iniziamo da La Manzana de la Discordia.

Ma di cosa si tratta?

 

Manzana de la Discordia

Barcellona – Cosa vedere in tre giorni

La Manzana de la Discordia è un insieme di cinque edifici, tre dei quali più famosi degli altri, realizzati da differenti architetti, ognuno dei quali esprime in modo diverso l’architettura modernista.

La parola “manzana” si può tradurre in due diversi modi. Può significare sia mela che isolato. Una cosa è certa, però: che si tratti di una mela o di un isolato, la competizione era ed è tuttora molto forte.

Ma quali sono questi edifici?

Si inizia con Casa Lleo Morera, al numero di 35 di Passeig de Gràcia, per poi continuare con Casa Mulleras e Casa Josefina Bonet. Di seguito, Casa Amatller e per finire Casa Battlò.

 

Casa Lleo Morera

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Progettato dall’architetto Lluis Domenech i Montaner, l’edificio di sei piani venne realizzato tra il 1902 e il 1906.

E’ forse il meno appariscente tra i palazzi che formano la Manzana de la Discordia.

Come fare a riconoscerlo, quindi? Un lussuoso negozio di pelletteria occupa il pianterreno dell’edificio.

Strette tra Casa Lleo Morera e Casa Amtller, meno famose ma non meno bello, troviamo Casa Mulleras, progettata da Enric Sagnier e Casa Josefina Bonet, realizzata da Marcel-li Coquillat.

 

Casa Amatller

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Realizzata da Puig i Cadafalch tra il 1898 e il 1900 su commissione di Antoni Amatller, un ricco uomo d’affari catalano, è decorata con piastrelle di ceramica.

Davanti all’ingresso, una mattonella indica il km 0 della “European Route of Modernism”

 

Casa Batllò

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Un vero capolavoro, forse il più famoso tra gli edifici di questa via è stato realizzato su progetto di Antoni Gaudì per Josep Batllò, industriale catalano.

Gaudì operò su un edificio preesistente, abbellendolo, restaurandolo e decorandolo.

I lavori iniziarono nel 1904 e terminarono tre anni più tardi, nel 1907. Una bella facciata ondulata che allo stesso architetto ha ricordato le acque di un lago. Non passeranno sicuramente inosservati i camini decorati da mosaici e la tipica torre sormontata da una croce, che abbiamo visto anche stamattina al Parc Guell.

Dal 2005 è Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

Adesso che le abbiamo viste almeno esternamente tutte e tre, posso azzardare la fatidica domanda: voi quale preferite?

Proseguiamo lungo Passeig de Gracia e all’angolo con Carrer de Provenca c’è La Pedrera.

 

La Pedrera

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Anche questo curioso edificio, dichiarato Patrimonio dell’Umanità nel 1984, è stato costruito da Antoni Gaudì tra il 1905 e il 1911. Anche se da tutti è conosciuto come La Pedrera, il nome originale di questo edificio è Casa Milà.

Inconfondibile la sua facciata, con i 33 balconi in pietra che stimolano la fantasia dei visitatori.

L’interno è adibito ad abitazioni, ma è possibile salire sul terrazzo per osservare da vicino i curiosi comignoli.

Di fianco, proseguendo lungo Passeig de Gracia, troviamo Casa Ramon Casas, che rischia di passare quasi inosservata, offuscata dalla bellezza e soprattutto dalla particolarità de La Pedrera. Costruita nel 1899 come abitazione e studio del pittore Ramon Casas i Carbò.

Prima di prendere nuovamente la metro, è d’obbligo una piccola deviazione.

Imbocchiamo alla nostra destra Carrer del Rossellò, dove si trova Casa Asia, opera di Josep Puig i Cadafalch nel 1904. Da non perdere il terrazzo sul tetto, da dove avrete una bellissima vista su questa parte della città.

Ci sarebbe un ultimo palazzo da visitare. Ancora qualche minuto a piedi. Ce la fate?

Si tratta probabilmente della più famosa opera di Josep Puig i Cadafalch, realizzata nel 1903 per tre sorelle. Ricorda vagamente un castello, non trovate? Chiamata inizialmente Casa Terrades, è conosciuta come Casa de les Punxes, per le torrette e frontoni appuntiti che ricordano inevitabilmente l’architettura nordica.

E anche l’Eixample lo abbiamo perlustrato in lungo e in largo.

Ormai non rimane molto tempo. Come impiegarlo al meglio? Potremmo andare a Montjuic, ma forse non ce la faremo. Lasciamo la fontana Magica per un’altra volta.

Allora prendiamo la metro fino a Placa Catalunya, diamo un ultimo saluto alle Ramblas, che di domenica pomeriggio sono un unico fiume di persone, ma questa volta, prima del Mirador de Colom, giriamo a destra, verso il Raval.

 

Raval

Barcellona – Cosa vedere in tre giorni

Il Raval, parte della città vecchia, si estende ad ovest delle Ramblas, contrapposto al Barrio Gotic. Un tempo una zona particolarmente malfamata, è stata rivalutata notevolmente negli ultimi decenni, fino a diventare uno dei luoghi più caratteristici di Barcellona.

Non ci sono cose particolari da veddere qui, se non il Monestir De Sant Pau del Camp, eretto nel X secolo, la chiesa più antica di Barcellona.

Anche se questa zona non è molto turistica, consiglio comunque una passeggiata tra le sue strade, dove si respira la vita autentica della città.

Quale modo migliore per terminare la nostra visita della città?

 

Che dite, vi ho convinto a partire alla volta della città più vivace della Spagna?

Alla prossima vacanza!

 

 

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