Civita di Bagnoregio, il gioiello della Tuscia
Per le strade di Civita di Bagnoregio
Civita di Bagnoregio – Il paese che muore
Civita è una piccola frazione di Bagnoregio, da qui il nome di Civita di Bagnoregio, e si trova nella cosiddetta Valle dei Calanchi.
Non poteva sicuramente mancare durante il nostro week end tra i borghi della Tuscia, anzi, oserei proprio dire che è l’attrazione principale.
Come arrivare
Civita di Bagnoregio – Il paese che muore
Civita di Bagnoregio è facilmente raggiungibile in auto sia da Bolsena, dalla quale dista appena 14 km, che da Orvieto, lontana poco più di 20 km. Per raggiungere Civita da Viterbo, invece, dovrete percorrere più o meno 30 km.
Dopo aver attraversato il piccolo borgo di Bagnoregio, troverete un parcheggio a pagamento dove sarete obbligati a lasciare l’auto.
Dal parcheggio, varcate la porticina di ingresso al Belvedere e, dopo aver immancabilmente scattato le prime foto (non riuscirete a resistere, ne sono sicura), seguite le indicazioni e scendete le scale.
Civita di Bagnoregio dal Belvedere
Percorrete il ponte, un po’ in discesa, un po’ in salita e circa a metà percorso troverete la biglietteria.
Eh sì, perché per entrare a Civita di Bagnoregio, dal 2013 è necessario pagare un biglietto.
Il costo di un biglietto è di 3,00 € per gli adulti dal lunedì al venerdì, mentre pagherete 5,00 € nei giorni festivi e prefestivi, sabato compreso. I bambini al di sotto dei 13 anni non pagano.
Per informazioni sempre aggiornate, vi consiglio di consultare il sito di Promotuscia.
Consiglio personale: se pensate che il prezzo sia troppo alto, non sapete cosa vi perdete a non visitare questo caratteristico paesino.
Camminate ancora un altro po’… adesso la strada è in salita… fino all’ingresso del borgo.
Comunque non spaventatevi, dal Belvedere a Porta Santa Maria non impiegherete più di mezz’ora.
A spasso per Civita di Bagnoregio
Civita di Bagnoregio – Il paese che muore
Si entra a Civita di Bagnoregio attraverso Porta Santa Maria, l’unica delle cinque porte di accesso alla città rimasta intatta.
Porta Santa Maria
C’è una tradizione legata al Duomo e in particolare al Crocifisso ligneo che si trova al suo interno.
La sera del Venerdì Santo, il Crocifisso viene portato in processione a Bagnoregio. Attenzione, però! Se il Crocifisso non viene riportato a Civita entro la mezzanotte, i bagnoresi se ne impossesseranno per sempre!
Dopo aver visitato l’interno del Duomo, ci addentriamo veramente nel paese, che scopriamo essere abitato, anche se solo da pochissime persone.
E’ piacevolissimo girare per le sue stradine, ammirare le piazzette ornate da fiori, passare sotto gli archi e, perché no, fare un po’ di shopping tra i negozietti di souvenir e le botteghe artigiane.
Qui si respira decisamente un’atmosfera tranquilla e rilassata.
Ora una domanda:
Perché questo stupendo borgo è chiamato il “paese che muore”?
Civita di Bagnoregio – Il paese che muore
Il motivo va ricercato principalmente nella sua storia, ma soprattutto nella posizione.
Iniziamo con qualche cenno storico, ma solo qualche cenno, prometto! Non voglio sicuramente annoiarvi.
Fondata in epoca villanoviana nel mezzo di una grande vallata, fu successivamente abitata dagli etruschi e dai romani, che realizzarono importanti opere di contenimento dei torrenti circostanti, proprio per limitare i possibili danni provocati della natura. Lungimiranti come sempre questi romani… non a caso sono i miei preferiti!
Ma con la caduta dell’Impero Romano, iniziò il periodo di declino di Civita. I barbari la saccheggiarono più volte, fino a quando Carlo Magno salvò la città donandola allo Stato Pontificio. Pensate che qui i papi venivano addirittura per rilassarsi alle terme…
L’aspetto attuale risale al Medioevo.
Ma questo non spiega il perché del suo tetro appellativo. Torniamo un attimo indietro.
Pensate che ai tempi della sua nascita, questo borgo era molto più grande di quanto non sia ora e comprendeva addirittura l’attuale comune di Bagnoregio. Con il passare degli anni, tra terremoti, smottamenti e frane, Civita di Bagnoregio è rimasto un borgo isolato e tanti dei suoi abitanti si sono trasferiti a Bagnoregio, trasformando un unico paese in due agglomerati distinti.
Ora, il paese che stava morendo, sta vivendo una nuova giovinezza, visitatissimo dai turisti di tutto il mondo. Una grande rinascita per un luogo veramente magico e rimasto in qualche modo fermo nel tempo.
Non vi resta che visitarlo e sono sicura che mi darete ragione.
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Può essere un po’ faticoso, è vero. Però è talmente bello…