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Genova

Dai palazzi monumentali ai caruggi, il mio week end a Genova

Week end a Genova – Cosa vedere in due giorni

Un week end libero e una città italiana da visitare.

Abbiamo scelto Genova e in questo articolo vi darò qualche suggerimento su cosa fare a Genova in due giorni.

Genova è la città dei caruggi, del porto, dell’acquario, dei palazzi monumentali, del pesto, della musica e di tanto altro.

Una delle quattro Repubbliche Marinare insieme a Venezia, Amalfi e Pisa, una città ricca di storia che non si può non visitare almeno una volta nella vita.

Ma veniamo a noi.

Per prima cosa, abbiamo deciso di arrivare a Genova in treno.

Entrambe le stazioni, Genova Piazza Principe e Genova Brignole, sono comode e facilmente raggiungibili a piedi. Mentre la stazione di Piazza Principe è più vicina al Porto Antico e all’Acquario, quella di Brignole è a breve distanza dal centro storico e dalla fiera, quindi fondamentalmente dipende da dove si preferisce iniziare.

Nel nostro caso, non avevamo particolari necessità e quasi a caso abbiamo scelto la stazione di Genova Brignole.

Adesso vediamo nel dettaglio il nostro itinerario.

 

1° giorno

Palazzi dei Rolli – Porto Antico – Caruggi – Piazza De Ferrari – Via XX Settembre –

– Casa di Cristoforo Colombo – Porta Soprana

Week end a Genova – Cosa vedere in due giorni

Week end a Genova - Cosa vedere in due giorni
Ore 11:00 di un soleggiato sabato mattina.

Non è la prima volta che vengo a Genova, ho un bellissimo ricordo di questa città e muoio dalla voglia di andare subito al porto.

Adoro i porti, i fari, le navi mercantili, i container, sono una vera signorina, insomma.

Quindi, la prima tappa deve essere per forza il Porto Antico.

Ma per arrivarci, attraversiamo una delle strade più belle e importanti di Genova, Via Garibaldi, dove si trovano i Palazzi dei Rolli..

 

Palazzi dei Rolli

Via Garibaldi – Via Cairoli – Via Balbi

Week end a Genova – Cosa vedere in due giorni

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I Palazzi dei Rolli di Via Garibaldi

Subito una curiosità: sapete perché i Palazzi dei Rolli si chiamano così?

I rolli erano una sorta di registri ai quali erano iscritti i palazzi nobiliari genovesi, tutti costruiti tra il XVI e il XVII secolo in rigoroso stile rinascimentale o barocco.

In occasione delle visite di stato ufficiali, all’interno di questi palazzi, di proprietà dei nobili genovesi, venivano ospitate le personalità di spicco in visita alla città.

I palazzi erano tutti catalogati grazie ad un preciso sistema, il sistema dei bussoli, paragonabile alle stelle degli hotel di adesso.

Ma non c’erano i vari Booking, Expedia o quant’altro. Gli ospiti non potevano scegliere in quale abitazione alloggiare.

Allora come si procedeva? Ebbene sì, era un’estrazione a decretare il fortunato vincitore.

Fortunato non tanto a dire la verità. Questo sistema, infatti, creava non pochi malcontenti tra i proprietari dei palazzi, innanzitutto perché questi si trovavano a dover condividere i loro spazi con ospiti sconosciuti, seppur illustri, ma soprattutto perché erano costretti ad accollarsi anche le spese.

Dal 2006, i Palazzi dei Rolli sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

Detto questo, cominciamo da Via Garibaldi, chiamata anche Via Aurea o Strada Nuova, dove in appena 200 metri si incontrano ben 14 palazzi, tutti davvero splendidi.

Oggi i palazzi ospitano musei, uffici, banche e circoli culturali.

Partendo da Piazza delle Fontane Morose, si incontrano Palazzo Agostino Pallavicini sulla destra e Palazzo Pantaleo Spinola a sinistra.

Spostandoci verso Piazza della Meridiana, tra tutti i bellissimi palazzi, ne spiccano sicuramente tre: Palazzo Doria Tursi, sede del Municipio, poi Palazzo Rosso e Palazzo Bianco, quasi uno di fronte all’altro e entrambi sede di importanti musei.

Via Garibaldi prosegue dopo Piazza della Meridiana diventando Via Cairoli. Al termine, girate a sinistra e proseguite fino a Piazza della Nunziata, dove si trova la Chiesa dell’Annunziata.

Se da fuori ha tutto l’aspetto di una chiesa normale, entrate e cambierete di sicuro idea.

A questo punto, proseguiamo lungo Via Balbi, fino a costeggiare, senza quasi accorgercene, il Palazzo Reale, dal 1824 dimora genovese dei Savoia.

Da qui scendiamo e finalmente abbiamo di fronte a noi il porto.

 

Il Porto Antico

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Ve l’ho detto, adoro i porti e il Porto Antico di Genova ha qualcosa in più.

Quest’area è stata riprogettata nel 1992 da Renzo Piano, che l’ha resa decisamente più vivibile e accessibile a tutti, con una grande varietà di attrazioni, locali e alberghi.

Poi c’è sicuramente la più grande attrazione della città, l’Acquario, il più grande d’Europa e con più di 400 specie diverse di animali.

Per questa volta non lo visiteremo (io in realtà ci sono già stata…), ci limiteremo a vederlo da fuori. Due giorni sono pochi e dobbiamo fare delle scelte. Rimandiamo la visita ad un’altra volta, e così come per il Galata, il più grande museo del mare d’Europa. Peccato, questo mi sarebbe proprio piaciuto. Sarà per la prossima volta, un ottimo motivo per tornare.

Ma torniamo a noi e al nostro itinerario.

Stavamo dicendo… Via Balbi, Vico Macellari, Via dei Prè, una delle più conosciute vie dei Caruggi (ma dei Caruggi parleremo dopo), Arco di Santa Brigida e giù dritti fino al porto.

Subito davanti a noi il Sommergibile Nazario Sauro, costruito nel 1976 per la Marina Militare Italiana e oggi adibito a museo. A dire la verità, detiene anche un primato: è l’unico sommergibile in Italia ad essere visitabile in mare. Volete perdervi questa occasione?

Adesso spostiamoci in direzione dell’Acquario.

Lo vedete quel bellissimo vascello? Impossibile non notarlo, è il Vascello Neptune, costruito nel 1986 per il film “Pirati” di Roman Polanski.

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Vascello Neptune

Anche se è stato costruito appositamente per il film, il Neptune è perfettamente funzionante e gli interni riproducono esattamente quelli di un’imbarcazione del 1600.  Perché non dare un’occhiata?

Dopo il Neptune, passiamo l’Acquario e ci concediamo una bella passeggiata lungo il molo, proprio quello che costeggia la Biosfera.

Anche la Biosfera è sicuramente tra le attrazioni del Porto Antico. Un giardino botanico racchiuso in una sorta di sfera in vetro e acciaio, al cui interno si trovano circa 150 esemplari di flora e fauna tropicale.

Inutile dire che anche la Biosfera è stata progettata da Renzo Piano nel 2001, sempre nell’ambito del progetto di ristrutturazione del Porto Antico.

Adesso devo fare assolutamente una cosa: salire sul Bigo, l’ascensore panoramico progettato… indovinate un po’… da Renzo Piano. A soli 5 euro potrete godere di una bellissima vista a 360° sul porto e su gran parte della città.

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Veduta dal Bigo

Scesi dal Bigo, ci spostiamo verso Piazza Caricamento.

 

Palazzo San Giorgio e Piazza Caricamento

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Palazzo San Giorgio e Piazza del Caricamento

Il Palazzo San Giorgio, costruito nel XIII secolo e in passato sede del Comune, era chiamato anche Palazzo del Mare, proprio perché a ridosso del porto. Attualmente ospita la sede dell’Autorità Portuale di Genova. Quello che colpisce, è indubbiamente la facciata in stile rinascimentale che guarda verso il porto, bellissima e riccamente decorata.

Piazza Caricamento, invece, era una zona adibita alle operazioni che riguardavano le merci che transitavano nel porto. In realtà, andando indietro nel tempo, questa piazza non esisteva, perché qui c’era ancora il mare, che raggiungeva i portici di Sottoripa. Venne aperta solo nella prima metà del 1800, in occasione dell’inaugurazione della linea ferroviaria Torino-Genova. che terminava, appunto, nella piazza.

Basta chiacchiere, inizio ad avere fame, anche se più che fame è voglia di qualcosa di buono. No, un cioccolatino non basta, andiamo alla ricerca di una focacceria, perché alla dieta ci pensiamo da lunedì.

E quale miglior posto per cercare una focacceria “autentica” se non tra i caruggi?

 

I caruggi

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A spasso per i caruggi

I caruggi sono i tipici vicoli liguri, stretti, bui e fino a qualche anno fa, anche parecchio malfamati.

Rappresentano senza dubbio il cuore di Genova e anche questi, come i Palazzi dei Rolli, sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

Non bisogna certo programmare un itinerario all’interno di questi vicoli, basta semplicemente perdersi e ritrovarsi improvvisamente in una piazzetta, rientrare in un vicolo e curiosare in una bottega.

La via che sicuramente non può mancare, almeno per gli appassionati di musica come me, è Via del Campo, la famosa strada cantata da Fabrizio De André.

Una strada degradata, che era frequentata dalle prostitute e dagli “ultimi”, ma che oggi è decisamente rinata e affollata di turisti.

Ama e ridi se amor risponde
Piangi forte se non ti sente
Dai diamanti non nasce niente
Dal letame nascono i fior

Nella vicina Via Lomellini, invece, c’è la casa-museo di Giuseppe Mazzini, ora sede del Museo del Risorgimento. Sì, perché – sono sincera, me l’ero persa – Giuseppe Mazzini è stato uno tra i grandi personaggi della storia ad essere nato a Genova.

Ma ve l’avevo detto che la fame iniziava a farsi sentire. Proprio in Via Canneto il Curto c’è Focaccia e Dintorni. Dalla fila di gente che aspetta di entrare, direi che qui la focaccia deve essere proprio buona. Proviamo?

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Scelta super azzeccata!

Di caruggio in caruggio, sbuchiamo proprio vicino alla cattedrale.

 

Cattedrale di San Lorenzo

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Certo, non poteva andare tutto liscio, la facciata della cattedrale è rigorosamente coperta da impalcature, in pieno restauro.

Niente foto, quindi, ma una visita all’interno non ce la toglie nessuno e intanto facciamo le solite quattro chiacchiere.

La cattedrale fu costruita nel 1098 e la facciata ha una particolarità. Noi non siamo riusciti a vederlo, purtroppo, ma proprio vicino ad una delle porte d’ingresso è scolpito un cagnolino, presenza costante durante i lavori di costruzione dell’edificio e per questo raffigurato dagli scultori.

All’interno della cattedrale, invece, sono custodite le ceneri del patrono di Genova, San Giovanni Battista. Ma non solo! Qui è conservato anche il Sacro Catino che, secondo la tradizione, venne usato nel corso dell’Ultima Cena.

Vero  o no che sia, la cattedrale è comunque bellissima e merita indubbiamente una visita.

 

Dopo la cattedrale, è la volta di Piazza De Ferrari.

 

Piazza De Ferrari

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Piazza De Ferrari

Piazza De Ferrari è la piazza principale di Genova, punto di ritrovo e anche punto di partenza per un pomeriggio all’insegna dello shopping.

Proprio da qui, infatti, parte Via XX Settembre, che collega la piazza a Piazza della Vittoria.

A metà della via, impossibile non notare l’arco monumentale, ma cosa ancora più bella sono i portici.

Se i Portici di Bologna sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità nel 2021, posso dire con un pizzico di sana invidia, che anche quelli di Via XX Settembre non sono da meno. Tra una vetrina e l’altra, alzate lo sguardo e datemi ragione!

Ma torniamo a Piazza De Ferrari.

La piazza è circondata da imponenti palazzi: il Palazzo Ducale, Palazzo della Borsa, il Palazzo della Regione e infine il Teatro Carlo Felice, costruito nel 1827.

Al centro c’è una bellissima fontana in bronzo, costruita nel 1936 su disegno di Cesare Crosa.

Libero sfogo alle fotografie e siamo pronti per ripartire in direzione della casa di Cristoforo Colombo.

 

Casa di Cristoforo Colombo – Chiostro di Sant’Andrea – Porta Soprana

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Da Piazza De Ferrai basta imboccare Via Dante per trovarsi in meno di cinque minuti davanti alla casa in cui Cristoforo Colombo abitò da bambino.

Si tratta di una ricostruzione del XVIII secolo e attualmente è sede di un museo.

Proprio di fianco, c’è il Chiostro di Sant’Andrea e a pochi passi si apre Porta Soprana, l’ingresso medievale alla città per chi proveniva da est, costruita tra il 1155 e il 1158.

E’ una zona molto bella e da qui, superata la porta, si torna a perdersi tra i vicoli colorati di Genova, pieni di botteghe e di locali.

E proprio in zona c’è il ristorante dove abbiamo cenato, A toa de Zena. Scoperto per caso, me ne sono innamorata e ovviamente me lo sono annotato, perché quando verrò di nuovo in questa meravigliosa città, voglio assolutamente tornare anche qui.

Adesso è proprio tardi e la stanchezza si fa sentire. torniamo in hotel perché anche domani macineremo km su km.

Buonanotte!

 

2° giorno

Boccadasse – Lanterna – Spianata di Castelletto

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Week end a Genova - Cosa vedere in due giorni

Per il secondo giorno abbiamo pensato ad un inizio diverso.

Andiamo a Boccadasse e ci andiamo a piedi.

Il nostro itinerario parte dalla stazione di Genova Brignole.

 

Piazza della Vittoria e Arco di Trionfo

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Proprio davanti si apre Piazza della Vittoria, con l’imponente Arco di Trionfo costruito per commemorare i genovesi caduti nella Prima Guerra Mondiale.

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Piazza della Vittoria e Arco di Trionfo

Dietro l’arco, si apre la Scalinata delle Caravelle, nella quale sono raffiguratele le caravelle di Cristoforo Colombo.

Decidiamo di non salire – di strada da fare oggi ne abbiamo parecchia – così proseguiamo in direzione della Fiera di Genova, dove si tiene il Salone Nautico Internazionale.

Una volta raggiunta la fiera, imbocchiamo Corso Italia e, costeggiando il mare, in meno di 45 minuti arriviamo a Boccadasse.

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Boccadasse

Ma il borgo marinaro di Boccadasse è talmente bello e caratteristico che merita un capitolo a parte.

Se volete conoscere tutto su Boccadasse, cliccate qui.

Dopo Boccadasse, per rimanere in tema di borghi marinari e porti, decidiamo di raggiungere la Lanterna.

In realtà, avremmo voluto prendere il treno che da Boccadasse arriva alla stazione di Genova Principe, ma avremmo dovuto aspettare più di un’ora, quindi meglio incamminarsi.

Il lungomare, in fin dei conti, è sempre piacevole da percorrere.

 

La Lanterna

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La Lanterna

Per raggiungere la Lanterna, il consiglio è quello di prendere la metro fino alla fermata Dinegro (tra le altre cose, i mezzi di trasporto a Genova sono particolarmente efficienti) e da lì percorrere meno di un chilometro a piedi.

Sono esattamente 800 metri, una vera e propria passeggiata realizzata nel 2001. Lungo la passeggiata, pannelli informativi illustrano la storia della Lanterna e del porto.

Tutti conosciamo la Lanterna, il faro della città, costruito sul promontorio di San Benigno.

La Lanterna – almeno quella che vediamo oggi – è stata costruita nel 1543 e la sua luce è visibile fino a 57 km di distanza.

Questo non è un faro qualsiasi, tanto che con i suoi 77 metri, detiene il primato di faro più alto di tutto il Mediterraneo.

Per i più curiosi, è possibile visitare il Museo della Lanterna e accedere alla prima terrazza panoramica.

Al contrario di ieri, oggi la giornata è un po’ grigia e decidiamo di rimandare la salita ad un’altra volta.

Il tempo incerto, però, non ci fa desistere dal raggiungere un altro punto panoramico, la Spianata di Castelletto.

 

Spianata di Castelletto

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La Spianata di Castelletto è uno dei principali punti panoramici della città.

Tra le altre cose, è abbastanza semplice raggiungere la terrazza panoramica. Basta arrivare in Piazza  Portello, vicinissima a Via Garibaldi, è da lì prendere l’ascensore che vi eviterà sicuramente un bel po’ di fatica.

Tra l’altro, lo ha detto Giorgio Caproni ben prima di me:

Quando mi sarò deciso d’andarci, ci andrò con l’ascensore di Castelletto

Usciti dall’ascensore, lo spettacolo a cui vi troverete di fronte è esattamente questo, cielo grigio a parte.

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Veduta dalla Spianata di Castelletto

Che ne dite, vi ho convinto?

Adesso è arrivato veramente il momento di salutare Genova. Si è fatto tardi e il treno parte tra meno di un’ora.

Anche questa giornata è passata veramente velocemente ma soprattutto in modo piacevole. Genova è una città che mi ha colpito piacevolmente, confermando la mia prima impressione. La musica, il cibo, la storia. Di Genova mi piace davvero tutto e non vedo l’ora di ritornare.

 

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