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Lecce

Dai pasticciotti al barocco, una città da scoprire

Un giorno a Lecce – Cosa vedere

Altra tappa della nostra vacanza pugliese: Lecce.

Chi la chiama “La Firenze del Sud”, chi “La Signora del Barocco”, certo è che in Italia abbiamo tante bellissime città d’arte e Lecce non fa certo eccezione.

Presa letteralmente d’assalto dai turisti negli ultimi anni, Lecce ha origini antichissime, tanto che in zona sono stati rinvenuti reperti databili addirittura all’VIII secolo a.C.

 

Un po’ di storia

Un giorno a Lecce – Cosa vedere

Lo abbiamo detto, pare proprio che le origini di Lecce si debbano far risalire a millenni di anni fa.

Secondo la leggenda, Lecce fu fondata durante la Guerra di Troia, nel 1211 a.C. da Malennio, discendente di Minosse, re di Creta.

Chiamata anticamente Lupiae, Lecce, così come tutto il Salento, passò nel corso dei secoli attraverso diverse dominazioni: dai Romani ai Greci, dai Bizantini ai Normanni, dagli Svevi agli Angioini. Fu proprio durante la dominazione normanna che Lecce ebbe il periodo di massimo splendore e nel XV secolo acquistò una grande importanza anche a livello commerciale.

Nel 1463 divenne parte del Regno di Napoli e quasi un secolo dopo fu proprio Carlo V, al quale è intitolato il Castello di cui parleremo più tardi, che contribuì a rafforzare la cinta muraria della città per difenderla dai Turchi. Fu sempre in questi anni che l’arte barocca esplose letteralmente.

E così si arrivò all’Unità d’Italia, quando Lecce si ingrandì ulteriormente e venne arricchita da numerose opere pubbliche.

 

Dopo questa breve infarinatura di storia, si comincia il tour!

 

Per le strade di Lecce

Un giorno a Lecce – Cosa vedere

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Inutile specificare che anche a Lecce cammineremo, e cammineremo tanto, perché secondo me le città vanno vissute camminando a piedi, per i vicoli e le piazze, rimanendo colpiti dai particolari, dai balconi, dalle terrazze, da tutto quello che rende ogni luogo un posto unico al mondo.

Da dove cominciare?

Le porte di accesso alla città sono tre: Porta Rudiae, sormontata dalla statua di Sant’Oronzo e dai busti dei fondatori della città, Porta Napoli, chiamata così perché quando fu eretta, nel 1548, era prevista a Lecce una visita di Carlo V, e Porta San Biagio con un’iscrizione latina. C’era anche una quarta porta, la Porta di San Martino, che però fu demolita nel XIX secolo.

Parcheggiata l’auto, entriamo nel centro storico da Porta Napoli.

Subito davanti a noi si apre Via Principi di Savoia e poco dopo, sulla sinistra, la bellissima facciata barocca della chiesa di Santa Maria della Provvidenza o delle Alcantarine.

 

Santa Maria della Provvidenza

Un giorno a Lecce – Cosa vedere

Un giorno a Lecce – Cosa vedere

Santa Maria della Provvidenza o delle Alcantarine

La chiesa di Santa Maria della Provvidenza fu costruita a partire dall’inizio del 1700 accanto al monastero delle Alcantarine, dalle quali deriva il nome. Alla direzione dei lavori si avvicendarono diversi architetti. Il monastero fu demolito nel 1835, dopo che l’ordine delle religiose venne sciolto.

Pensare che siamo stati attratti dalla facciata barocca di questa chiesa, per noi così bella ed elaborata, nonostante sia uno degli edifici religiosi più “semplici” di Lecce.

Sono curiosa di sapere cosa ci aspetterà oggi.

 

San Nicolò dei Greci

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San Nicolò dei Greci

Continuiamo lungo Via Principi di Savoia, lo sguardo in su rivolto ai bellissimi palazzi e ai balconcini decorati e fioriti, fino alla Chiesa di San Nicolò dei Greci, costruita nel 1765 sui resti di una chiesa romanica per i mercanti greci e albanesi che abitavano a Lecce.

Poco prima della chiesa, sulla destra, si apre Via Umberto I.

Impossibile non notare la bella facciata del Palazzo dei Celestini, oggi sede della Provincia, che sembra essere una cosa sola con la Chiesa di Santa Croce.

Ma ci sono tanti altri palazzi che caratterizzano questa via, come Palazzo Loffredo Adorno, bellissimo esempio di architettura del XVI secolo.

 

Basilica di Santa Croce

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Basilica di Santa Croce e Palazzo dei Celestini

A Lecce ci sono davvero un’infinità di edifici religiosi, talmente tanti che Lecce è soprannominata anche “La Città delle Chiese”, ma la mia preferita è senza dubbio la Basilica di Santa Croce. Mi ha lasciato letteralmente senza fiato.

E’ un capolavoro del Barocco Leccese e questo è assolutamente fuori discussione.

Bellissima la facciata decorata da motivi religiosi e bellissimo l’interno, che si può visitare pagando un biglietto. Non ci pensate due volte, non perdetevi questa meraviglia.

I lavori per la costruzione della basilica iniziarono nel 1353 e durarono secoli – non è un modo di dire – tanto che si conclusero nel 1699, ma con questo risultato è valsa davvero la pena di aspettare.

 

Piazza Sant’Oronzo

Un giorno a Lecce – Cosa vedere

Non lontana, c’è la bellissima Piazza Sant’Oronzo, cuore di Lecce, dove si trovano alcune delle più significative attrazioni della città.

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Piazza Sant’Oronzo

Un insieme di stili architettonici diversi che si fondono armoniosamente ricordandoci che a Lecce non esiste solo il barocco.

Primo tra tutti l’Anfiteatro Romano che, grazie a iscrizioni ritrovate durante gli scavi, si pensa risalga al II secolo. La caduta dell’Impero Romano e i tanti terremoti hanno fatto sì che l’Anfiteatro rimanesse seppellito sotto le sue stesse macerie fino al XX secolo, quando venne riportato in parte alla luce durante i lavori per la costruzione della Banca d’Italia. Realizzato in pietra leccese, era interamente ricoperto dal marmo e poteva contenere circa 20000 spettatori.

Al centro della piazza svetta la Colonna di Sant’Oronzo, alta 29 metri e costruita in segno di ringraziamento al Santo che avrebbe preservato la città dalla peste del 1656.

La piazza è circondata da bellissimi palazzi, come il Palazzo del Seggio, o Sedile, e il Palazzo Carafa, attuale sede del Comune. Anche qui non mancano di certo le chiese, prime tra tutte la Chiesa di San Marco e la Chiesa di Santa Maria delle Grazie.

Il Sedile è forse tra le costruzioni più particolari della città, una loggia con arcate ogivali che si distingue per il suo stile.

Prima di spostarci verso il Castello di Carlo V, che da qui è davvero vicino, facciamo una piccola deviazione.

C’è una bella chiesa che non vogliamo tralasciare. Si tratta della Chiesa di Sant’Irene, patrona della città fino a quando le subentrò Sant’Oronzo. Proprio la statua della santa sovrasta il bellissmo portale. La chiesa venne realizzata tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600 su disegno di Francesco Grimaldi da alcuni dei più grandi maestri leccesi. Fu all’interno di questa chiesa che nel 1860 si tenne il plebiscito che decretò l’Unità d’Italia.

Ok, adesso andiamo a Castello.

 

Dal Castello di Carlo V al Teatro Romano

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Non lontano da Piazza Sant’Oronzo, c’è il Castello di Carlo V, costruito nel Medioevo a pianta trapezoidale, ma che nel 1539 è stato trasformato in una vera e propria fortezza per difendere la città dall’assedio dei Turchi. Al suo interno è allestito il Museo della Cartapesta.

Dal Castello ci spostiamo verso il Teatro Romano.

Prima di arrivare, però, ci imbattiamo nella Chiesa di Santa Chiara, che si affaccia su Piazza Vittorio Emanuele II, una piazza molto animata, soprattutto nelle sere d’estate. Entrando nella chiesa, noterete le grate che servivano alle Clarisse per ascoltare la messa seguendo la clausura.

Una stradina sulla sinistra della chiesa porta al Teatro Romano, nascosto, più piccolo, ma non per questo meno bello e significativo dell’Anfiteatro. Riportato alla luce nel 1929, con la sua arena che misura 18 metri di diametro, all’epoca della sua costruzione poteva ospitare fino a 5000 spettatori.

Un giorno a Lecce – Cosa vedere

Teatro Romano

Dal Teatro Romano a Piazza Duomo passeggiamo una decina di minuti dando spazio anche ai deliziosi negozietti di artigianato locale che, andando verso la nostra meta, acquistano sempre più carattere religioso.

 

Piazza Duomo

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Piazza Duomo (o Cortile del Vescovado) è una bellissima piazza realizzata da tre dei più importanti maestri del barocco leccese.

La piazza è una delle poche al mondo ad essere chiusa su tre lati e l’unico accesso è da Via Vittorio Emanuele II.

Sulla caratteristica piazza, prospettano la facciata del Duomo, il Palazzo Vescovile, nel quale vissero i re di Napoli e oggi abitato dall’Arcivescovo di Lecce, e il Seminario, tipico esempio di architettura barocca leccese, sede del Museo Diocesano d’Arte Sacra.

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Piazza Duomo

Il vero gioiello della piazza è comunque il Duomo dell’Assunta, realizzato a partire dal XII secolo e che nel corso del tempo ha subito diversi rifacimenti. Fu l’architetto Giuseppe Zimbalo, a conferire al Duomo l’aspetto attuale e suo è anche il campanile, che supera i 70 metri e proprio per la sua altezza in passato è stato utilizzato come torre di guardia.

Prima di concludere il giro, passiamo da Porta Rudiae, che prende il nome da un insediamento romano che si trovava a pochi chilometri da qui. L’antica porta è andata completamente distrutta e quella che vediamo oggi risale al 1703.

Nei pressi della porta c’è l’Ex Conservatorio di Sant’Anna, dove vivevano le donne che volevano ritirarsi a vita privata. Nel cortile si trova un ficus gigante, alto 18 metri e il cui tronco misura ben 8 metri.

 

Direi che abbiamo concluso. A malincuore lasciamo la città, perché ci aspettano un’infinità di altre meraviglie.

Aspetta, aspetta! Non vorremo mica andare via senza aver assaggiato una delle specialità leccesi? Puccia o pasticciotto? Io so già cosa scegliere. E voi?

Comunque sia, Lecce è davvero uno splendore, una delle più belle città d’arte italiane. Era da tanto che volevo venire e in questa vacanza un po’ improvvisata, nata quasi per caso, abbiamo realizzato anche questo desiderio.

 

Se volete proseguire con noi il nostro viaggio alla scoperta della Puglia, cliccate qui.

 

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