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Atene

L’occhio della Grecia, madre delle arti e dell’eloquenza

Atene – Cosa vedere in tre giorni

E’ proprio così che John Milton descrisse Atene, la capitale della Grecia, ma soprattutto la capitale del mondo antico.

Tre giorni non bastano sicuramente per vedere una città grande e piena di attrazioni come Atene, che è stata la culla della civiltà ed è tuttora una città ricca di storia e tradizioni.

In questo articolo proviamo almeno a ripercorrere le tappe principali che non possono mancare quando si visita Atene.

Non è la prima volta che veniamo qui, ma è sicuramente una città ideale per ricominciare a viaggiare all’estero dopo il forzato stop del Covid.

E la primavera, poi, è la stagione ideale: non è freddo, ma non è ancora troppo caldo e soprattutto la fortuna ci ha assistito, niente pioggia.

Iniziamo, allora!

 

1° giorno

Piazza Syntagma – Monastiraki – Plaka – Collina delle Muse

Complice il fatto che il nostro albergo è proprio nei paraggi, non possiamo che iniziare la nostra giornata ad Atene da Piazza Syntagma.

 

Piazza Syntagma

Atene – Cosa vedere in tre giorni

Atene – Cosa vedere in tre giorni

Piazza Syntagma

Piazza Syntagma è sicuramente la piazza principale di Atene, dove si tengono le cerimonie e gli eventi più importanti per la città.

Tra gli edifici che circondano la piazza, spicca su tutti il Parlamento, costruito dopo l’indipendenza dall’Impero Ottomano come Palazzo Reale per Ottone I di Baviera.

Ottone, però, non era molto amato dagli ateniesi e non passò molto prima di una nuova rivolta. Così il sovrano si trovò praticamente costretto a promulgare la Syntagma, ovvero la nuova Costituzione nazionale.

Ma fu solo nel 1924 la Grecia divenne una Repubblica e nel 1929 il Parlamento si insediò proprio in questo palazzo.

Ogni ora, davanti al Parlamento, si tiene il Cambio della Guardia, forse meno famoso di quello inglese, ma altrettanto caratteristico. Qui non ci sono i famosi soltati della Regina Elisabetta con il tipico cappello nero, ma gli Euzoni, i soldati della Guardia Presidenziale, che in quanto a uniforme non sono sicuramente da meno: gonnellino, calzamaglia bianca e scarpe rosse con i pon pon non vi faranno sicuramente rimpiangere i Coldstream Guards.­

Gli Euzoni sono a guardia della Tomba del Milite Ignoto, un monumento realizzato tra il 1930 e il 1932 e dedicato ai caduti nelle guerre.

Abbiamo detto che il Cambio della Guardia si tiene ogni ora, ma quello più coreografico è sicuramente quello della domenica mattina.

Alle spalle di Piazza Syntagma si apre il Giardino Nazionale di Atene, una vera e propria oasi di pace, il polmone verde di una città comunque piuttosto “rumorosa”. Se volete godervi un po’ di tranquillità, quindi, questo è il posto giusto.

Dopo una bella passeggiata per il parco, quasi per caso, sbuchiamo proprio davanti allo Stadio Panathinaiko.

 

Stadio Panathinaiko

Atene – Cosa vedere in tre giorni

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Stadio Panathinaiko

In questo stadio, costruito nel 330 a.C. in legno, si tenevano le Panatenee, feste religiose a cadenza annuale – anche se le più maestose avevano cadenza quadriennale – durante le quali si svolgevano competizioni agonistiche, sportive e non, per onorare la dea Atena.

Nel corso dei secoli, poi, lo stadio cadde in rovina e solo tra il 1869 e il 1870 si decise di ristrutturarlo, ricostruendolo totalmente in marmo.

Proprio in questo stadio, nel 1896, si tennero le prime Olimpiadi Moderne.

Poi alziamo lo sguardo ed ecco sopra di noi l’Acropoli.

A proposito, non perdiamo di vista il nostro obiettivo, perché è proprio lì che vogliamo andare.

Per arrivarci abbiamo due strade: per prima cosa dobbiamo fiancheggiare il sito del Tempio di Zeus – ma quello lo vedremo domani nei dettagli – poi dobbiamo decidere se attraversare subito il quartiere di Plaka o fare il giro un po’ più lungo e passare per Via Ermou, una delle strade commerciali più famose della città.

Ovviamente optiamo per la seconda possibilità, perché camminare stanca ma non spaventa.

Prima di raggiungere Via Ermou, però, andiamo a dare un’occhiata alla Cattedrale.

Mitripolis è la chiesa principale di Atene, sede dell’arcivescovo greco-ortodosso della città, costruita a partire dal 1843. I lavori durarono circa 20 anni e alla direzione si alternarono diversi architetti.

Certo, esteticamente questa chiesa non colpisce molto, ma basta spostarci di qualche metro e sulla stessa piazza, in stile completamente diverso, notiamo una chiesa più piccola, la Cappella di Panagia Gorgoepkos (o Piccola Mitropolis), costruita nel XII secolo in marmo bianco. La cappella sorge sui resti di un’altra chiesa, costruita a sua volta sulle rovine di un tempio dedicato a Eileithyia, alla quale erano devote le partorienti. Questa sì che è in perfetto stile greco – ortodosso!

Ed ora eccoci su Via Ermou, con un occhio alle vetrine e uno ancora più curioso che guarda in fondo alla strada, perché proprio lì c’è Panagia Kapnikarea, una chiesa bizantina costruita nel 1050 circa, che sicuramente non ci si aspetta di trovare qui.

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Panagia Kapnikarea

E proprio alle spalle di Panagia Kapnikarea si apre Monastiraki.

Monastiraki

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Piazza Monastiraki

Monastiraki è uno dei quartieri più vivi della città e sicuramente la mia zona preferita.

Tante taverne e locali tipici, il posto ideale per spizzicare qualcosa o semplicemente per godersi appieno la città, curiosando tra le bancarelle del Monastiraki Flea Market, il mercato delle pulci più famoso di Atene.

In Piazza Monastiraki, poi, c’è una bella chiesa bizantina del X secolo e se alzate lo sguardo, vedrete il Partenone che domina la città.

La caratteristica Moschea di Tzasdirakis è stata costruita nel 1759 per volere dell’allora governatore ottomano della città e per la sua costruzione fu sacrificata una delle diciassette colonne del tempio di Zeus Olimpio. Dal 1981, al suo interno è allestito il Museo di Ceramica Tradizionale. È l’unica moschea visitabile di Atene.

Adesso andiamo verso l”Acropoli, salendo per le stradine del quartiere Plaka.

 

Plaka

Atene – Cosa vedere in tre giorni

Ai piedi dell’Acropoli, si estende la Plaka, uno dei quartieri più conosciuti di Atene.

Un insieme di vicoli che al momento ospitano ristoranti turistici e negozi di souvenir, ma nonostante questo, Plaka rimane uno dei quartieri più suggestivi di Atene e non ha perso il suo fascino.

Ma avevamo detto che volevamo vedere più da vicino l’Acropoli. Io un’idea su come fare ce l’ho. Saliamo sulla Collina delle Muse. Da qui la vista merita davvero.

Atene – Cosa vedere in tre giorni

Acropoli

Ormai si è fatta ora di cena ed è arrivato il momento di scegliere una delle tante taverne dove mangiare qualcosa. Anche qui la soluzione è a portata di mano: andiamo da Platanos, un punto fermo ogni volta che torniamo ad Atene. Sarà la location – i tavolini sistemati sotto un grande albero e la posizione leggermente decentrata – ma questo posto mi è sempre piaciuto.

Dopo cena, un’altra passeggiata per Monastiraki. L’Acropoli vista da qui non ha eguali e in ogni nostra visita ad Atene non può sicuramente mancare.

Adesso di corsa in albergo, domani ci aspetta l’Acropoli, ma la vedremo decisamente più da vicino.

 

2° giorno

Teatro di Dioniso – Odeon di Erode Attico – Acropoli – Areopago – Antica Agorà – Agorà Romana – Biblioteca di Adriano – Tempio di Zeus Olimpo – Collina del Licabetto

Il secondo giorno è dedicato alla visita dell’Atene antica. Ci immergeremo tra i siti a immaginare come doveva essere Atene migliaia di anni fa, quando qui nascevano il teatro, la filosofia, la politica e la pedagogia.

Abbiamo aspettato il secondo giorno qui ad Atene per visitare l’Acropoli solo perché c’eravamo già stati, ma se è la prima volta che venite, sono sicura che non riuscirete a resistere così tanto.

Cominciamo subito con qualche informazione che vi aiuterà nella visita dei siti di Atene.

 

Biglietti d’ingresso e orari di apertura

Atene – Cosa vedere in tre giorni

Il biglietto singolo per l’ingresso all’Acropoli costa 20,00 €, ma è sicuramente più conveniente il biglietto cumulativo. Con 30,00 €, infatti, potrete entrare non solo all’Acropoli, ma visitare anche l’Agorà Antica, l’Agorà Romana, il Teatro di Dioniso, Kerameikos, il Tempio di Zeus Olimpo e la Biblioteca di Adriano.

Il biglietto è valido per cinque giorni dall’acquisto, ma attenzione, perché potrete visitare ogni sito una sola volta.

I siti sono aperti tutti i giorni, dalle 08:00 alle 20:00.

 

Biglietti alla mano, siamo pronti per cominciare e il percorso è quasi obbligato. Poco dopo l’ingresso, si incontra subito il Teatro di Dioniso.

 

Teatro di Dioniso

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Teatro di Dioniso

Il Teatro di Dioniso detiene sicuramente un bel primato: era il teatro più grande costruito nell’Antica Grecia e poteva contenere fino a 17.000 spettatori.

Quando è stato costruito, nel VI secolo a.C., al suo interno si svolgevano eventi dedicati a Dioniso, dio del vino e del teatro. Con il passare del tempo, poi, il genere di eventi cambiò e si realizzarono veri e propri spettacoli, anche di danza, fino ad arrivare alle rappresentazioni delle famose tragedie greche.

Come successe centinaia di anni dopo per il Colosseo, anche al Teatro di Dioniso gli spettatori prendevano posto in base al loro ceto sociale. Le scalinate dove i comuni cittadini potevano sedere erano realizzate in cemento, mentre alle personalità di spicco erano riservate sedute in marmo, ovviamente in prima fila.

Tra il Teatro di Dioniso e Odeon di Erode Attico, si notano alcuni resti della Stoà di Eumene, il portico colonnato sotto il quale si radunava il pubblico prima degli spettacoli.

Ancora qualche passo e ci ritroviamo davanti a quel che rimane del Tempio di Asclepio (o Asclepieion), costruito intorno al 420 a.C., poi alla nostra sinistra iniziamo a scorgere l’Herodion.

 

Odeon di Erode Attico

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Herodion

L’Herodion è un teatro che prende il nome dal suo finanziatore, il filosofo Erode Attico, che con la sua costruzione volle commemorare Aspasia Regilla, la consorte morta da poco.

I lavori cominciarono nel 161 d.C. e durarono quasi un decennio.

Tuttora il teatro fa da cornice ad importanti eventi e festival che si tengono ad Atene.

E’  sicuramente ben conservato e bellissimo, anche se – diciamocelo – me lo sarei aspettato un po’ più grande. Infatti, soprattutto, se lo confrontiamo con il Teatro di Dioniso, poteva contenere “appena” 5.000 spettatori.

 

Facendoci largo tra una folla impazzita di turisti, ci avviciniamo sempre più alla cima della collina. Eccoci. Qui la massa di turisti tenta di diventare – con scarso risultato – una fila quasi ordinata. Stiamo per accedere all’Acropoli.

 

Acropoli

Atene – Cosa vedere in tre giorni

L’Acropoli è situata nella parte più alta della città e dai suoi 156 metri di altezza domina Atene.

Dal 1987 è uno dei siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

Tutti i templi, i resti di edifici e ogni cosa vedremo in quest’area, sono databili tra il V e il II secolo a.C., ma fu esattamente nel V secolo che l’Acropoli raggiunse il periodo massimo splendore.

E se dal punto di vista storico, l’Acropoli è il luogo dove nell’Età del Bronzo nacque la prima città, per la mitologia è qui che il primo re di Atene, Cecrope, metà uomo e metà serpente, aveva il suo palazzo.

Quello che è davvero certo è che su tutte queste meraviglie spicca il Partenone ed è ovviamente da qui che vogliamo cominciare.

Ma per arrivare al Partenone, bisogna assolutamente varcare i Propilei e prima ancora dei Propilei, bisogna passare la Porta di Beulé, eretta nel 280. L’iscrizione sulla porta ci fa capire che il materiale usato per la sua costruzione è stato recuperato da edifici preesistenti, infatti viene decantata la vittoria di un tale Pantaleone, suonatore di flauto.

Ed eccoci quindi alla sommità della scalinata. Davanti a noi i Propilei.

 

Propilei

I Propilei erano e sono tuttora l’ingresso monumentale all’Acropoli, costruiti tra il 437 e il 432 a.C. in marmo bianco e pietra grigia.

Dobbiamo fare un grande sforzo con la fantasia per immaginare i Propilei così com’erano ai tempi dell’Antica Grecia, cioè un edificio rettangolare, delimitato da colonne, con cinque grandi porte d’accesso.

I Propilei, quindi, fungevano principalmente da stazione di controllo, ma negli anni vi abitarono anche importanti personalità di Atene.

Ancora un po’ di pazienza, perché prima di raggiungere il Partenone, subito a destra dei Propilei, c’è il Tempio di Atena Nike.

 

Tempio di Atena Nike

Questo tempio, progettato da Callicrate in stile ionico, risale al 420 a.C. e fu costruito per commemorare la vittoria dei greci sui persiani nella Battaglia di Salamina.

E’ un tempio di dimensioni piuttosto ridotte, ma che si nota bene anche da lontano, perché è stato costruito proprio su un lato dell’Acropoli.

Ospitava una statua di Atena Nike, ma alla dea alata, simbolo della vittoria, vennero tagliate le ali per far in modo che non abbandonasse Atene.

Il tempio venne completamente distrutto durante l’invasione ottomana e rimasero solo le fondamenta, che servirono secoli più tardi quando il tempio venne ricostruito fedelmente utilizzando prevalentemente i materiali originali ritrovati in quell’area.

Spostandoci verso il Partenone, ci imbattiamo nei resti del Santuario di Artemide Brauronia, o Brauroneion, protettrice delle donne in gravidanza.

 

Partenone

Il Partenone è senza dubbio il monumento simbolo di Atene.

Venne eretto per volere di Pericle tra il 447 e il 438 a.C. in marmo bianco sulle rovine di un tempio preesistente e dedicato alla dea Atena Parthenos (Vergine) dalla quale deriva il nome dell’edificio.

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Partenone

Per la sua costruzione furono chiamati a lavorare i migliori architetti, Callicrate e Ictino in testa, rigorosamente supervisionati dal famosissimo Fidia.

Il risultato è tutt’altro che discutibile.

Diamo un po’ i numeri: il Partenone era lungo 70 metri e largo 30. Al suo interno era custodita un’enorme statua della dea, alta 12 metri e ricoperta di avorio e oro, realizzata da Fidia, che si occupò prevalentemente della parte scultorea. Se si potesse ammirare ancora il fregio che ornava il tempio, si noterebbero ben 300 immagini, tutte protagoniste di un’importante processione che si teneva ad Atene e che gli scultori hanno voluto rappresentare proprio qui. Ora il fregio è stato smantellato. Una parte è ancora conservata in Grecia, mentre altre parti si trovano al British Museum o arricchiscono altri piccoli musei del mondo.

Ma il Partenone non è sempre stato solo un tempio. Per qualche anno fu trasformato in chiesa, poi in moschea e nel Medioevo, quando l’intera Acropoli divenne una fortezza, lo stesso Partenone fu utilizzato come polveriera.

A lato del Partenone, invece, si trova l’Eretteo, che per me è in assoluto il tempio più bello (speriamo che Atena non mi senta…)

 

Tempio di Erecteion

Costruito fra il 420 e il 406 a.C., interamente in marmo il Tempio di Erecteion (o Eretteo) è un tempio ionico dedicato a diverse divinità

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Eretteo

Al tempio è legata una leggenda.

Si narra che proprio qui Atena e Poseidone combatterono per la supremazia sull’Attica. Chi dei due avesse fatto il regalo più bello alla popolazione, avrebbe dominato.

Iniziò Poseidone, che piantando il suo forcone nel terreno, fece apparire magicamente un cavallo. Non male, ma Atena seppe fare di meglio. Piantando la sua lancia, fece spuntare un ulivo, il primo della Grecia. Albero batte cavallo uno a zero.

In un luogo così importante, quindi, non poteva che sorgere un tempio. E che tempio!

La caratteristica dell’Eretteo, è sicuramente la loggia delle Cariatidi – o Portico delle Korai –  un portico sostenuto da sei colonne che hanno l’aspetto di donne, le Cariatidi, appunto. Quelle che vediamo oggi, però, non sono altro che copie, perché cinque degli gli originali si trovano al Museo dell’Acropoli, mentre la sesta statua, ancora una volta, la ritroviamo al British Museum.

Lasciamo l’Acropoli e saliamo sull’Aeropago, che si trova proprio vicino all’uscita.

 

Areopago

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Proprio vicino all’Acropoli c’è una collinetta non tanto alta, appena 110 metri, ma di una grande importanza.

Pare che qui si siano tenuti alcuni dei più importanti processi dell’Antica Grecia e la mitologia ci fa compagnia ancora una volta.

L’Areopago è chiamato anche Collina di Ares, perché qui venne sottoposto a giudizio Ares, accusato di aver ucciso Poseidone. Insomma, questo Poseidone qui non ha avuto mica tanta fortuna…

Dalla mitologia alla religione cristiana è un attimo. Infatti, questo luogo è famoso anche perché qui San Paolo parlò per la prima volta del Cristianesimo agli ateniesi.

Comunque fatelo un piccolo sforzo per salire fin qui, perché la vista sull’Acropoli e sull’Antica Agorà, è garantita.

Ed è appunto scendendo verso Plaka che troviamo l’ingresso dell’Antica Agorà.

 

Antica Agorà

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L’Antica Agorà era il centro commerciale, sociale e politico della città, dove ci si ritrovava per scambiarsi le merci o dove ci si riuniva per discutere le questioni importanti che riguardavano Atene.

Atene – Cosa vedere in tre giorni
Atene – Cosa vedere in tre giorni

Antica Agorà

Gli scavi per riportare alla luce quello che rimaneva degli antichi edifici, iniziarono nel 1931.

Il primo edificio che si incontra entrando da questo lato dell’Agorà è la Chiesa dei Santi Apostoli, costruita nel X secolo sulle rovine di un tempio romano.

Nonostante il suo aspetto tipicamente bizantino, questa chiesa detiene un primato: è la prima chiesa cristiana costruita ad Atene e l’unico dei due edifici dell’Agorà – l’altro è il Tempio di Efesto – ad essere rimasto intatto negli anni e ad aver mantenuto la sua struttura originale, pur avendo subito danneggiamenti durante l’invasione ottomana.

Entrate, perché i resti degli affresci all’interno sono veramente interessanti.

Non tanto lontano dalla chiesa, non possiamo fare a meno di notare una statua un po’ insolita, quella che ritrae Confucio e Socrate che si confrontano e parlano tranquillamente l’uno con l’altro delle loro idee e dei loro pensieri.

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Statua di Socrate e Confucio

Un colloquio un po’ improbabile, visto che i due filosofi sono nati e vissuti in secoli diversi, ma l’installazione è piuttosto recente (risale a settembre 2021) e intende esprimere l’amicizia e la vicinanza tra la Cina e la Grecia.

Lasciamo i due grandi filosofi per continuare a dedicarci ai resti dei tanti edifici che facevano parte dell’Agorà.

Di tutti, il meglio conservato è il Tempio di Efesto, costruito in stile dorico a partire dal 444 a.C.  – addirittura prima del Partenone – e dedicato al Dio del Fuoco. Al suo interno errano custodite le statue di Efesto e di Atena. La costruzione del tempio diede il via all’inizio dell’Età dell’Oro, un periodo di particolare splendore della città.

Per arrivare al tempio bisogna faticare un po’ – ma neanche tanto a dire la verità – perché è stato costruito sulla cima di una collinetta, il che per altro garantisce una bella vista d’insieme sull’Agorà.

Oltre al Tempio di Efesto, facevano parte dell’Antica Agorà la Zecca, l’Altare dei Dodici Dei (il punto dal quale si misuravano le distanze verso tutti gli altri luoghi), l’Eliea, l’Odeon di Agrippa e il Tempio di Apollo Patroos. I resti di molti di questi edifici sono stati esposti presso la Stoà di Attalo, la fedele ricostruzione di un edificio presente in quest’area. L’edificio originario, porticato e a due piani, venne costruito nel 138 d.C. e si può paragonare ad un nostro centro commerciale, con ben 21 botteghe in ogni piano.

Usciamo utilizzando l’altro ingresso, quello più vicino all’Agorà Romana, perché è proprio lì che dobbiamo andare.

 

Agorà Romana

Atene – Cosa vedere in tre giorni

L’Agorà romana si trova nell’attuale quartiere Plaka.

Atene – Cosa vedere in tre giorni

Agorà Romana

Fu costruita tra il 19 e l’11 a.C. per volere di Augusto ed era delimitata da un colonnato.

Ospitava il mercato e proprio per questo, era conosciuta anche come Mercato di Cesare e Augusto

Ma l’Agorà Romana non era solo il luogo dove si svolgevano le attività commerciali, ma anche dove si trovavano i bagni pubblici.

Oggi rimangono principalmente le colonne doriche della Porta di Atena Archegetis, edificata nel I secolo d.C. per volere di Giulio Cesare, la moschea di Fethiye e le latrine pubbliche.

Il monumento meglio conservato è la Torre dei Venti, costruita nel I secolo a.C., che aveva lo scopo di misurare il tempo. Se alzate lo sguardo verso l’estremità della torre, noterete la rappresentazione dei venti, con le sembianze di uomini. Questo perché si pensava che i venti avessero poteri divini e che potessero servire per prevedere il futuro.

Adesso ci dirigiamo verso la Biblioteca di Adriano, ma questa volta non entriamo.

 

Biblioteca di Adriano

Atene – Cosa vedere in tre giorni

Un’altra tappa imperdibile – per altro l’ingresso è compreso nel biglietto cumulativo – è la famosa Biblioteca di Adriano, un edificio rettangolare circondato dall’immancabile colonnato, al cui interno era custodita la ben fornita collezione di libri dell’imperatore Adriano.

Non una semplice biblioteca, ma un vero e proprio luogo di incontro, perché al suo interno c’era sì una sala dedicata alla lettura, ma anche una per conversare.

La biblioteca di Adriano si trova in un lato di Piazza Monastiraki.

Manca ancora una cosa prima di salire sul Licabetto, manca uno dei siti più importanti e conosciuti di Atene, il Tempio di Zeus Olimpio.

 

Tempio di Zeus Olimpio

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Il Tempio di Zeus Olimpio si trova vicinissimo ai Giardini Nazionali, praticamente confinante.

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Tempio di Zeus Olimpio

Correva il VI sec. a.C. quando si iniziò a costruire il Tempio di Zeus Olimpio, ma perché l’opera fosse compiuta ci vollero ben sette secoli.

Sette secoli, esatto, perché la costruzione del tempio terminò nel 132 d.C, sotto il regno dell’imperatore Adriano. E fu proprio Adriano a volere che all’interno del tempio fosse posta una statua di Zeus, interamente realizzata in oro e avorio.

Conosciuto anche come Olympieion, questo tempio aveva davvero dimensioni invidiabili per l’epoca: 96 metri di lunghezza per 40 di larghezza, realizzato in marmo, con 104 colonne corinzie – oggi ne rimangono appena 15 – alte ognuna 17 metri.

Vicino al tempio si trova la Porta di Adriano, un arco di marmo alto 18 metri costruito nel 131 d.C., che serviva, oltre che a rendere omaggio all’imperatore, soprattutto a separare la città di Teseo, cioè la parte antica di Atene, dalla città di Adriano, considerata la città moderna.

 

Sicuramente per conoscere appieno la storia di Atene, non dovete perdere il Museo dell’Acropoli, ma noi l’abbiamo già visto e questa volta preferiamo dedicarci ad altro. All’interno del museo, comunque, sono custoditi i tanti e più significativi reperti storici ritrovati nell’Acropoli.

Ma adesso facciamo una cosa che le altre volte qui ad Atene non abbiamo fatto: saliamo sulla Collina del Licabetto.

 

Collina del Licabetto

Atene – Cosa vedere in tre giorni

Alta 278 metri, questa collina – la più alta di Atene – si può raggiungere sia a piedi che con la funicolare ed è uno dei più bei punti panoramici della città, con una vista a 360° su Atene.

Sicuramente oggi non ci siamo risparmiati, quindi è arrivato il momento di un po’ di comodità: vada per la funicolare che parte da Kolonaki, non lontano da piazza Syntagma.

Per arrivare alla funicolare, dovete prima arrivare davanti al Museo della Guerra, che si trova vicino al Giardino Nazionale e a pochi passi dalla fermata della metro 3 Evangelismos. Da lì, attraversate e imboccate la strada sul lato dell’Ambasciata UK (Ploutarchou). Andate sempre dritto e anche se vi sembra di esservi persi o di aver camminato troppo e troppo in salita, non preoccupatevi, perché per arrivare alla funicolare dovrete camminare almeno 15 minuti.

Il biglietto costa 10,00 € a/r (7,00 solo per una tratta).

Il percorso della funicolare è interno alla montagna, quindi non aspettatevi panorami da urlo mentre salite. Per quello dovete aspettare di essere in cima al Licabetto e in effetti non rimarrete delusi.

Valore aggiunto: una volta arrivati in cima troverete anche la bellissima Cappella ortodossa di San Giorgio (Agios Georgios) e se per caso vi è venuta un po’ di fame, in cima alla collina c’è anche un ristorante.

 

E un’altra giornata è passata. Non ci rimane che scegliere tra i tanti localini e mangiare qualcosa di buono prima di andare a riposare.

Anche oggi di km ne abbiamo fatti, ma ne è valsa sicuramente la pena.

 

3° giorno

Riviera – Pireo

Il terzo giorno sarà decisamente più tranquillo degli altri.

Ci sono due zone che sono rimaste da vedere: il Pireo e la zona costiera.

Per riuscire a vederle almeno sommariamente – giusto un assaggio – ci affidiamo ai mitici bus rossi, un Sightseeing Tour è quello che fa per noi. Ma se avete più giorni a disposizione, quindi più tempo, sia il Pireo che Glyfada posso essere raggiunti con i mezzi pubblici. Per raggiungere il Pireo, prendere la metro 1 a Monastiraki, mentre Glyfada è collegata a Piazza Syntagma con il tram 7.

 

Riviera

Atene – Cosa vedere in tre giorni

Glyfada e la zona costiera in generale, sono particolarmente adatte per chi sceglie una vacanza rilassante e ama la spiaggia. Qui, infatti, si trovano alcune delle più belle spiagge della città, Asteria Beach in testa. Per il resto, ovviamente, non ci sono particolari cose da vedere, ma se avete un po’ di tempo, vi consiglio comunque di venire a dare un’occhiata.

 

Pireo

Atene – Cosa vedere in tre giorni

Il Pireo non ha bisogno di presentazioni. E’ il porto di Atene, diventato uno dei più importanti porti del Mediterraneo e sicuramente il più importante dell’Antica Grecia, grazie soprattutto a Temistocle che lo ampliò e costruì possenti mura per difenderlo dalle incursioni nemiche.

Se la parte del porto turistico non è sicuramente il massimo, basta una passeggiata – un po’ lunghetta, a dire la verità – per raggiungere la zona di Mikrolimano, un porticciolo pieno di locali di pesce con una bellissima vista sul mare. Ma questo noi l’abbiamo già fatto e per questa volta ce ne stiamo comodamente seduti sul bus a goderci il panorama dall’alto.

Ok, anche con i giri in autobus abbiamo finito e siamo all’ora di pranzo. Non vogliamo mangiarci per l’ultima volta pita e suvlaki?

Atene – Cosa vedere in tre giorni

Il week end è volato e tra poche ore saremo seduti di nuovo sull’aereo che ci porterà a casa. Non male come primo giretto all’estero.

Speriamo che l’estate ci riservi tante altre piacevoli sorprese. Di sicuro in programma c’è già qualcosa…

 

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