San Leo
Dal borgo al castello, una giornata indimenticabile
San Leo – Cosa vedere – Castello
Cosa c’è di meglio di una giornata di settembre per una gita in Romagna?
Se poi la giornata di settembre è anche limpida e non troppo calda, allora il gioco è fatto e la riuscita non può essere altro che perfetta.
San Leo era da anni sulla lista delle cose da fare e oggi è proprio la giornata giusta.
Si parte!
San Leo è un tranquillo paesino della Val Marecchia, che domina la vallata circostante da quasi 600 metri di altezza, distante 40 km da Rimini e solo 20 da San Marino.
Un tranquillo paesino che però, per la sua posizione e per la sua storia, attira da sempre una grande quantità di turisti da tutto il mondo (e non è sicuramente un’esagerazione).
Ma come mai San Leo è sempre presa d’assalto? Cos’ha di tanto particolare? Cosa c’è da vedere a San Leo?
Scopriamolo insieme.
Un po’ di storia
San Leo – Cosa vedere – Castello
Prima di addentrarci per le strade del borgo – e soprattutto prima di visitare il castello – è meglio conoscere un po’ la storia di San Leo. Poca poca, promesso.
Per prima cosa un accenno a San Leone, un eremita scappato dalla Dalmazia per sfuggire alle persecuzioni di Diocleziano, il quale si rifugiò in questa zona per poi fondare un villaggio che prese il suo nome. L’eremita diffuse il Vangelo e gettò le basi del Cristianesimo locale, fino a diventare addirittura Vescovo.
Ma nonostante la posizione un po’ isolata, Leone non fu l’unico a passare da qui. Pensate che da San Leo transitarono addirittura San Francesco d’Assisi e Dante Alighieri.
Mancavamo solo noi.
San Leo e soprattutto il suo castello, grazie alla loro posizione strategica, sono da sempre stati molto ambiti e proprio per questo, teatri di lotte e guerriglie.
Nel Medioevo San Leo fu abitata dai Montefeltro, che dovettero lottare duramente per secoli con i loro acerrimi nemici, i Malatesta. Le due famiglie si contesero il potere per molti anni e così fecero anche i Medici e i Della Rovere, fino a quando nel 1631 subentrò l’invincibile Stato Pontificio che si impossessò del Castello trasformandolo in un carcere.
Come promesso, questo è solo un breve accenno di quello che successe in questa zona nel corso dei secoli.
Adesso possiamo iniziare la nostra passeggiata.
Per le strade del borgo
San Leo – Cosa vedere – Castello
Lasciata la macchina nel parcheggio a pagamento di Piazzale Buscarini, dopo appena un centinaio di metri, si entra nel borgo vero e proprio.
Contrariamente a quanto avviene di solito a San Leo, oggi il borgo non è per niente affollato. Giusto qualche coppia di turisti, ma niente di più. Colpa forse di questo strano 2020 o dell’estate che sta finendo, ma se da un lato questo è un vero peccato, dall’altro ci permette di goderci al meglio le meraviglie del centro storico.
Su Piazza Dante, la piazza principale del paese, si affacciano alcuni degli edifici più significativi.
Oltre alla bella fontana, rovinata da un atto di vandalismo qualche anno fa, sulla piazza prospettano la facciata del Palazzo Mediceo, sede del Museo di Arte Sacra, la Pieve e il Duomo.
Ed è proprio dalla Pieve che vogliamo cominciare.
Pieve di Santa Maria Assunta
San Leo – Cosa vedere – Castello
Pieve di Santa Maria Assunta
Il primo dei tanti scorci da cartolina che ci accompagneranno durante la giornata.
Come tutti gli edifici costruiti in stile romanico, la pieve ha attirato subito la mia attenzione.
Costruita dove si trovava la cella nella quale pregava San Leo, è il più antico edificio religioso del paese, ma non solo, anche di tutto il Montefeltro.
Aspetta un attimo, ma da dove si entra? Visto che la chiesa è stata costruita praticamente su uno strapiombo, l’unico ingresso è su uno delle due fiancate dell’edificio.
Vicinissimo alla Pieve, c’è il Duomo.
Duomo di San Leone
San Leo – Cosa vedere – Castello
Duomo
Anche il Duomo non ha una vera e propria facciata, una cosa un po’ insolita per i canoni ai quali siamo abituati.
E’ comunque un bellissimo edificio costruito in stile romanico nel 1173 su resti di una preesistente chiesa.
Nella cripta è custodito il sarcofago al cui interno erano conservate le spoglie di San Leo.
Dal Duomo passiamo alla Torre Civica.
Torre Civica
San Leo – Cosa vedere – Castello
Torre Civica o Torre Campanaria
La Torre Civica, chiamata anche Torre Campanaria, è evidentemente quadrata, ma al suo interno è inglobato un edificio a pianta circolare.
Costruita in stile romanico, si pensa risalga allo stesso periodo del Duomo.
Ritorniamo verso la piazza, dove si trova anche Palazzo Mediceo.
Palazzo Mediceo
San Leo – Cosa vedere – Castello
Il Palazzo Mediceo è stato costruito in stile rinascimentale tra il 1517 e il 1523 e, come abbiamo accennato, al suo interno è allestito il Museo di Arte Sacra.
Il palazzo fu sede del Governatore di San Leo e del Montefeltro per conto della Repubblica Fiorentina e per questo, se guardate la facciata, noterete lo stemma di Firenze (il famoso giglio), oltre a quello di Papa Giulio II della Rovere, il pontefice fondatore dei miei amati Musei Vaticani.
Poi basta guardarsi un attimo alle spalle per vedere il castello, il vero gioiello di San Leo.
Come farò io ad arrivare fin lassù?
Fin qui tutto veramente bellissimo, ma il pezzo forte – lo abbiamo detto – è senza dubbio il castello, che abbiamo tenuto per ultimo come ciliegina sulla torta.
Il Castello di San Leo
San Leo – Cosa vedere – Castello
Il castello si erge su uno sperone roccioso e domina San Leo dall’alto.
Per raggiungere il castello, il Comune ha messo a disposizione delle navette abbastanza frequenti (attualmente il costo del biglietto è di 1,00 € a persona), ma se preferite non aspettare e avete fiato a sufficienza, bastano 5 minuti a piedi percorrendo un sentiero nel bosco per arrivare alla rocca. E’ vero, la salita si fa sentire, ma il tratto è breve. E se ve lo dico io…
Già a vederla esternamente, le rocca ci appare in tutto il suo splendore, con i torrioni circolari, le possenti mura e i cannoni a difenderla.
Rocca di San Leo
L’aspetto attuale si deve a Federico da Montefeltro che nel 1441 pensò fosse il caso di rinforzare le antiche mura e modificarne l’aspetto in modo da rendere la fortezza più sicura, visto l’avvento della polvere da sparo.
Non è difficile capire perché nel corso dei secoli la rocca sia stata tanto ambita e perché si siano consumate lotte su lotte per poterla conquistare.
Ora al suo interno è allestito un interessantissimo museo (non è per niente noioso, parola mia!) dove si ripercorre la storia di quegli anni e dove sono esposte armi e oggetti di tortura.
Entriamo.
L’ingresso è a pagamento (attualmente 9,00 € per gli adulti), la visita è libera, ma il percorso è pressoché obbligato. Cosa ottima, perché in questo modo non si perde niente.
Iniziamo da un primo sguardo al castello.
Probabilmente, prima che il castello fosse utilizzato come prigione, al posto delle Celle di Punizione c’erano i magazzini dove si conservavano le derrate alimentare.
Nelle pareti sono ancora visibili gli anelli ai quali venivano legati i prigionieri.
Si passa poi al piano terra, dove si trovava l’ala ducale, cioè la residenza dei Duchi di Montefeltro.
Tra gli oggetti che colpiscono la mia attenzione, ci sono sicuramente la ruota e la botte, usati come strumenti di tortura.
Pannelli esplicativi raccontano in modo molto chiaro come si utilizzavano questi attrezzi e soprattutto come si svolgeva la vita all’interno del castello.
Proseguendo lungo il percorso obbligato, si attraversano diverse stanze, tra le quali spiccano la Stanza dell’Alchimia, con alcuni degli strumenti utilizzati per convertire i metalli vili in nobili, e la Stanza delle Armi.
Stanza dell’Alchimia e Stanza delle Armi
All’interno della fortezza furono rinchiusi anche molti personaggi illustri. Probabilmente il più noto è Giuseppe Balsamo, più famoso come il Conte di Cagliostro, alchimista e abile truffatore, condannato per eresia.
E’ possibile vedere ancora le celle nelle quali fu rinchiuso e se la prima tutto sommato è anche accettabile, la seconda è senza dubbio più angusta e inquietante, con un solo pozzetto dal quale veniva calato il cibo e che consentiva alle guardie di controllare il carcerato.
Prima cella di Cagliostro
Seconda cella di Cagliostro
Conclusioni
San Leo – Cosa vedere – Castello
A questo punto abbiamo visto tutto.
Che dire?
Una gita a San Leo è super consigliata. La visita del borgo non vi porterà via tanto tempo, viste le dimensioni, ma per il castello considerate almeno un’ora mezza.
Da qui poi, potrete spostarvi verso il Castello di Montebello, teatro della leggenda di Azzurrina.
Noi andiamo.
Venite con noi?
Bisognerebbe far conoscere di più questa parte dell’Italia, la Valmarecchia e l’entroterra di Rimini, dove su ogni colle c’è un castello e un borgo antico con tante cose da sapere e che molti ancora non conoscono, specie ora dove la regione adriatica assume più importanza. Un esempio sono proprio San Leo e San Marino, che hanno una storia comune con leggende e tradizioni.