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I borghi imperdibili in provincia di Imperia

Due giorni tra streghe, artisti e castelli

I borghi della Liguria di Ponente

Sono molti i borghi della Liguria ad essere considerati tra i più belli d’Italia.

Da Levante a Ponente, è un susseguirsi di borghi deliziosi agiati sul mare o abbarbicati sulle montagne.

Due giorni liberi li abbiamo, la voglia di saltare in macchina e scoprire posti nuovi anche. Se poi aggiungiamo alle cose da vedere anche la focaccia ligure e il pesto, allora non abbiamo più scuse.

Ma bisogna restringere un po’ la zona, quindi decidiamo di concentrarci sui borghi di Ponente, quelli in provincia di Imperia, per intenderci. E per la notte abbiamo scelto Sanremo.

Tutto deciso, allora.

Si parte! E questo è il mio itinerario.

 

1° giorno

FINALBORGO – CERVO – VALLORIA – BUSSANA VECCHIA

I borghi della Liguria di Ponente

Borghi in Provincia di Ponente

Partendo da Bologna, la prima tappa è Finalborgo, in provincia di Savona.

 

Finalborgo

I borghi della Liguria di Ponente

Borghi in Provincia di Ponente

Fondata nel XII secolo dalla famiglia Del Carretto, cinta da possenti mura e dominata da Castel Gavone, Finalborgo è sicuramente tra i borghi imperdibili della Liguria.

Annoverato tra i borghi più belli d’Italia, a Finalborgo si respira un’atmosfera tranquilla e rilassata, l’ideale per una passeggiata quando la maggior parte dei vacanzieri affolla le spiagge della riviera.

Entriamo nel paese da Porta Testa, presso la quale venivano appese le teste dei giustiziati – da qui il nome – e subito si apre Via Nicotera, che porta in Piazza Garibaldi.

Tra Piazza Garibaldi e Piazza del Tribunale non saprei quale scegliere e soprattutto… perché mai dovrei scegliere?

Borghi in Provincia di Ponente
Borghi in Provincia di Ponente

Piazza Garibaldi e Piazza del Tribunale

La prima era – ed è tuttora – il cuore di Finalborgo. Quando la piazza si chiamava ancora Piazza delle Erbe, qui si teneva il mercato e le case, per la maggior parte affrescate, davano alla piazza un aspetto particolarmente elegante.

Anche Piazza del Tribunale è circondata da bellissimi palazzi. Oggi qui ha sede la pretura, ma da sempre in questi palazzi si sono avvicendati magistrati, prefetti napoleonici, governatori spagnoli, genovesi, sabaudi. Insomma, il potere è stato da sempre concentrato qui.

Dopo Teatro Aycardi e il particolare Palazzo Brunengo, è la volta della splendida Chiesa di San Biagio, barocca, ma costruita su una precedente chiesa medievale.

Ancora un giro per i vicoli di Finalborgo, ed è ora di rimettersi in auto alla volta di Cervo.

 

Cervo

I borghi della Liguria di Ponente

Borghi in Provincia di Ponente

Sì, il nome di questo piccolo borgo a ridosso del mare e dichiarato tra i più belli d’Italia è un po’ curioso, ma non centra niente con l’animale a cui si associa. Invece, deriva da “servo”, inteso proprio come “prestatore di servizi”. Con il tempo, poi, la parola è stata storpiata fino a diventare Cervo.

Proprio per la sua posizione lungo la Via Julia Augusta – l’attuale Via Aurelia – questo borgo era una perfetta stazione di posta per i viandanti e la scritta “servo” capeggiava sulle insegne che costellavano la strada.

Tra una chiacchiera e l’altra, iniziamo il nostro giretto per i vicoli di Cervo.

Cervo è un borgo davvero raccolto, forse quello che mi è piaciuto più di tutti perché non mi aspettavo chissà cosa e invece è pieno di angoli nascosti e deliziosi.

A partire dalla bellissima chiesa barocca, la Chiesa di San Giovanni Battista, chiamata anche Chiesa dei Corallini, proprio perché è stata costruita grazie all’ingente contributo dei pescatori di corallo. Ma non sono stati solo i pescatori di corallo a contribuire all’edificazione della chiesa. Anche gli abitanti di Cervo hanno dato il loro supporto non solo economico, ma anche materiale, aiutando concretamente a costruire la chiesa.

Spostandoci un po’, si raggiunge l’Oratorio di Santa Caterina, che vale la pena di visitare, poi si sale fino al castello, fatto costruire nel XII secolo dai Marchesi di Clavesana e che domina il borgo dall’alto.

E’ ora di scendere, di tornare alla macchina. Ci sono ancora tantissimi borghi da visitare e siamo solo all’inizio.

Prossima tappa: Valloria.

 

Valloria

I borghi della Liguria di Ponente

Borghi in Provincia di Ponente

Valloria è il bellissimo borgo conosciuto soprattutto per le sue porte dipinte.

Un po’ come la nostra Dozza Imolese, anche Valloria si potrebbe definire “un museo a cielo aperto” in continua evoluzione.

Qui sono oltre 150 le porte dipinte. Sono porte di abitazioni, di fienili, di cantine, ognuna dipinta da artisti diversi, alcuni emergenti, altri più noti, tutti indubbiamente bravissimi.

Borghi in Provincia di Ponente
Borghi in Provincia di Ponente
Borghi in Provincia di Ponente

Quella di dipingere porte o muri che siano, è un’arte che sta prendendo molto piede in Italia in questi anni e personalmente lo trovo un ottimo modo per avvicinare le persone comuni all’arte, di qualunque tipo sia, e per riqualificare e far conoscere paesi che altrimenti sarebbero rimasti nascosti.

Quindi Valloria va visitata così, senza una meta precisa, girovagando per le stradine e i vicoli alla ricerca delle porte che ci piacciono di più.

Passerei ore a fotografare tutte le porte – tutte super instagrammabili, ovviamente – ma è ora di andare.

Di artista in artista, lasciamo Valloria per Bussana Vecchia.

 

Bussana Vecchia

I borghi della Liguria di Ponente

Bussana Vecchia è il borgo degli artisti per eccellenza e adesso vi racconto perché.

Quando nel 1887 un fortissimo terremoto colpì la zona, Bussana Vecchia venne completamente abbandonata e gli abitanti fondarono un altro borgo nel quale si stabilirono, Bussana Nuova.

Fu solo nel 1950 che Bussana Vecchia tornò ad animarsi, popolata da un gruppo di artisti che scelse di trasferirsi qui, richiamando altri artisti e oggi anche una grande quantità di turisti.

E l’impronta degli artisti si vede, eccome. Botteghe artigiane, laboratori, locali, insegne, cartelli divertenti e anche un po’ provocatori, tutto qui fa percepire più che mai la loro presenza.

Passeggiate tranquillamente per questo borgo, senza una meta precisa, solo per godervi ogni angolo e ammirare i capolavori di questi artisti che hanno abbellito in modo unico un paese ormai abbandonato.

 

Una giornata decisamente piena. Siamo partiti molto presto stamattina e nonostante tutto avrei voluto vedere qualche borgo in più. Ma non lamentiamoci. Domani ne vedremo altri.

Per il momento godiamoci la passeggiata serale a Sanremo e domani si riparte alla scoperta di nuove meraviglie.

 

2° giorno

SEBORGA – DOLCEACQUA – APRICALE – TRIORA

I borghi della Liguria di Ponente

Borghi in Provincia di Ponente

La prima tappa della nostra seconda giornata alla scoperta dei borghi liguri inizia alla grande con il borgo più curioso e simpatico di tutti, Seborga.

 

Seborga

I borghi della Liguria di Ponente

Palma d’oro per l’originalità!

In questo momento in cui le autocertificazioni vanno più che mai di moda, Seborga ha preceduto tutti, autodichiarandosi già nel 1950 Principato Indipendente.

Tutto va ricondotto a quando il Conte Guidone di Ventimiglia donò Seborga ai monaci benedettini dell’Abbazia di Lerino. Poi Seborga passò ai Savoia, ma qualcosa andò storto durante la cessione. Storto per i Savoia, almeno, perché i seborghini ne approfittarono e proclamarono Seborga un principato indipendente.

Come tale, Seborga aveva una moneta propria, il Luigino, targhe automobilistiche e addirittura ogni abitante aveva un passaporto, tutte cose valide solo all’interno del principato, però. E come ogni principato che si rispetti, non poteva mancare un sovrano, eletto dal popolo e in carica per sette anni.

In quanto a originalità, Seborga non è seconda a nessuno, ma al di là di questo, il borgo è davvero carino, arroccato sulle Alpi Liguri e caratterizzato da carruggi, scale, archi e case in pietra, con le bandiere del Principato che sventolano ovunque.

Borghi in Provincia di Ponente
Borghi in Provincia di Ponente

Piazza San Martino

Piazza San Martino è un vero gioiello, racchiusa tra la Chiesa di San Martino Vescovo e Porta San Martino, con il Palazzo dei Monaci a completare l’opera.

Proprio il Palazzo dei Monaci era l’antica sede della zecca, dove venivano coniati i Luigini.

Poi la pavimentazione a mosaico, che arricchisce ancora di più la già bellissima piazza.

Niente da dire, questo borgo a pochi chilometri da Bordighera, quasi al confine con la Francia, è davvero suggestivo e vale la pena arrivare fin qui per vederlo.

Adesso è la volta di Dolceacqua.

 

Dolceacqua

I borghi della Liguria di Ponente

Borghi in Provincia di Ponente

Dolceacqua sembra il classico paese delle fiabe. Il castello, la chiesetta, il fiume, il ponte. Un’immagine da cartolina, insomma.

Non a caso, questo delizioso borgo e in particolare il suo famoso ponte a schiena d’asino, hanno ispirato numerosi artisti, uno tra tutti il grande Claude Monet.

Oltre ad essere stato una grande fonte d’ispirazione per il pittore, il ponte che attraversa il fiume Nervia, divide la parte vecchia della città, chiamata “Terra”, da quella più nuova, il “Borgo”.

E’ ora di addentraci tra i vicoli stretti sormontati dai caratteristici archi per arrivare fino al Castello Doria, che è sicuramente tra i simboli della cittadina. Anche se raggiungerlo può sembrare un po’ faticoso, vale la pena di godersi il panorama dall’alto.

La pace che si respira tra i vicoli del borgo è quasi surreale. Dolceacqua sta conquistando la testa della mia personale classifica tra i borghi più belli d’Italia.

Rimettiamoci in macchina e puntiamo il navigatore su Apricale.

 

Apricale

I borghi della Liguria di Ponente

Borghi in Provincia di Ponente

Apricale, annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, è letteralmente abbarbicato sulle Alpi Marittime (reminiscenze di geografia delle medie… Ma Con Gran Pena Le Re Ca Giù) e se decidete di arrivare fin qui, mettete in conto di dover camminare un bel po’ in salita prima di raggiungere Piazza Vittorio Emanuele II, racchiusa tra la Chiesa della Purificazione di Maria Vergine, il Castello della Lucertola e l’Oratorio di San Bartolomeo.

Borghi in Provincia di Ponente

Chiesa della Purificazione di Maria Vergine e Castello della Lucertola

Il Castello della Lucertola, circondato da possenti mura, oggi è un importante centro culturale, ma in passato è stato dimora dei Conti di Ventimiglia, dei Marchesi Doria e dei Principi Grimaldi.

Sembra quasi fatto apposta, ma Apricale, che deriva da apricus, significa letteralmente “soleggiato”, “esposto al sole” e il simbolo del borgo è proprio una lucertola, la stessa che dà il nome anche al castello. Secondo la tradizione, i Celti-Liguri che si insediarono qui avevano proprio per simbolo una lucertola.

E’ davvero carino questo borgo, con le facciate delle case e i carruggi decorati da murales. E anche qui torniamo con la mente a Dozza.

C’è un’altra curiosità che riguarda il borgo.

Pare che ad Apricale sia nato Giovanni Martini, al secolo John Martin, trombettiere in forza all’esercito del generale Custer nella battaglia di Little Bighorn e unico soldato dell’esercito del generale a riportare a casa la pelle quel fatidico 25 giugno 1876.

E noi che a Little Bighorn ci siamo stati, non potevamo fare a meno di raccontarvi questa curiosità.

Ok, da Apricale è tutto, adesso ci spostiamo a Triora, l’ultima tappa dei nostri due giorni tra i borghi più belli della Liguria.

 

Triora

I borghi della Liguria di Ponente

Borghi in Provincia di Ponente

Triora, il paese delle streghe, è un altro dei Borghi più Belli d’Italia.

Il nome deriva da tria ora, tre bocche, cioè quelle del cerbero, custode degli inferi, raffigurato nello stemma del borgo.

Dal cerbero alle streghe è un attimo e tutto qui parla di loro: ogni porta, ogni vicolo, ogni angolo, addirittura un museo e, neanche a dirlo, ogni negozio di souvenir.

Se tutto il 1500 fu caratterizzato dalla caccia alle streghe, nel 1588, qui a Triora si svolse uno dei più famosi processi alle streghe.

Molte donne vennero accusate di stregoneria, di portare sfortuna, di provocare calamità, quindi vennero bruciate vive o comunque torturate.

E così, tra i ruderi del castello, le viuzze strette, gli archi e le piazzette, si respira un’atmosfera misteriosa e del tutto particolare, soprattutto quando si arriva alla Cabotina,

La Cabotina, insieme all’aia che si trova lì vicino, è stata da sempre considerata il luogo dove vivevano le streghe, dove preparavano le loro pozioni magiche e da dove spiccavano il volo a cavallo della loro magica scopa.

Tutto davvero suggestivo e anche interessante, se si pensa che in fin dei conti molte donne sono state arse vive solo perché accusate di preparare “pozioni magiche”, quando magari creavano intrugli per curare i dolori più comuni.

Comunque, la nostra passeggiata per Triora continua fino al castello, o almeno quello che ne rimane, per goderci la vista dall’alto.

Poi riscendiamo tra vicoli, carruggi e porte dipinte, ovviamente a tema streghe.

Anche Triora non ci ha deluso, anzi! E dopo un pranzo veloce con tanto di immancabile pane di Triora, ci rimettiamo in macchina perché Bologna è lontana e dobbiamo tornare a casa.

Rimangono comunque tanti altri borghi da visitare e quindi… Stradafacendovedremo… anche quelli!

 

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