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Xi’an

Lungo la Via della Seta, da Marco Polo all’Esercito di Terracotta

 

6° giorno – 20/09/2019

Xi’an cosa vedere itinerario

Ore 16.30. Il nostro aereo proveniente da Pechino atterra a Xi’an.

Il viaggio è davvero “volato”. Due ore di chiacchiere con il mio nuovo amico Xiao, un simpatico ragazzo che per molti anni ha studiato in Italia. Ci ha raccontato molte cose interessanti sulla Cina e noi abbiamo ricambiato con un invito a visitare Bologna non appena gli sarà possibile. 

Recuperate le valige, dobbiamo decidere come raggiungere l’albergo.

In realtà, le opzioni non sono molte.     

Nonostante Xi’an sia fornita di metropolitana, nessuna linea collega ancora l’aeroporto alla città, quindi dobbiamo solo scegliere tra taxi e bus.

E scegliamo il taxi.

Questo sì che è traffico! Persino Los Angeles, che fino ad ora mi era sembrata in assoluto una delle città più caotiche e trafficate, a confronto sembra una tranquilla città di periferia. E mentre il taxista si divincola tra auto, motorini, biciclette e pedoni, io penso a come me la caverei dovendo guidare qui. E nel mio intimo la risposta la so (nessun commento da parte di chi mi conosce, grazie).

 

Xi’an

Xi’an cosa vedere itinerario

Quando ho iniziato a programmare il mio viaggio in Cina, ho ovviamente pensato subito a Xi’an e al suo Esercito di Terracotta. Ma Xi’an non è solo questo e visitare questa enorme città richiede almeno un paio di giorni.

Una delle quattro antiche capitali della Cina e capoluogo di provincia dello Shaanxi, Xi’an si trova all’estremo oriente della Via della Seta, che collegava Roma all’Asia, ed è stata per molti anni la città dove ha abitato Marco Polo. Una città ricca di storia e di tradizioni, quindi.

Il primo impatto non è sicuramente dei migliori: se Pechino è caotica, Xi’an lo è mille volte di più. Motorini, auto e bus che corrono incessantemente per le vie della città. Attraversare le strade è un’impresa per pochi.

Vi ricordate il famoso videogioco “Frog”, quello in cui una rana doveva attraversare la strada, possibilmente illesa? Ecco, sento di avere le stesse possibilità di quella rana.

Il rumore, poi, è assordante. E pensate che Xi’an, tradotto letteralmente significa “la pace a occidente”.

Ma non ci lasciamo intimorire e lasciate le valige in hotel, iniziamo ad esplorare la città.

Considerato che l’albergo è in posizione centrale, perché non iniziare proprio con una bella passeggiata nella zona pedonale?

 

Torre della Campana e Torre del Tamburo

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All’incrocio di Dong Dajie con Nan Dajie, troviamo la Torre della Campana, che insieme alla Torre del Tamburo ha scandito per anni la vita degli abitanti di Xi’an.

Se di giorno attirano turisti curiosi di conoscere un po’ della loro storia, di sera, illuminate, sono ancora più belle.

Torre della Campana e Torre del Tamburo

La Torre della Campana, costruita nel XIV secolo, conteneva una campana che veniva suonata con grande vigore all’alba. Non aggiungo altro.

Quella che vediamo oggi è una copia, mentre l’originale si trova al Museo della Foresta di Stele.

La Torre del Tamburo, invece, fu costruita nel XIV secolo e i suoi rintocchi annunciavano la fine del giorno. Già più accettabile.

E’ ora di cena. Ritorniamo verso l’albergo. Proprio di fronte, c’è un ristorantino tipico specializzato in noodles. Andiamo.

Noodles veramente fantastici, diversi dai soliti assaggiati fino ad ora. E, valore aggiunto, la proprietaria che mossa a compassione ci ha aiutato/insegnato a mescolarli. 

Altri due passi dopo cena per vedere questa splendida città illuminata e poi dritti dritti in albergo. Domani ci aspetta l’Esercito di Terracotta.

 

7° giorno – 21/09/2019

ESERCITO DI TERRACOTTA

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E’ arrivato il fatidico giorno.

Insieme alla Grande Muraglia, l’Esercito di Terracotta è stato uno dei motivi che mi ha spinto verso la Cina.

Mentre andiamo alla stazione degli autobus, costeggiamo a piedi le mura.

 

Mura

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Le mura furono costruite nel 1370 durante la dinastia Ming. Sono alte 12 metri e il perimetro misura quasi 14 km. Le torri di guardia ai quattro angoli e i 98 bastioni servivano ai soldati per controllare che i nemici non tentassero comunque di invadere la città scavalcando le mura.

E’ usanza comune percorrere le mura in bicicletta, o magari passeggiare durante il tramonto, quando le lanterne si accendono e lo spettacolo si fa decisamente più interessante.

Ovviamente io non prendo minimamente in considerazione l’idea delle due ruote, ci sono già abbastanza ciclisti in questa città senza che se ne aggiungano altri due e, soprattutto, seminano già abbastanza terrore quelli del luogo senza aggiungere ulteriori traumi per i pedoni.

 

Ma smettiamo di divagare e torniamo al nostro viaggio verso l’Esercito di Terracotta.

 

Esercito di Terracotta

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Di buon’ora, saliamo sul bus 306 e in circa un’ora siamo a destinazione.

Il vero esercito è qui. Un esercito di turisti, però!

Con la folla che praticamente ci trascina, ci ritroviamo davanti alla biglietteria.

Biglietto in mano, siamo pronti per entrare, sperando che la realtà non deluda le aspettative.

L’inizio non è dei migliori. Tre grandi edifici davanti a noi. Mi aspettavo qualcosa di un po’ più “storico”, più in linea con il periodo delle grandi dinastie cinesi, invece…

Perplessi, entriamo.

 

La visita

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Il sito è composto da tre fosse, quindi si pone la prima domanda: da dove iniziare?

Generalmente, tutte le guide consigliano di partire dalla Fossa 3 e tenere per ultima la Fossa 1, quella più impressionante e suggestiva.

Ci fidiamo e seguiamo il consiglio.

In teoria, nella Fossa 3 dovrebbe essere riprodotto il quartier generale dell’esercito, formato da 72 guerrieri e i loro cavalli.

In pratica, lo troviamo completamente vuoto, privo di statue, solo con qualche coccio lasciato qua e là. I lavori di restauro delle statue sono in atto. 

Vedi la fortuna, a volte!

Speriamo di essere più fortunati con la Fossa 2.

In realtà, la Fossa 2 non c’è. O meglio, l’intero padiglione è stato adibito a mostra permanente delle statue, E’ vero, si possono ammirare gli elementi più significativi da vicino (tolte le centinaia di cinesi che si frappongono tra noi e i guerrieri), ma non  è la stessa cosa.

Per il momento, sono un po’ delusa, lo ammetto. Anche perché tutta questa folla toglie il fiato e mette a dura prova i nervi.

Ma ora eccoci qua, all’ingresso della Fossa 1.

Esercito di Terracotta

Fossa 1

Finalmente! Questo è proprio quello che mi aspettavo di vedere.

Un esercito di guardia all’anima di Qin Shi Huangdi, primo unificatore della Cina, che commissionò questa imponente opera per dimostrare al mondo la sua potenza.

Ad oggi sono visibili solamente 2000 soldati e i loro cavalli, ma un tempo questo spazio conteneva ben 6000 statue di guerrieri.

Uno spettacolo irripetibile, emozionante. Una distesa di statue sconfinata. Le fotografie non rendono. 

Esercito di Terracotta

Incredibile! Li osservo da vicino ed è proprio vero! Nessuna statua è uguale all’altra, a partire dalle espressioni del viso, fino ad arrivare ai particolari dell’abbigliamento.

Tutto questo mi sembra grandioso. 

Ora la visita è terminata. Torniamo verso la fermata dell’autobus cercando di non cedere ai richiami dei venditori. Ma questa volta sono certa di riuscire a trattenermi: basta dare un’occhiata ai prezzi per capire che essendo un sito turistico, le cifre sono spropositate.

Arriviamo a Xi’an che è già pomeriggio inoltrato. Ci rimane giusto il tempo per una passeggiata prima di cena. Domani la città sarà tutta per noi.

 

8° giorno – 22/09/2019

PAGODA DELLA GRANDE OCA SELVATICA – PAGODA DELLA PICCOLA OCA SELVATICA – QUARTIERE MUSULMANO – GRANDE MOSCHEA

Xi’an cosa vedere itinerario

Abbiamo tutta la giornata a nostra disposizione e decidiamo di iniziare visitando la Pagoda della Grande Oca Selvatica, che si trova al di fuori delle mura della città, a circa 4 km dal centro. Per raggiungerla, possiamo scegliere tra la metro e il bus e noi scegliamo la metro.

La linea 3 ci porta proprio nei pressi della Pagoda (fermata Dayanta).

 

Pagoda della Grande Oca Selvatica

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La Pagoda della Grande Oca Selvatica è uno dei monumenti simbolo di Xi’an, imperdibile quasi quanto l’Esercito di Terracotta.

L’ingresso è a pagamento. In realtà i biglietti sono due. Uno dà accesso al complesso, l’altro consente la salita alla pagoda.

Pagoda della Grande Oca Selvatica

La pagoda fa parte del complesso del Tempio Dà Ci’en e venne costruita nel 652 d.C. per ospitare i sutra buddhisti portati dall’india dal monaco Xuan Zang, il quale trascorse qui gli ultimi anni della sua vita traducendo le scritture. L’intero complesso divenne quindi ben presto un importante centro per la traduzione di testi sacri buddhisti.

Ma concentriamoci sulla pagoda.

A sette piani, è alta poco più di 64 metri, la pagoda che vediamo oggi non è altro che una ricostruzione avvenuta negli anni della dinastia Ming.

 

Torniamo verso il centro di Xi’an, pensando a quale sarà la nostra prossima tappa. Per ottimizzare al meglio il tempo a nostra disposizione e per rimanere in tema, credo che ci fermeremo appena al di fuori delle mura, per visitare la Pagoda della Piccola Oca Selvatica.

 

Pagoda della Piccola Oca Selvatica

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La Pagoda della Piccola Oca Selvatica fa parte del complesso del Tempio Jianfù. Il tempio fu costruito nel 684 d.C. per l’imperatore Gaozong. La pagoda di 15 piani, alta 43 metri, fu costruita solo successivamente, tra il 707 e il 709 per contenere le scritture buddhiste portate qui dall’India per mano di un pellegrino, Yi Jing.

Pagoda della Piccola Oca Selvatica

La Pagoda della Piccola Oca Selvatica, che si trova poco al di fuori della cinta muraria, si raggiunge comodamente a piedi dalla Porta Sud, ma se preferite potete prendere la linea 2 della metropolitana e scendere a Nanshaomen. Cinque minuti a piedi immersi nel traffico e raggiungerete il bellissimo giardino che precede la pagoda. Un oasi di pace del caos della città. L’ingresso è gratuito.

Per oggi tra pagode e templi direi che può bastare. Dobbiamo cambiare assolutamente genere. Ho tenuto come ultima cosa quella che so già mi piacerà più di tutte: il Quartiere Musulmano.

 

Quartiere Musulmano

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Un quartiere veramente caratteristico, dove la Comunità Hui è insediata stabilmente da centinaia di anni, quando la Via della Seta attirava a Xi’an mercanti arabi e persiani.

Un angolo di città dove girovagare senza meta, tra profumi e colori, quasi un mondo diverso dalla Cina alla quale ci siamo abituati in questi giorni.

La strada più caratteristica è Beiyuanmen, la via del mercato che parte dalla Torre del Tamburo. Così, anche noi abbiamo iniziato proprio da lì. E’ una via molto affollata, invasa da bancarelle, particolarmente animata nel tardo pomeriggio e la sera.

Per raggiungere la Grande Moschea bisogna obbligatoriamente attraversare un passaggio coperto pieno di bancarelle che vendono prodotti di ogni tipo, da quelli contraffatti a souvenir in genere.

Mercato Coperto nel Quartiere Musulmano

Diavolo tentatore! Come Ulisse che tenta di resistere al canto delle Sirene, così io tento di ignorare il richiamo dei venditori. Impossibile! Tra una contrattazione e l’altra, esco con magliette, souvenir, calamite, ventagli e non vi so dire quante altre cose inutili. Ma la vacanza è anche questo.

Finalmente siamo all’ingresso della moschea.

 

Grande Moschea

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Vi aspettate una moschea in tutto e per tutto, anche nello stile architettonico? Sbagliato!

Costruita nell’VIII secolo, è la moschea più antica della Cina, anche se gli edifici che vediamo attualmente sono di epoca Ming e Qing. E’ un particolare insieme di stili: architettura cinese e islamica si fondono in modo unico. Basti pensare al minareto, che ha più che altro l’aspetto di una pagoda.

Grande Moschea

L’unico ambiente prettamente in stile musulmano è la Sala della Preghiera, alla quale però i turisti non possono accedere. Ma una sbirciatina all’interno si può dare…

 

Usciti dalla Moschea, ci ritroviamo nuovamente immersi nei profumi e soprattutto nei rumori del Quartiere Musulmano.

Quartiere Musulmano

Ancora bancarelle.

E se prima avevo resistito almeno a buttarmi a capofitto sul cibo, adesso è impossibile. Chi sono io per resistere alle tentazioni?

La cosa più bella di questo quartiere, comunque, è la folla che ti avvolge… e ti travolge, a volte. I profumi, i rumori, i richiami dei venditori e i clacson dei motorini elettrici impazziti che sfrecciano in ogni direzione come la regina negli scacchi. Ci starei per sempre, ma è ora di cercare un localino per mangiare qualcosa e poi tornare in albergo. 

Un’altra sistemata alla valigia. Domani ci spostiamo a Shanghai. La nostra vacanza ha di gran lunga superato la metà. Tristezza, per favore vai via…

 

9° giorno – 23/09/2019

Xi’an cosa vedere itinerario

Giornata di partenza. Abbondante colazione a base di riso cantonese, noodles e involtini primavera, poi via, in taxi fino all’aeroporto.

 

Venite a visitare Shanghai insieme a me?

Cliccate qui per proseguire il viaggio insieme.

 

Considerazioni

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Se a Pechino quattro giorni mi sono sembrati pochi, per visitare Xi’an tre giorni pieni sarebbero stati l’ottimale, in modo da poter visitare anche il Museo della Foresta di Stele e dedicare qualche ora in più al giro sulle Mura.

Nonostante Xi’an sia annoverata tra le città più grandi e popolate della Cina, il centro non è grandissimo e si può percorrere piacevolmente a piedi o noleggiando una bici.

I siti di maggiore interesse che si trovano al di fuori della città sono tutti ben collegati grazie ai mezzi pubblici e relativamente vicini.

La cosa forse più bella di questa città, al di là delle bellezze artistiche di incommensurabile valore, Esercito di Terracotta in testa, è il fondersi di etnie così diverse tra loro che, con le loro culture e tradizioni, danno vita ad una popolazione vivace e ospitale.

Esperienza positiva su tutti i fronti, quindi!

 

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