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Islanda del Sud

Dalle cascate ai ghiacciai, il sogno islandese

Islanda del Sud – Cosa vedere – Itinerario

Con “Islanda del Sud” si identifica generalmente la parte dell’isola che da Reykjavik arriva a Jökulsárlón.

Per una maggiore comodità, noi abbiamo diviso questa zona in tre parti: la Penisola di Reykjanes, che abbiamo visitato il primo giorno, l’Islanda del Sud “vera e propria” e la parte del Parco Nazionale di Vatnajökull e della Laguna di Jökulsárlón, dove andremo nei prossimi giorni.

Quella che visitiamo tra oggi e domani è probabilmente la zona più ricca di attrazioni turistiche e per questo potrebbe essere un po’ affollata.

Scogliere a picco sul mare, distese di sabbia nera, fari, ghiacciai e caratteristici villaggi costieri ci accompagneranno senza sosta per tutto il giorno. Ma soprattutto cascate, tantissime cascate.

Vediamo giorno per giorno il nostro itinerario nei dettagli.

 

3° giorno – 01/09/2023

Islanda del Sud – Cosa vedere – Itinerario

I piani per oggi sono molto intensi. Il programma è quello di visitare buona parte dell’Islanda del Sud, da Selfoss a Vík.

Anche se i km non sono tanti, le cose da vedere sembrano tutte concentrate qui.

Tante cose da vedere e una rinuncia da fare.

Purtroppo dobbiamo depennare dalla nostra wish list una delle regioni più belle e particolari dell’Islanda, il Landmannalaugar. Raggiungere il Landmannalaugar non è facile, la strada è sterrata e bisogna addirittura guadare corsi d’acqua. E’ necessario avere un 4×4 e soprattutto un’assicurazione particolare per l’auto. Altra soluzione sarebbe quella di un tour organizzato, ma per questa volta abbiamo deciso di lasciare perdere. Sarà per un’altra volta, adesso concentriamoci sul nostro itinerario.

Iniziamo subito dalle cascate, perché ad appena 20 km da Selfoss c’è Urriðafoss, una cascata che non è certo tra le più pubblicizzate, ma sicuramente vale una piccola deviazione dalla Ring Road se state andando verso Vik.

Se anche voi volete conoscere meglio Urriðafoss, cliccate qui.

Dopo Urriðafoss torniamo in auto e concentriamoci sulla prossima cascata: Gluggafoss.

I km che ci separano da Gluggafoss non sono molti, appena 50, che tradotto significa circa 45 minuti d’auto.

Per arrivare, passiamo i villaggi di Hella, una tranquilla cittadina agricola attraversata dal fiume Ytri-Rangá, e Fljotshlidarvegur.

All’altezza di Hvolsvöllur lasciamo la Hringvegur per imboccare la Statale 261 che in una ventina di minuti ci porterà dritto al parcheggio delle cascate.

Anche se queste cascate non sono molto conosciute, sono molto particolari e facilmente accessibili, quindi meritano sicuramente un po’ del vostro tempo.

Noi non abbiamo resistito e siamo andati.

Se siete curiosi di conoscere tutto su Gluggafoss, cliccate qui.

Le cascate dell’Islanda

Lo so, in questi pochi giorni qui in Islanda abbiamo già visto tantissime cascate e molte altre sono ancora nella nostra wishlist, quindi rischiamo una bella indigestione, però mi sento di consigliarvi una sosta a Gluggafoss. Voto 9!

Ma se Urriðafoss e Gluggafoss non sono tanto conosciute, la prossima cascata è tra le più famose d’Islanda.

Islanda del Sud – Cosa vedere – Itinerario

In appena 20 minuti siamo a Seljalandsfoss.

 

Seljalandsfoss e Gljúfrafoss

Islanda del Sud – Cosa vedere – Itinerario

La “Cascata Liquida” è una delle più famose cascate dell’Islanda, ma poco distante, raggiungibile con una breve passeggiata, c’è un’altra cascata, Gljúfrafoss, più piccola e meno nota, ma che vale davvero la pena di vedere.

Volete sapere tutto su Seljalandsfoss e Gljúfrafoss? Cliccate qui.

Dopo quasi due ore, è arrivato il momento di risalire in auto.

Per le prossime due notti abbiamo prenotato al Hvammbol Guesthouse, quindi adesso puntiamo il navigatore su Vík í Mýrdal.

Prima di arrivare, passiamo l’Eyjafjallajökull, uno dei vulcani più famosi d’Europa.

 

Eyjafjallajökull

Islanda del Sud – Cosa vedere – Itinerario

Se vi è parso di avere già sentito questo nome è perché questo vulcano ha avuto il suo momento di gloria nel 2010, quando con un’eruzione ha bloccato il traffico aereo di tutta Europa.

Insieme ad altri vulcani, è parte del Katla Geopark.

L’Eyjafjallajökull – il vulcano “Isola-montagna-ghiacciaio” – si definisce uno stratovulcano, cioè un vulcano composto da strati di cenere, lava solidificata e materiale espulso durante le eruzione, il tutto ricoperto da una calotta di ghiaccio.

Raggiunge i 1666 metri ed è possibile arrivare fino alla cima con escursioni organizzate, ma noi ci limiteremo a guardarlo da lontano, sperando che in almeno lui, in questo periodo un po’ strano, se ne stia lì tranquillo e non decida di farsi sentire proprio adesso.

 

Dopo aver passato l’Eyjafjallajökull, leggiamo le indicazioni per le cascate Skógafoss e per il promontorio di Dyrhólaey, ma a tutte queste cose ci dedicheremo domani, con l’aggiunta di una sorpresa.

Per questa sera abbiamo in programma solo il piccolo villaggio di Vík e la sua famosissima chiesetta – forse la più famosa e fotografata dell’isola – la Reyniskirkja.

Venite con coi? Cliccate qui.

Abbiamo scandagliato in lungo e in largo Vík e inizio ad essere un po’ stanca, ma non sicuramente perché è un metropoli.

Anche oggi la giornata è stata intensa e siamo appena al nostro secondo giorno in Islanda. Non ci resta che trovare qualcosa da mangiare e tornare al Hvammbol Guesthouse per riposare un po’.

 

4° giorno – 02/09/2023

Islanda del Sud – Cosa vedere – Itinerario

Ieri ne avevate avuto abbastanza di cascate? Io no e ne ho tenuta un’altra per oggi.

Ma la vedremo dopo, perché adesso c’è una cosa del tutto particolare da vedere.

E’ arrivato il momento che aspettavo da quando ho iniziato a pianificare la vacanza.

Andiamo a vedere il famoso relitto del Douglas Super DC-3 (o C-117) costretto ad un atterraggio d’emergenza sulla spiaggia di Solheimasandur nel 1973.

Curiosi di sapere com’è andata a finire per l’equipaggio e di vedere tante foto? Cliccate qui.

Solheimasandur è davvero un posto magico, sia per gli amanti degli aerei, sia per gli amanti della fotografia.

Dopo aver scattato una marea di foto, qualcuno decide di trascinarmi via a forza, ignaro del fatto che lo aspetta un’altra cascata.

Ad un’ora d’auto da Vík, ai piedi dell’Eyjafjallajökull, c’è un piccolo villaggio, Skógar, conosciuto principalmente per la sua cascata.

In realtà, nei pressi di Skógar di cacate ce ne sono diverse, ma è una che attira più delle altre l’attenzione dei turisti.

Sto parlando di Skógafoss, una delle più belle e famose cascate islandesi.

Ma niente spoiler, se siete curiosi di conoscere tutto su Skógafoss, cliccate qui.

Sempre a Skógar, partendo dal parcheggio del Museo delle Tradizioni, c’è un breve sentiero (circa 15’ a piedi) che porta ad un’altra meraviglia nascosta, Kvernufoss.

Un salto di appena 20 metri, niente a confronto con Skógafoss, ma comunque una bella cascata, anche se poco conosciuta

Noi dobbiamo rinunciare. il meteo inizia a fare i capricci e prima di tornare a Vík abbiamo ancora un’altra sosta obbligata al Promontorio di Dyrhólaey.

Lungo la strada, fiancheggiamo il Sólheimajökull, parte dell’imponente Myrdalsjokull.

Si tratta di una lingua di ghiaccio che si stacca dal ghiacciaio principale, appunto, ed è uno dei pochi ghiacciai facili da raggiungere anche per i meno esperti.

Una trentina di minuti più tardi, siamo davanti al faro di Dyrhólaey, in uno dei due punti panoramici che permettono di godere di uno spettacolo da urlo sulla spiaggia vulcanica di Reynisfjara.

Volete conoscere tutto sul Promontorio di Dyrhólaey e sulla spiaggia di Reynisfjara? Cliccate qui.

Dopo questo meraviglioso spettacolo, torniamo a Vík.

Islanda del Sud – Cosa vedere – Itinerario

Anche per oggi è tutto. Mettiamo qualcosa sotto i denti e prepariamoci perché domani ci aspettano tante altre cose bellissime da vedere, Laguna di Jökulsárlón in testa.

 

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