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Diamond Circle

Il rifugio degli dei

Islanda del Nord – Diamond Circle

Quando abbiamo programmato il nostro viaggio nell’Islanda Settentrionale, abbiamo pensato di dedicare un’intera giornata al Diamond Circle e quella giornata è proprio oggi.

Il Diamond Circle è un circuito di circa 260 km, forse meno frequentato e turistico del Golden Circle, ma proprio per il fatto che è più selvaggio, potrebbe risultare addirittura più suggestivo.

Per prima cosa iniziamo con la visita della parte più a nord del Parco Nazionale Vatnajökull, quella che prima dell’unione era il Jökulsárgljúfur, un Parco Nazionale fondato nel 1973, per poi terminare nella zona del Lago Mývatn.

Un accorgimento prima di partire.

Il Canyon e le cascate formate dal fiume Jökulsá á Fjöllum sono visibili da due versanti: quello ovest, più facile da raggiungere con un qualsiasi mezzo e quindi più turistico, e quello est, più scenografico, ma più complicato da raggiungere. I due versanti non sono collegati tra loro, quindi è necessario decidere… da che parte stare!

Noi optiamo per il lato ovest e imbocchiamo la Strada 862.

 

Ásbyrgi Canyon – Il Rifugio degli Dei

Islanda del Nord – Diamond Circle

Il Canyon di Ásbyrgi, è proprio il caso di dirlo, è un luogo magico.

Si dice che qui si rifugino gli dei scacciati dall’Islanda (poi vi racconterò delle statuette gettate nelle cascate Godafoss), che però non lasciarono mai l’isola. Troppo bella per andare via, è vero!

Il Canyon di Ásbyrgi, lungo 3,5 km e largo poco più di uno, ha la forma di un ferro di cavallo, proprio come il più famoso Horseshoe Bend.

Si sa che in Islanda non è difficile imbattersi in leggende e tradizioni – una ve l’abbiamo appena raccontata – e proprio questo canyon ne è l’esempio.

Data la sua forma a ferro di cavallo, il Canyon di Ásbyrgi si sarebbe formato con il passaggio di Sleipnir, il mitico cavallo a otto zampe di Odino, che avrebbe lasciato traccia del suo zoccolo.

In realtà, almeno a detta dei geologi, il Canyon di Ásbyrgi si sarebbe formato tra gli 8 e i 10 milioni di anni fa, dopo una devastante inondazione del fiume Jökulsá á Fjöllum, avvenuta probabilmente a seguito di un’eruzione vulcanica sotto la calotta glaciale del Vatnajökull. Il ripetersi di questo processo circa 3000 anni fa, creò le meraviglie naturali che vediamo oggi.

Quella di Odino e del suo cavallo non è l’unica leggenda legata al canyon.

Secondo la tradizione, il canyon sarebbe popolato da piccole creature del tutto simili agli uomini, gli Huldufólk, che vivrebbero nascosti in casette tra le rocce. Sebbene siano nascosti ai più – il loro nome, tradotto, significa proprio “persone nascoste” – pare che alcuni abbiano avuto la fortuna di vederli. Saremo tra i fortunati?

Intanto godiamoci la bellezza di questo canyon.

Passato il momento contemplativo, risaliamo in auto alla volta di Hverir, ma prima dobbiamo assolutamente fermarci per vedere almeno due delle tre cascate formate dal fiume Jökulsá á Fjöllum.

K-way sempre a portata di mano, ci incamminiamo alla volta delle cascate.

Se volete sapere tutto su Dettifoss e Selfoss, cliccate qui.

Dopo le cascate, è arrivato davvero il momento di Hverir.

 

Hverir

Islanda del Nord – Diamond Circle

Islanda del Nord – Diamond Circle

Hverir è un enorme sito geotermico, una vasta area che comprende una solfatara alle pendici del Námafjall.

Trovandosi sulla Hringvegur è generalmente abbastanza affollato e nel periodo estivo è preso d’assalto dai turisti.

Lasciamo l’auto nel parcheggio a pagamento (1200 ISK / settembre 2023) per muoverci a piedi tra sorgenti calde, fumarole, pozze di fango bollenti, il tutto accompagnato da un costante odore di zolfo. I colori passano dall’ocra, al giallo, al rosso dei crateri, al grigio del fango, al bianco delle fumarole.

Seguendo le passerelle, si attraversa tutta l’area.

L’acqua che scorre nel sottosuolo raggiunge in profondità il magma, quindi il calore si trasforma in vapore e fuoriesce in superficie, toccando temperature che sfiorano i 200°.

Ecco spiegato in parole molto semplici questo fenomeno.

Proprio per l’elevato calore del vapore ma anche del suolo, non è consigliato uscire dai percorsi indicati.

La visita a Namaskard – questo il nome specifico dell’area dove si trovano le fumarole – ci ha impegnati per circa mezz’ora.

Prima di andare, però, la “solita” curiosità: Namaskard significa “la cucina del diavolo” e secondo la leggenda, pare che qui la diavolessa (si chiama così la moglie del diavolo?) preparasse gustosi manicaretti per il marito.

Islanda del Nord – Diamond Circle

Per arrivare al lago Mývatn attraversiamo l’area geotermica di Bjarnarflag dove, nel 1969, è stata costruita la prima centrale geotermica dell’Islanda.

 

Reykjahlid

Islanda del Nord – Diamond Circle

Eccoci a Reykjahlid, un piccolo villaggio sulle rive del lago, ideale se si vuole fare una sosta perché qui ci sono sia un minimarket che una pompa di benzina. Come ci insegna la selvaggia America, sempre meglio rifornire quando si percorrono km e km in mezzo al niente.

 

Lago Mývatn

Islanda del Nord – Diamond Circle

Il lago, che si trova all’interno del Parco Nazionale Jokulsargljufur, si è formato circa 2300 fa, dopo una delle innumerevoli eruzioni vulcaniche.

Sono tante le possibilità per chi vuole fare qualche passeggiata e scoprire meglio questa zona. Dei tanti sentieri non sappiamo quale scegliere e visto che il tempo è sempre tiranno, optiamo per proseguire in auto e fermarci a scattare qualche foto nei punti più panoramici.

Un’alternativa è quella di salire sulla cima del vulcano Vindbelgjarfjall. Da lì si ha una bella vista sul lago. Per arrivare, passeggiata di circa un’ora su un sentiero ripido ma facile.

Ma noi di vulcano vogliamo vederne un altro, il Hverfjall.

 

Hverfjall

Islanda del Nord – Diamond Circle

Islanda del Nord – Diamond Circle

Costeggiamo il lago e arriviamo a Hverfjall, un cratere formato 2700 anni fa.

Un sentiero ripido raggiunge il bordo. Tempo stimato: venti minuti, ma il vento che tira qui è qualcosa di devastante e fa sì che quella che doveva essere una tranquilla passeggiata, diventi ben più faticosa e a tratti anche leggermente pericolosa.

 

Una volta arrivati sulla cima, un altro sentiero costeggia il perimetro.

Il diametro del cratere è di circa un chilometro, quindi considerate che per percorrerlo interamente servirà un po’ di tempo.

Si nota subito che il cratere è quasi perfettamente simmetrico.

 

Dimmuborgir

Islanda del Nord – Diamond Circle

Proseguendo, incontriamo Dimmuborgir, la “fortezza oscura”, un’enorme distesa lavica formata più di 2000 anni fa a seguito di un’eruzione vulcanica.

Il paesaggio è lunare, tanto che si ritiene Dimmuborgir una sorta di congiunzione tra il mondo terrestre, quello dei vivi, e l’inferno, abitato da elfi e troll.

Da qui partono molti sentieri, di durata e difficoltà diverse, che permettono di conoscere e vedere meglio quest’area.

Se avete tempo, vi consiglio una sosta, perché le formazioni laviche presenti qui non si vedono in nessun’altra parte del mondo. E non è un modo di dire, a meno che non vogliate immergervi nell’oceano, vicino alle coste del Messico.

Islanda del Nord – Diamond Circle

Rimane un’unica cosa da fare per terminare il nostro giro, un’ultima cascata da vedere: Goðafoss, la Cascata degli Dei.

Volete vedere da vicino Goðafoss? Cliccate qui.

 

Dopo Goðafoss guardiamo l’orologio e si è fatto veramente tardi. Non c’è dubbio: è ora di tornare a Húsavík.

Stasera cena fuori e un ultimo saluto a Húsavík, perché domani si prosegue verso Hvammstargi, l’ultimo paese della Arctic Coast Way.

 

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