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Death Valley

Come arrivare, come spostarsi, cosa vedere

Death Valley National Park

Pensando all’itinerario dei Grandi Parchi Americani, la Death Valley è stata da subito inserita nella nostra lista dei posti imperdibili, insieme al Grand Canyon, alla Monument Valley e al Bryce Canyon.

Questo posto così particolare, il paesaggio quasi lunare visto mille volte in fotografie, riviste e documentari, mi aveva da sempre incuriosito e affascinato.

E’ vero che le cose da vedere all’interno della Death Valley sono davvero tante, e tutte molto belle, ma con questo articolo vorrei darvi soprattutto alcune informazioni pratiche per agevolare la vostra visita perché in questo parco, più che altrove, conviene avere le idee ben chiare già dalla partenza.

Prima, però…

 

Quattro chiacchiere sulla Valle della Morte

Death Valley National Park

Il Parco Nazionale della Death Valley è stato istituito nel 1994, si trova tra la California e il Nevada e occupa un’area di 13518 kmq, il che lo fa balzare in testa la classifica dei Parchi Nazionali Americani per estensione, se non si considerano i Parchi Nazionali dell’Alaska.

Se prima era esclusivamente una zona desertica, a partire dal 1933 nella Death Valley si iniziarono a costruire diverse infrastrutture, con l’obiettivo principale di dare lavoro ai tanti disoccupati americani. Nello stesso anno, l’allora presidente Franklin Delano Roosevelt dichiarò la Death Valley Monumento Nazionale.

Nella Death Valley si passa dagli 86 metri sotto il livello del mare ai 3368 metri di altezza, si attraversano distese di sale e dune di sabbia, città fantasma e calanchi, canyon e strade panoramiche. Una meraviglia dietro l’altra che non smette di stupire.

E poi il nome, così macabro per un posto così bello.

Un po’ strano, no?

E allora…

 

Perché si chiama Death Valley?

Death Valley National Park

Per capire l’origine del nome, bisogna andare indietro negli anni, ai tempi della corsa all’oro.

Nel 1849, spinti dalla voglia di arricchirsi, un gruppo di uomini si avventurò fin qui in cerca di pepite. Il caldo era torrido, il cibo e l’acqua decisamente carenti. Viene da sé che la paura di morire di stenti fosse tanta. Chi dice che solo uno non sopravvisse, chi sostiene che morirono quasi tutti, in ogni modo da quel momento, alla zona venne dato l’appellativo di Death Valley.

 

La prima domanda quando abbiamo deciso che avremmo visitato la Valle della Morte è stata:

 

Qual è il periodo migliore per visitare la Death Valley?

Death Valley National Park

La Death Valley è la zona dell’America in assoluto più calda e asciutta, con pochissime precipitazioni e un caldo infernale, basta pensare che la temperatura estiva tocca spesso i 50°.

Quindi, è consigliabile visitare la Death Valley in primavera o in autunno, se non addirittura in inverno, quando le temperature sono decisamente più accettabili.

Bisogna però tenere conto che normalmente non si arriva fin qui per vedere un unico parco e che molti degli altri parchi, come lo Yosemite ad esempio, in inverno potrebbero essere chiusi temporaneamente per neve.

A noi, per esempio, è capitato di visitare lo Yosemite a fine aprile e trovarlo in gran parte chiuso, oppure vedere il Bryce Canyon innevato in marzo. Felpa e piumino al Bryce Canyon e maniche corte nella Death Valley.

Attenzione, quindi, a fare bene la valigia!

 

Come arrivare alla Death Valley?

Death Valley National Park

La Death Valley è attraversata dalla CA-190 e non esistono veri e propri ingressi per accedervi, quindi si tratta di trovare le strade che dal nostro punto di partenza conducano alla CA-190.

 

  • Da Las Vegas

L’aeroporto di Las Vegas, il McCarran International Airport (LAS), dista circa 88 miglia dalla Death Valley Junction ed è quindi l’aeroporto internazionale più vicino.

Le alternative per chi arriva da Las Vegas sono due:

    • Da Las Vegas imboccate la NV-160W, poi la CA-127 direzione Nord. Una volta arrivati a Shoshoe, potete entrare nel parco girando a sinistra, oppure proseguire fino alla Death Valley Junction e da lì imboccare la CA-190.
    • L’altra soluzione è quella di passare da Beatty, dove nel caso potrete anche decidere di alloggiare. In questo caso, la US-95N vi porterà fino a Beatty. Entrando in città, la US-95 diventa prima Veterans Memorial Hwy, poi 2nd Street, che incrocia Main Street. Qui imboccate la NV-345S (Main Street in direzione sud) e poco dopo vi ritroverete immersi in un paesaggio lunare.

In entrambi i casi, impiegherete circa 2 ore per raggiungere le Death Valley.

 

  • Da Los Angeles

Un altro aeroporto abbastanza vicino alla Death Valley è quello di Los Angeles.

LAX dista circa 247 miglia dall’ingresso della Death Valley. 247 miglia che si percorrono normalmente in circa 4 ore di auto, ma a Los Angeles il traffico può essere davvero terribile!

In questo caso, si accede alla parte ovest del parco. Una volta imboccata la CA-190 in direzione est, incontrare Stovepipe Wells, con la stazione dei rangers e alcuni alloggi.

 

Altra cosa da mettere subito in chiaro quando si pensa di visitare la Death Valley è dove alloggiare.

Vista l’enormità del parco, questa scelta fa la differenza.

 

Dove alloggiare

Death Valley National Park

Sono due le zone all’interno del parco dove si può alloggiare. La prima è Furnace Creek, dove si trova anche il Visitor Center, la seconda è Stovepipe Wells.

Ci sono anche alcuni campeggi, ma qualunque soluzione si scelga, è necessario prenotare per tempo perché i posti disponibili non sono molti e i visitatori tanti.

Noi abbiamo scelto di dormire a Beatty, uno dei centri abitati (parola grossa) più vicini alla Death Valley.

Un’alternativa non lontana da Beatty è Amargosa Valley, mentre spostandoci più a ovest alcune possibili soluzioni potrebbero essere Bishop, Big Pine e Lone Pine.

 

Biglietto di ingresso e aperture

Death Valley National Park

Il parco è aperto tutto l’anno, 24 ore al giorno.

Una cosa un po’ strana che abbiamo notato subito arrivando alla Death Valley è che non esistono veri e propri gate di ingresso, le classiche “casette” con i rangers sempre sorridenti e disponibili a cui pagare il biglietto.

 

Dove si acquista il biglietto di ingresso, quindi?

Il biglietto si può acquistare in alcuni punti all’interno del parco, come al Furnace Creek Visitor Center, allo Scotty’s Castle Visitor Center e alla Stovepipe Wells Ranger Station.

Più in generale, comunque, potrete acquistate il biglietto ai Visitor Center e alle stazioni dei rangers, dove è possibile pagare cash.

In alternativa, il biglietto si può acquistare alle macchinette elettroniche che si trovano in prossimità dei principali punti turistici, campeggi compresi, ma dovrete utilizzare esclusivamente la carta di credito.

 

Il costo e la validità

Il biglietto d’ingresso alla Death Valley costa 30,00 $ per le auto, 25,00 $ per le moto, oppure 15,00 $ a persona.

Il biglietto è valido 7 giorni, nei quali si può entrare e uscire liberamente dal parco.

In alternativa al biglietto singolo, c’è anche un pass annuale che permette di entrare alla Death Valley per 12 mesi dall’acquisto e il costo è di 55,00 $.

Proprio perché il biglietto è piuttosto caro, vi consiglio di acquistare il National Parks Pass, che consente l’ingresso ai più importanti Parchi Nazionali Americani alla cifra attuale di 80,00 $.

Ovviamente questo consiglio vale se durante la vostra vacanza (o comunque durante l’anno) avete intenzione di visitare almeno tre parchi.

 

E adesso la seconda domanda:

 

Come spostarsi all’interno del parco?

Death Valley National Park

La Death Valley è attraversata in direzione est-ovest dalla CA-190.

L’unico modo per visitare la Death Valley è in autonomia.

Non esistono navette, autobus o altro, la si può visitare solo con i propri mezzi.

Le strade, comunque, sono per la maggior parte asfaltate e in linea di massima percorribili con una berlina.

 

Cosa vedere nella Death Valley in un giorno

Death Valley National Park

La Death Valley, lo abbiamo detto, è un Parco Nazionale molto esteso, il più grande degli Stati Uniti se si escludono quelli dell’Alaska. Soprattutto se abbiamo un solo giorno a disposizione, quindi, dobbiamo mettere ben in fila le cose da vedere, evitando sprechi di tempo.

Ecco il mio personale itinerario per vedere almeno i “must” della Death Valley in un giorno.

Innanzitutto, le principali attrazioni del parco sono ben segnalate e facili da raggiugere e soprattutto hanno sempre il parcheggio vicino.

Partendo da Beatty e pensando di dover arrivare a Las Vegas – proprio come abbiamo fatto noi, i punti principali da toccare sono questi:

Death Valley National Park

Iniziamo dallo Scotty’s Castle.

 

  • Scotty’s Castle

Scotty’s Castle è una villa spagnola costruita nel deserto negli anni 20 per volere di un ricco imprenditore di Chicago, tale Albert Johnson.

Non è sicuramente tra le bellezze imperdibili nel parco, ma è qui che si trova il Visitor Center, quindi un passaggio è consigliato e non vi porterà via molto tempo.

 

  • Titus Canyon

Grandi Parchi Americani – Itinerario

Il Titus Canyon è attraversato dalla Titus Canyon Road, una strada sterrata lunga 27 miglia, a senso unico di marcia, che inizia dalla Hwy 374, in prossimità della città fantasma di Rhyolite.

Quello che si attraversa è un meraviglioso insieme di formazioni rocciose colorate che sfociano in uno spettacolare canyon, in parte percorribile anche a piedi.

 

  • Mesquite Flat Sand Dunes

Grandi Parchi Americani – Itinerario

Una distesa di sabbia contrapposta a dune altissime è quello che si presenta davanti a noi quando raggiungiamo Mesquite Flat San Dunes.

Estesa per ben 40 kmq, questa zona della Death Valley ha preso forma nel corso degli anni ed è in continua evoluzione.

Se camminare in mezzo alle dune è faticosissimo, la fatica viene ripagata dalla bellezza, dal senso di infinito e dalla grande tranquillità.

 

  • Zabriskie Point

Grandi Parchi Americani – Itinerario

Altra tappa imperdibile all’interno della Death Valley è Zabriskie Point.

Proprio qui, anni e anni fa c’era un lago, il Furnace Creek, che asciugandosi ha lasciato sedimenti che col tempo hanno dato vita a questa meraviglia.

Nient’altro che calanchi, ma con sfumature di colori che ho rivisto solo nelle Bedlands, in South Dakota.

Lasciata l’auto nel parcheggio, vi aspetta una breve passeggiata, che però nei mesi estivi può essere piuttosto faticosa a causa del caldo.

 

  • Dante’s View

Grandi Parchi Americani – Itinerario

A 1669 metri sul livello del mare, Dante’s View è uno dei punti panoramici per me più belli della Death Valley.

Quale punto migliore per vedere la depressione di Badwater dall’alto?

Per arrivare a Dante’s View, dalla CA-190, svoltate sulla Dante’s View Road e dopo circa 21 km arriverete direttamente al parcheggio.

 

  • Badwater Basin

Badwater Basin è il punto più basso non solo del parco, ma di tutto il Nord America. Qui siamo 86 metri sotto il livello del mare.

Una distesa incredibile di sale, un bianco abbagliante con riflessi indescrivibili, che si è formata in seguito all’evaporazione di un lago.

E’ in assoluto una delle zone più caratteristiche e visitate del parco.

 

Poco distante da Badwater c’è Natural Bridge, un ponte naturale che non è così comune vedere da queste parti.

Perché non fare almeno un passaggio veloce?

 

  • Artist’s Drive and Palette

Artist’s Drive è una strada panoramica circolare vicino a Badwater Basin, lunga 14,5 km.

Già il nome fa supporre che incontreremo qualcosa di molto colorato. In effetti, qui le tinte che si alternano sono tante e tutte particolari, proprio perché sono tanti gli strati di materiale che compongono le montagne intorno.

 

  • Le città fantasma della Death Valley

All’interno della Death Valle ci sono anche alcune città fantasma.

Ma le città fantasma sono di due tipi: quelle dove c’è ancora qualche traccia del paese e quelle dove non è rimasto niente.

Skidoo è una di queste, non c’è davvero niente, se non un cartello che ricorda i tempi della corsa all’oro.

Se invece volete vedere una città fantasma con almeno l’accenno di qualche costruzione, fermatevi a Rhyolite, una vecchia città mineraria abbandonata, che si trova poco prima dell’ingresso del parco venendo da Beatty.

 

Di cose da vedere nella Death Valley ce ne sarebbero tante altre, dal Devil’s Golf Course al Ubehebe Crater, dal Racetrack al Mosaic Canyon, solo per fare qualche nome.

In una sola giornata, però, il tempo a disposizione finisce in fretta e se la tappa successiva è come nel nostro caso Las Vegas, bisogna calcolare bene i tempi per raggiungere “Sin City”.

Se volete proseguire con noi il viaggio on-the-road tra i Grandi Parchi Americani, cliccate qui.

 

Qualche consiglio

Death Valley National Park

La Death Valley è sicuramente qualcosa di unico e proprio perché ha caratteristiche tutte sue, è meglio programmare bene la visita, tenendo bene a mente alcune cose in particolare:

  • Tenete sempre sotto controllo il livello del carburante e la pressione dei pneumatici, in generale verificate il buon funzionamento dell’auto. A noi è capitato che per il troppo caldo il navigatore abbia smesso di funzionare, per poi riprendere vita quasi all’ingresso di Las Vegas, per fortuna. Fino a che si tratta del navigatore, comunque, poco male, ma quando è l’acqua del radiatore a scarseggiare…
  • Ci sono solamente due aree all’interno della Death Valley dove poter rifornire l’auto e sono Furnace Creek e Stovepipe Wells Village.
  • Portate con voi dell’acqua, tanta acqua, perché il caldo può essere davvero insopportabile e all’interno del parco ci sono pochissimi stores e per altro abbastanza cari.
  • Ricordate che siete in una zona praticamente desertica, per cui il sole batte fortissimo. Cappello e crema solare sempre con voi!
  • Il cellulare prende poco e male, quindi non avventuratevi in zone remote e poco turistiche.
  • Attenzione anche a non fidarvi troppo del GPS, che potrebbe proporvi scorciatoie lontano dalle strade asfaltate. Meglio sempre seguire i percorsi turistici e se poi avete con voi anche una cara e vecchia cartina, ancora meglio.

 

Ora avete tutte le informazioni necessarie, potete fare la valigia e partire!

 

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