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I Portici di Bologna

62 km di meraviglie, i Portici Patrimonio dell’Umanità

I Portici di Bologna

Bologna, la città dei tortellini, della mortadella, delle Due Torri, dell’Università e sicuramente anche la città dei portici.

Sì, perché i portici sono probabilmente la caratteristica principale di Bologna.

Basta solo dire che Bologna detiene il primato della città con più portici al mondo: 62 km totali, di cui circa 42 km solo nel centro storico.

 

Ma com’è nata l’idea dei portici?

I Portici di Bologna

Nel Medioevo, quando vennero ideati per la prima volta, avevano lo scopo di “ingrandire” – se così si può dire – le abitazioni private. In città stavano arrivando davvero tante persone, attirate soprattutto dall’Università, e bisognava assolutamente ricavare nuovi spazi.

Come fare? Sulle facciate degli edifici vennero costruiti dei balconi in legno, coperti, che però esigevano un sostegno.

Così nacquero i portici.

Ancora oggi, passeggiando per la città e alzando un po’ lo sguardo, si notano tante finestrelle che fanno capolino tra i portici.

I Portici di Bologna

I portici negli anni

I Portici di Bologna

I portici risultarono da subito molto utili.

Innanzitutto, i portici sono un toccasana nelle giornate di pioggia o neve, ma non sottovalutate l’importanza dei portici nelle calde giornate estive. Come riparano loro dal sole, niente al mondo!

I portici, però, non servivano solo per riparare dalle intemperie, ma anche per garantire un’intensa vita commerciale e sociale praticamente in tutte le stagioni.

Prima un portico, poi un altro, poi un altro ancora…

L’idea piacque talmente tanto che nel 1288 venne addirittura emanato un bando che stabiliva che tutte le nuove case dovessero averne uno.

Ma tutti questi portici dovevano avere tassativamente delle caratteristiche.

Le misure, per esempio, stabilite da diversi statuti.

Se nel 1288 i portici non potevano essere alti e larghi meno di 2,66 metri, corrispondenti a 7 piedi bolognesi (bolognesi, mi raccomando!), in modo che sotto al portico potesse passare un uomo a cavallo, nel 1352 l’obbligo passò a 10 piedi bolognesi.

I portici, poi, anche se di proprietà del Comune, dovevano essere pagati e curati dal proprietario dell’abitazione. Una sorta di valore aggiunto all’abitazione, praticamente.

I primi portici erano costruiti in legno, ma a partire dalla seconda metà del 1500, un decreto stabilì che dovevano essere costruiti in laterizio o in pietra.

 

I portici, i loro primati e le loro storie

I Portici di Bologna

Iniziamo dal primo record.

Se avete letto il mio articolo sul Santuario della Madonna di San Luca, avrete sicuramente capito che il Portico di San Luca è in assoluto il più lungo al mondo.

3796 metri e 666 arcate, un portico infinito che da Porta Saragozza raggiunge la Basilica sul Colle della Guardia.

Quindi, non possiamo far altro che iniziare la nostra passeggiata virtuale sotto i portici del centro storico, partendo proprio da Via Senzanome, una laterale di Via Saragozza.

Già il nome della strada è di per sé curioso e proprio qui c’è il portico più stretto della città.

I Portici di Bologna

Portico di Via Senzanome

Appena 95 cm che sono in netto contrasto con il portico più largo della città, ma quello lo vedremo tra un po’.

Ritorniamo su Via Saragozza e continuiamo lungo Via Urbana. Anche qui portici e portici, un susseguirsi quasi ininterrotto. Continuiamo fino all’incrocio con Via Garibaldi, poi giriamo a sinistra, perché la nostra prossima tappa è Piazza Cavour.

E adesso non tentate di smentirmi, quello proprio di fronte alla Banca d’Italia è in assoluto il tratto di portico più bello di Bologna, vero?

I Portici di Bologna

Portico di Piazza Cavour

Sempre passeggiando sotto i portici, prima quelli di Via Farini, poi quelli di Via Santo Stefano, raggiungiamo la mia piazza preferita, Piazza Santo Stefano, appunto.

Guardando la chiesa, sul lato sinistro della piazza noterete di certo un passaggio coperto, un po’ come quelli di Parigi.

E’ Corte Isolani, che collega Piazza Santo Stefano a Strada Maggiore.

Andiamo.

Appena usciti da Corte Isolani, vi ritroverete sotto al portico in legno più alto e più famoso di Bologna.

Proseguendo sotto i portici di Strada Maggiore, in direzione opposta al centro, invece, c’è il portico più largo della città, il Portico di Santa Maria dei Servi.

I Portici di Bologna

Portico di Santa Maria dei Servi

Nel periodo natalizio, questo portico si popola di bancarelle e il mercatino di Santa Lucia è una tappa fissa per tutti i bolognesi.

Ma il Portico dei Servi non è solo il più largo, è anche quello che è stato costruito in più tempo. I lavori per la sua costruzione, infatti, durarono oltre quattro secoli e mezzo, dal 1393 al 1855.

 

Ok, torniamo verso il centro, adesso.

Strada Maggiore termina proprio sotto le Due Torri.

Noi proseguiamo lungo Via Rizzoli, dal lato dei portici, ovviamente.

Ma non la percorriamo tutta. Arriviamo solo fino a Via Caduti di Cefalonia, che si trova sulla destra.

Ops, una stradina senza portici, avete notato?

Ma niente paura, appena arrivati in Via Altabella, eccolo lì il portico più alto di Bologna, che arriva quasi a toccare i 10 metri.

I Portici di Bologna
I Portici di Bologna

Portico di Via Altabella

I portici di Bologna sono davvero tutti belli, ognuno con le proprie caratteristiche.

Il mio preferito – ve l’ho detto – è quello di Piazza Cavour.

E il vostro qual è? Avete voglia di raccontarmelo?

 

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