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Fushimi Inari Taisha

Il tempio dei torii rossi

Fushimi Inari Taisha

Non si può venire a Kyoto senza vedere il Fushimi-Inari, uno dei complessi shintoisti più famosi e suggestivi del Giappone, tappa imperdibile per qualsiasi visitatore che abbia almeno qualche giorno da trascorrere in questa splendida città.

L’intero complesso è davvero maestoso – ce ne accorgiamo appena diamo un’occhiata alla mappa all’ingresso – e proprio per questo vogliamo godercelo al meglio, con calma e in tutta tranquillità.

Che la visita abbia inizio!

Prima di raggiungere il Romon Gate, passiamo sotto al primo delle migliaia di torii che caratterizzano il tempio.

Torii e Romon Gate

Poco dopo l’ingresso, ecco davanti a noi la Workship Hall, dove i pellegrini si riuniscono in preghiera.

Workship Hall

Devo dire che l’impatto con la cultura giapponese non è stato immediato, questi templi hanno una storia complessa e immergersi a pieno in questa nuova realtà non è semplice, ma devo dire che sto cominciando ad ambientarmi molto bene e soprattutto a capire di più della storia e delle religioni del Giappone, seppure siano molto complesse.

Mentre faccio queste considerazioni tra me e me, raggiungiamo il tempio principale, l’Honden.

Honden

Proprio dalla base del tempio ha inizio il sentiero che si inerpica per 4 km nella montagna, fino alla cima del monte Inariyama, a 233 metri di altezza.

Torii rossi e volpi in pietra sono ovunque e rendono questo luogo sacro particolarmente suggestivo.

Ma cosa simboleggiano le volpi?

E’ presto detto. Le volpi sono considerate messaggere di Inari, il Dio del raccolto al quale è dedicato il complesso. Molte delle volpi, infatti, sono rappresentate con una chiave in bocca, la stessa chiave che aprirebbe le porte dei granai di riso.

 

La salita tra i torii

Fushimi Inari Taisha

Iniziamo a salire.

Passando sotto ai tori, ci colpiscono subito le scritte. Sono i nomi di chi ha donato i torri al tempio.

Non chiedetemi di tradurre quello che c’è scritto, però, perché il giapponese non lo conosco proprio, mi sono solo documentata prima di venire qui.

La classica bella figura con poco, insomma.

Comunque è bellissimo passeggiare qui, l’atmosfera che si respira è davvero magica.

Al termine del Senbon Torii, è l’Okusha Hohaisho, più comunemente chiamato Okuno-in, dove i fedeli possono fermarsi in preghiera.

Okusha Hohaisho

I torii mi distraggono dalla fatica della salita. Ogni tanto smetto anche di brontolare e di misurarmi le pulsazioni. Arriverò fino in cima?

Di tanto in tanto ci troviamo davanti a piccoli templi o a pietre con incisi i nomi delle divinità.

Una pausa, poi ancora salita e così fino alla cima.

Ce l’ho fatta anche io.  

In questo santuario è venerata Shuehiro Okami.

Forse, dopo tutta questa fatica, mi aspettavo qualcosa di più maestoso, ma il santuario è comunque molto grazioso.

In fin dei conti, la salita non è poi così terribile, fatta eccezione per alcuni tratti, è solo che la folla di gente che ti precede e che segue incentiva a tenere un certo ritmo, che magari non corrisponde esattamente al mio.

Comunque sia, visitare il Fushimi Inari è un’esperienza incredibile, assolutamente da provare.

Ora qualche informazione pratica.

 

Come raggiungere il Fushimi Inari da Kyoto

Il Fushimi Inari è vicinissimo a Kyoto.

Appena 7 minuti di treno – la linea è la stessa che collega Kyoto a Nara – e il gioco è fatto.

Per orari e prezzi del biglietto, vi consiglio di consultare il sito delle ferrovie giapponesi.

Il santuario si trova proprio di fronte alla stazione di Inari.

 

Se volete proseguire con noi il viaggio tra Kyoto e Tokyo, cliccate qui.

 

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