Paestum
Itinerario e consigli utili
Paestum – Cosa vedere – Come arrivare
Avete voglia di scoprire con me i tesori di Paestum? Esploriamo insieme i resti di questa meravigliosa città della Magna Grecia, proclamata Patrimonio dell’Umanità.
Non fate l’errore di pensare che se avete visitato Pompei o Ercolano, allora Paestum si possa tralasciare, perché questo sito archeologico ha veramente qualcosa di speciale e di diverso dagli altri.
Innanzitutto, qualche brevissimo cenno storico, ma velocissimo, lo prometto.
La piana del fiume Sele, è stata abitata fin dall’epoca preistorica, come potrete verificare se visiterete il Museo. La città fu fondata dai Greci che la chiamarono Poseidonia in onore di Poseidone, Dio del Mare. Successivamente conquistata dai Lucani e dai Romani, che le diedero il nome attuale, ebbe il suo periodo di massimo splendore tra il 560 a.C e il 440 a.C.
Ma veniamo a qualche consiglio pratico.
Come raggiungere Paestum
Paestum – Cosa vedere – Come arrivare
I treni che collegano Napoli a Paestum sono abbastanza frequenti e la durata del viaggio varia dai 60 ai 90 minuti, in base alla tipologia di treno che si sceglie.
Da Salerno i collegamenti sono più frequenti e in circa mezz’ora sarete a destinazione.
Se decidete di spostarvi in treno, vi consiglio di consultare il sito di Trenitalia, dove troverete orari e tariffe sempre aggiornate.
Ovviamente non mancano i bus, ma la frequenza è minore e la durata del viaggio è più o meno la stessa rispetto al treno.
A voi la scelta, l’importante è partire!
Io ho preferito viaggiare in treno e questo è il mio personale racconto.
Usciti dalla stazione di Paestum, ci troviamo proprio davanti a Porta Sirena, parte dell’antica cinta muraria. Da qui abbiamo già idea del buonissimo stato di conservazione del sito.
Attraversiamo la Porta e imbocchiamo il viale alberato. In circa 10 minuti percorriamo i 700 metri che ci separano dagli scavi.
Una volta arrivati al termine della strada, giriamo alla nostra destra e costeggiamo il Parco Archeologico, fino a raggiungere l’entrata.
Ma dove si comprano i biglietti? E’ presto detto: alla biglietteria del Museo.
Il biglietto, infatti, comprende sia l’entrata al Parco Archeologico che quella al Museo.
Armati di biglietti, possiamo iniziare. Pronti? Entriamo!
Parco Archeologico
Paestum – Cosa vedere – Come arrivare
Ma da dove entriamo? Gli ingressi sono tre, ma la cosa più logica, trovandoci quasi di fronte, è entrare da Porta Cerere.
Lo vedete quel meraviglioso tempio alla vostra destra? Bene, iniziamo da lì la nostra visita.
Quello è il tempio di Atena, Dea dell’Artigianato e della Guerra. Realizzato alla fine del VI secolo a.C. in stile dorico, era posizionato nel punto più elevato della città.
Tempio di Atena
Dopo qualche foto di rito, seguiamo il sentiero che ci porta all’Agorà, piazza e centro religioso della città.
Qui troviamo L’Heroon e l’Ekklesiasterion,
Vi chiederete… cosa sono?
L’Heroon era un edificio consacrato al culto di un eroe, generalmente il fondatore della città, costruito all’interno di un recinto rettangolare. In epoca romana venne interrato, ma il tetto è tuttora visibile.
L’Ekklesiasterion, invece, era un edificio circolare di cui oggi sono visibili unicamente le gradinate, nel quale potevano riunirsi solo gli uomini, che lì dibattevano sulla vita pubblica.
Ma andiamo con ordine e proseguiamo costeggiando l’Heroon, in direzione del prossimo tempio.
Alla nostra destra è quello che rimane della zona abitativa, ben otto isolati riportati alla luce.
Cos’è quello spazio enorme recintato da un muro che si trova sul lato sinistro delle abitazioni? E’ il Tempio della Fortuna Virile, risalente al III secolo a.C., quindi all’epoca romana.
Piscina o Tempio della Fortuna Virile
Questo è il più grande dei tra templi presenti nel parco e anche il meglio conservato, costruito a metà del V secolo a.C. L’interno è diviso in tre navate e le colonne sono disposte su due piani.
Ora rimane l’ultimo tempio, quello dedicato a Hera, del 530 a.C. Inizialmente si pensava fosse una basilica, quindi un luogo adibito a funzioni pubbliche, ma la iscrizioni sacre ritrovate nella zona hanno indotto gli studiosi a pensare che si trattasse di un tempio dedicato a Hera.
Tempio di Hera
Ma non è finita qui. Adesso tutti al Museo!
Museo Archeologico
Paestum – Cosa vedere – Come arrivare
Non voglio dilungarmi nella descrizione di tutti i reperti custoditi qui e ritrovati nella zona a partire dalla Preistoria, ma sicuramente la Tomba del Tuffatore è degna di nota.
Ma perché è così importante questa tomba? In fondo non è stata la prima ad essere ritrovata e sicuramente non sarà neanche l’ultima. Però è l’unica tomba greca arcaica dipinta con scene figurate che sia stata mai trovata qui a Paestum.
Tomba del Tuffatore
Risalente al 470 a.C., è appunto famosa per la scena del tuffo dipinta sulla lastra principale. Veramente incantevole e sicuramente originale per l’epoca.
Ma se pensate che il tuffatore rappresenti un atleta, vi sbagliate. Il tuffatore è una metafora del passaggio dalla vita alla morte.
Negli altri pannelli, invece?
Sono rappresentate scene di un simposio, con i partecipanti raffigurati mentre si abbandonano ai piaceri della vita.
Con la Tomba del Tuffatore, si conclude la visita al Museo e purtroppo anche la nostra giornata a Paestum.
Un suggerimento, quindi: se siete a Napoli per qualche giorno, non tralasciate questo meraviglioso sito, ben conservato e curato in tutti i particolari. Se le mie indicazioni non vi sono bastate, potete consultare i siti del Parco Archeologico e della città.
Per gli spostamenti in treno, sul sito di Trenitalia troverete gli orari e i prezzi dei biglietti.
Adesso torniamo a Napoli. Ci aspetta una cena coi fiocchi…
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