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Golden Circle

Parco Nazionale di Thingvellir, geyser e cascata Gullfoss

Islanda – Golden Circle – Circolo d’Oro

Il Golden Circle è uno degli itinerari più turistici e battuti dell’Islanda, che ci farà conoscere subito alcune delle attrazioni più famose dell’isola.

Programmare una giornata nel Golden Circle è un must, una delle cose che non può certamente mancare durante una vacanza in Islanda.

Noi non siamo stati sicuramente originali e abbiamo scelto addirittura di iniziare la nostra vacanza on-the-road proprio da qui.

 

02° giorno – 31/08/2023

Islanda – Penisola di Reykjanes – Cosa vedere – Itinerario

Oggi c’è una regola da seguire tassativamente: partire prestissimo, perché le cose da vedere sono tante e non ce ne può scappare nessuna.

Così, mentre siamo in auto, nell’ora che ci separa dall’ingresso del Parco Nazionale di Thingvellir, vi racconto qualcosa.

Partiamo con quale informazione generale.

Il Golden Circle è un percorso circolare di circa 300 km che parte da Reykjavik e unisce i punti di maggiore interesse nei pressi della capitale islandese.

E’ anche uno degli itinerari più facili da programmare. Non serve un’auto particolare e i km da percorrere non sono tanti. Non fatevi ingannare da questo, però, perché per visitare il Golden Circle nei dettagli, potrebbe volerci addirittura una giornata intera.

Le tappe principali all’interno del Golden Circle sono tre: il Parco Nazionale di Þingvellir, i geyser e la cascata Gullfoss.

 

Parco Nazionale di Þingvellir

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Entrati nel Parco Nazionale di Þingvellir, girate subito a destra, seguendo le indicazioni per il Visitor Center e per la cascata Oxarafoss.

Diciamo subito che ci sono diversi parcheggi, tutti a pagamento, ma a noi la voglia di camminare non è mai mancata, quindi ci siamo fermati praticamente subito, al P2.

Iniziamo immediatamente la lunga passeggiata con una botta di allegria.

Ascoltate un po’, ma prima di iniziare, serve una precisazione.

Fino al 1262 gli islandesi erano molto rispettosi della legge e trasgredivano veramente di rado. Di conseguenza, le punizioni erano rare e venivano inflitte principalmente da chi aveva subito il torto o dalla sua famiglia.

Poi, con la dominazione norvegese le cose cambiarono e da quel momento le condanne a morte divennero molto più frequenti.

Se alzate lo sguardo, o se guardate la foto, vedrete il punto preciso in cui venivano eseguite le condanne a morte per impiccagione, inflitte principalmente ai ladri.

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Adesso, però, continuiamo in direzione del Visitor Center, che si trova all’altra estremità del sentiero, sul lato opposto rispetto a dove siamo noi adesso.

E mentre camminiamo, inizio a raccontarvi un po’ di cose sul Parco Nazionale di Þingvellir.

 

Þingvellir, tra storia e geografia

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Correva l’anno 1930 quando venne istituito il primo Parco Nazionale islandese, il Parco Nazionale di Þingvellir.

Nel 2004 venne dichiarato addirittura Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO e già da un primo sguardo non è difficile capire il motivo.

Oltre che per la sua indiscussa bellezza, questo Parco Nazionale è famoso principalmente per due motivi, uno di natura storica, l’altro legato alla geologia del territorio.

Ed è proprio da qui che cominciamo.

Vi ricordate qualcosa della tettonica a placche?

Rinfreschiamoci un po’ le idee.

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​Nel Parco Nazionale di Þingvellir si incontrano la placca euroasiatica e quella nordamericana.

Ma come è ovvio, queste placche sono in movimento e ogni anno la distanza aumenta di un paio di centimetri, creando spaccature che al momento arrivano anche a 5 km.

La spaccatura tra i continenti è ben visibile in prossimità della Cascata Oxarafoss, dove si è formata la faglia di Almannagjá.

La faglia di Almannagjá, che tradotto significa “gola di tutti gli uomini”, è percorribile grazie a una passerella che permette di vedere molto bene la spaccatura.

E adesso, come in una normale giornata a scuola, passiamo in men che non si dica dalla geografia alla storia.

Iniziamo dal 930.

In quell’anno, a Þingvellir i Vikinghi fondarono l’Althing, il primo parlamento islandese e addirittura il più antico parlamento al mondo.

Nella “Pianura del Parlamento” – questa la traduzione dall’islandese – si presero per anni le decisioni più importanti per la storia del paese, fino al 17 giugno 1944, quando venne proclamata l’indipendenza dalla Danimarca.

Scendendo lungo il canyon formato dal fiume Oxarà, si raggiunge Logberg, la roccia dove si riuniva il parlamento fino a quando, intorno all’anno 1000, il cristianesimo non divenne religione ufficiale.

Da quel momento, vista la grande affluenza di cittadini che accorrevano alle riunioni, si rese necessario spostarsi dove oggi è issata la bandiera islandese.

Da quel punto, perfetto per l’acustica, tutti i presenti potevano sentire bene i discorsi dell’oratore.

Nel 1843, però, si decise di spostare la sede del Parlamento a Reykjavik.

Ora a Þingvellir, lungo le sponde del fiume Oxarà, non rimangono altro che i resti dei búðir, gli accampamenti che venivano utilizzati durante le riunioni. Niente di più.

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Dopo Þórufoss, ci rimettiamo in marcia e questa volta andiamo veramente al Visitor Center, quello vicino all’Hakid Viewpoint, dove la vista – non c’è che dire – è bellissima.

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Dal Visitor Center, sempre a piedi, raggiungiamo la faglia di Silfra.

In circa 10 minuti siamo in uno dei punti più scenografici del parco.

Anche qui, infatti, la spaccatura tra le zolle è ben evidente e addirittura i più temerari si cimentano in immersioni subacquee decisamente spettacolari.

Un posto unico per gli amanti delle immersioni, che possono nuotare tra Eurasia e America.

Tutto bello, ma questa continua attività tellurica è la causa dei frequenti terremoti che colpiscono l’isola.

Þingvallavatn e Laugarvatn

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Prima di spostarci sulle rive del lago Þingvallavatn, andiamo a dare un’occhiata a Pingvallakirkja.

Thingvallakirkja è stata costruita per volere di Olaf II il Santo, che inviò in Islanda una campana e altro materiale per la costruzione della chiesa, la prima costruita nell’isola. L’edificio originario risale all’XI secolo, ma la chiesa che vediamo oggi è stata costruita nel 1859.

Dopo tanti km a piedi (ma garantito che ne è valsa la pena), risaliamo in auto e costeggiamo il Þingvallavatn, il lago più grande dell’Islanda, che ricopre una superficie di 84 kmq.

L’acqua del lago proviene dal ghiacciaio Langjökull, il secondo ghiacciaio islandese per estensione. Le isolette all’interno del lago sono tutte di origine vulcanica.

Non lontano da Þingvallavatn, c’è un altro lago, il Laugarvatn, il “lago delle sorgenti calde”.

Ovviamente il nome non è un caso.

Guardando il lago, infatti, noterete sicuramente diversi soffioni boraciferi. ù

E’ più piccolo di Þingvallavatn, ma che vale una sosta e oltretutto nelle vicinanze c’è anche un piccolo villaggio, punto ideale di partenza per le escursioni nella zona.

Ma le cose da vedere sono ancora tante, non dobbiamo perdere tempo.

 

Bruarfoss

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Andando verso l’area geotermica di Haukadalur, ci lasciamo tentare da un altro fuori programma, la cascata Bruarfoss.

Bruarfoss è una cascata davvero bella, ma spesso viene esclusa dai classici itinerari turistici.

Noi però ci siamo andati e devo dire che ne è valsa veramente la pena.

Se volete scoprire tutto sulla cascata Bruarfoss, cliccate qui.

 

Fino ad ora abbiamo visto laghi, cascate e distese di verde, ma basta spostarci di appena qualche chilometro e il paesaggio cambia notevolmente. All’orizzonte si iniziano a scorgere i primi geyser, ci stiamo avvicinando all’area geotermica di Haukadalur.  

 

Area geotermica di Haukadalur

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Qui, nell’area di Haukadalur, l’attività geotermica è molto intensa e tra un forte odore di zolfo, pozze di fango bollenti, piscine d’acqua calda e fumarole, sono due i geyser che si contendono gli spettatori.

Anche allo Yellowstone ne abbiamo visti tanti, quindi per noi i geyser non sono certo una novità, ma qui ce n’è uno che detiene un bel primato.

Sto parlando del Geysir, il più antico geyser del mondo, formatosi probabilmente nel 1294 in seguito ad un terremoto. Il più antico, ma anche il più conosciuto, tanto che tutti gli altri geyser hanno preso il nome da lui.

Geysir, infatti, deriva da “gjósa” che, tradotto dall’islandese, significa “eruttare”.

Ma non è facile vedere il Geysir in azione, ormai è quasi inattivo, un po’ per ragioni naturali e molto per colpa dell’uomo, che ha fatto la sua parte riempendo il cratere si sassi e di sapone.

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Si riteneva che questa pratica agevolasse le eruzioni, quando invece ha praticamente impedito la fuoriuscita del vapore dal sottosuolo.

Quindi è un altro il geyser che ci darà soddisfazioni.

Seguendo il sentiero che passa tra i geyser, raggiungiamo lo Strokkur, che erutta ogni 4-8 minuti. Il getto di vapore varia mediamente tra i 10 e i 20 metri di altezza, ma può arrivare anche a 30 metri. La temperatura raggiunge i 120°, quindi è meglio tenersi alla larga.

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Non c’è che dire, vedere un geyser in azione è sempre spettacolare.. e farsi la doccia per fotografarli da vicino una vera furbata.

Dai geyser, però, passiamo in un batter d’occhio alle cascate.

Risaliamo in auto per un breve tratto fino alla Cascata Gullfoss.

 

Gullfoss

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La “cascata dorata” è tra le cascate più famose d’Islanda, generata dai ghiacci dello Langjökull che, sciogliendosi, formano il fiume Hvita.

Questa cascata è famosa soprattutto per la sua portata, ma anche per la storia e le leggende che la avvolgono.

Se avete voglia di conoscere meglio la Gullfoss, cliccate qui e ne leggerete delle belle.

Con questa bellissima cascata, si conclude la nostra giornata nel Golden Circle.

Non ci resta che spostarci verso Selfoss, ma non senza fare prima una sosta a Skalholt, una delle due sedi vescovili dell’Islanda, e subito dopo a Kerið, un bellissimo lago formatosi all’interno di un cratere.

Curiosi di conoscere Skalholt e il lago di Kerið nei dettagli? Cliccate sui link. 

 

Direi che per oggi possiamo accontentarci. L’impatto con l’Islanda è stato decisamente positivo.

Vi lascio con qualche informazione pratica per organizzare al meglio la visita al Golden Circle.

 

Informazioni utili

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  • Per prima cosa consiglio di partire presto, le soste sono tante e rischiate di dover fare tutto di corsa o di lasciare indietro qualcosa

 

  • I parcheggi all’interno del Parco Nazionale di Þingvellir sono a pagamento.

E’ a disposizione un pass giornaliero acquistabile nelle macchinette automatiche che si trovano in tutti i parcheggi e al Centro Visitatori e che accettano solo le carte di credito o pagamento tramite QR Code. Non esiste assolutamente la possibilità di pagare in contanti.

Il costo del biglietto varia a seconda dei mezzi.

Attualmente (2023) questi sono i costi dei pass:

    • Auto fino a 5 pax = 750 ISK
    • Auto da 6 a 8 pax = 1000 ISK
    • Minivan da 9 a 19 pax = 1800 ISK

 

  • I parcheggi del Geysir Visitor Center e della cascata Gullfoss sono gratuiti.

 

  • Lungo tutto il percorso del Golden Circle troverete alcuni punti ristoro, ma sono ovviamente molto turistici.

Per il pranzo, il mio consiglio è di portare qualcosa con sé, oppure fermarsi nelle stazioni di servizio o nei vari “camioncini” che vendono hot dog. Questo consiglio è valido un po’ ovunque in Islanda, è una buona soluzione e soprattutto relativamente economica.

 

  • I servizi igienici sono presenti lungo tutto il percorso, soprattutto in prossimità dei Visitor Center o all’imbocco dei principali sentieri.

Alcuni sono a pagamento, altri no e comunque tutti molto puliti.

 

Come arrivare

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Arrivare al Parco Nazionale di Þingvellir – la nostra prima tappa – è decisamente semplice.

Da Reykjavik basta imboccare la Hringvegur (strada 1) in direzione nord.

Dopo la cittadina di Mosfellsbær, svoltate a destra lungo la strada 36.

In appena mezz’ora sarete nel parcheggio del Hakið Visitor Center.

 

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