Hanoi
Breve itinerario per le strade di Hanoi
Hanoi – Cosa vedere – Itinerario
Prima di tutto, prima di iniziare la nostra passeggiata virtuale tra le strade di Hanoi, va fatta una premessa: Hanoi è una città che o si ama alla follia, o si odia visceralmente.
E’ una città innanzitutto caotica.
Questa è probabilmente la prima cosa che salta all’occhio usciti dall’aeroporto.
Ma è anche una città viva, dinamica, pronta al cambiamento, ma che non ha lasciato andare le proprie tradizioni a dispetto della modernità a tutti i costi. Una città colorata e profumata. Ecco, alcuni profumi possono essere un po’ forti, ma Hanoi è una città decisamente meravigliosa.
Quando si visita una città, si fa sempre l’elenco delle cose da vedere e spesso i musei non sono contemplati o si lasciano in fondo alla lista per le giornate fredde e piovigginose.
Oggi è una di quelle giornate. Fredde no, ma la pioggerellina non manca.
E Michael, la nostra guida, ha tirato fuori l’asso dalla manica, suggerendo immediatamente una visita al Museo Etnografico.
Museo Etnografico
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Il Museo Etnografico è una tappa fondamentale per capire meglio come si vive in Vietnam, o forse sarebbe meglio dire che nella maggior parte dei casi è proprio il primo passo per approcciarsi a questa realtà fondamentalmente diversa dalla nostra.
In Vietnam vivono oltre 54 etnie, i Viet (Kinh) e 53 etnie minori, le quali includono a loro volta piccoli gruppi locali.
Le differenze sono inevitabili, ma non si limitano esclusivamente alle tradizioni, perché in Vietnam non si parla ovunque la stessa lingua.
Un po’ come succede per i nostri dialetti, ma sicuramente in modo più marcato, le lingue parlate in Vietnam sono diverse in base alle zone.
I gruppi linguistici principali sono cinque e Michael ci ha fatto presente che può succedere che un abitante di Hanoi non capisca la lingua parlata in un villaggio di montagna, per esempio.
Quindi, precisato che ogni etnia ha caratteristiche, usanze e tradizioni diverse, è fondamentale, prima di iniziare un viaggio in Vietnam, capire bene la loro storia e questo museo, insieme ai racconti di chi in Vietnam ci vive, è il modo migliore per farlo.
Soprattutto, è il modo migliore per iniziare a conoscere un paese così diverso dal nostro come è il Vietnam.
Dopo il museo, andiamo a visitare un altro dei siti più importanti della città, anche questo utilissimo a comprendere la storia del Paese.
Andiamo al Mausoleo di Ho Chi Minh.
Mausoleo di Ho Chi Minh
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Per capire l’importanza di questo sito, è fondamentale conoscere meglio Ho Chi Minh, una figura centrale per la storia del Vietnam.
E in questo Michael ci ha aiutato moltissimo.
Non solo lui, però, perché già la scritta all’ingresso dice tantissimo:
Eternamente grati al grande Presidente Ho Chi Minh!
Oltre ad essere stato il primo presidente del Vietnam, Ho Chi Minh è considerato un vero e proprio eroe nazionale, colui che ha portato il Vietnam all’unificazione e che ha difeso fino in fondo i suoi ideali.
Proprio per questo motivo, è inevitabile visitare non solo il mausoleo, ma anche la sua abitazione e gli edifici che frequentava, che si trovano proprio alle spalle del mausoleo.
Il mausoleo di per sé è una struttura imponente e per accedervi bisogna pazientare parecchio, perché tra controlli di sicurezza e file lunghissime, si rischia di impiegare molto tempo.
Fortunatamente con noi c’è Michael, che ci intrattiene raccontandoci la storia di Ho Chi Minh e del suo legame con la nazione.
Già da lontano si inizia a scorgere un grande edificio in marmo, che diventa più imponente man mano che si avvicina.
Il mausoleo è stato costruito tra il 1973 e il 1975 per ospitare le spoglie dell’ex presidente del Vietnam del Nord proprio in Piazza Ba Dinh, dove nel 1945 Ho Chi Minh proclamò l’indipendenza della Nazione.
La visita all’interno del mausoleo è di per sé piuttosto veloce.
Come succede per Mao, anche il corpo di Ho Chi Minh è esposto in una teca di vetro al centro di una sala.
Naturalmente, all’interno non è possibile né fermarsi davanti al corpo imbalsamato di Ho Chi Minh, né tantomeno fotografare.
Entrare nel mausoleo e vedere il corpo di Ho Chi Minh al centro della sala è sicuramente un’esperienza da fare, ma la cosa che mi ha colpito di più è stata vedere come i vietnamiti si approcciano a questa visita, con atteggiamento rispettoso, quasi di venerazione.
Il Palazzo Presidenziale e i giardini
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Se all’interno del mausoleo si nota in particolare il legame dei vietnamiti con il loro primo presidente, è uscendo dal mausoleo e aggirandosi tra gli edifici che facevano da sfondo alla vita di Ho Chi Minh che si entra meglio in contatto con la sua personalità.
E anche qui ci è stato molto d’aiuto Michael.
Ho Chi Minh era un uomo solitario, viveva in una piccola casa, niente di sfarzoso, qualche amico e niente di più.
Il primo impatto lo si ha con il Palazzo Presidenziale, anche questo affacciato su Piazza Ba Dinh e costruito all’inizio del 1900 per il governatore generale dell’Indocina.
E’ riconoscibilissimo per il suo vivace colore giallo, e anche se non è aperto al pubblico, vale la pena di raggiungerlo per fare una bella passeggiata nei dintorni.
Nonostante Ho Chi Minh avesse tutti i titoli per vivere all’interno del palazzo, preferì abitare in una casa molto più modesta, pur rimanendo sempre all’interno del complesso.
Si tratta di una palafitta che il presidente scelse per avvicinarsi alle minoranze etniche ed è possibile vedere dall’esterno le stanze del secondo piano dove Ho Chi Minh lavorava.
Tutto intorno, altri edifici dove si trovavano le cucine e altri ancora dove sono ancora esposte due auto utilizzate da Ho Chi Minh.
Tra le particolarità di questo angolo di Hanoi, c’è sicuramente la Pagoda a una sola Colonna.
Chùa Mot Cot
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Vicina al Mausoleo di Ho Chi Minh, in un angolo dei Giardini Presidenziali, c’è questa particolare pagoda, oggetto di grande devozione da parte dei fedeli.
Come dice il nome, la Pagoda su una Colonna è una pagoda costruita in un laghetto e sostenuta solo da un pilastro, come un fiore di loto che emerge dall’acqua.
Inutile sottolineare che è uno degli edifici più originali del Vietnam e che quindi va visto assolutamente.
La pagoda è stata costruita nel 1049 per volere dell’imperatore Ly Thai Tong.
Ma perché, oltre ad essere particolarmente devoto, l’imperatore decise di far costruire una pagoda?
Come spesso succede, alla costruzione di questo edificio è legato un bellissimo racconto.
L’imperatore non aveva eredi, nessun figlio al quale poter trasferire i suoi averi. Una notte, all’imperatore apparve in sogno la dea della Misericordia, seduta su un fiore di loto e con un bambino in braccio. A seguito di questo sogno, l’imperatore sposò una giovane contadina che lo rese padre di un maschietto.
Così, in segno di gratitudine alla dea, Ly Thai Tong fece erigere il tempio.

E’ arrivato il momento di lasciare il complesso per andare a visitare un altro must di Hanoi: il Tempio della Letteratura.
Tempio della Letteratura
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Come dice parte del suo nome, il Tempio della Letteratura nasce proprio come tempio dedicato a Confucio ed è stato costruito nel 1070 per volere dell’imperatore Le Thanh Tong.
Solo dopo qualche anno dalla sua costruzione, divenne di fatto una vera e propria scuola, dove venivano formati i figli dei nobili. Col tempo, poi, l’università venne aperta agli studenti di tutte le classi sociali.
E la sua particolarità sta proprio qui, nel fatto che il Tempio della Letteratura è stato la prima università nazionale del Vietnam.
Per quasi mille anni, gli studenti si sono radunati qui per apprendere gli insegnamenti di Confucio, ma anche per studiare la letteratura. Ora gli studenti vengono qui a pregare per ottenere buoni voti.
Il complesso
L’intero complesso comprende cinque cortili collegati tra di loro da porte.
E qui abbiamo imparato che il numero cinque ricorre spesso in Vietnam, perché è il numero degli elementi base che formano il mondo, cioè il metallo, il legno, il fuoco, l’acqua e la terra.
Se i primi due cortili sono prevalentemente dei giardini, il terzo cortile lascia a bocca aperta.
Al centro c’è uno stagno rettangolare, il Pozzo della Chiarezza Celeste, ai lati del quale sono disposte 82 stele in pietra, sostenute da tartarughe che sono il simbolo di saggezza e longevità.
In ogni stele, sono incisi i nomi e i luoghi di nascita di coloro che si sono laureati in questa università tra il 1442 e il 1779.
Nel quarto cortile – il Cortile dei Saggi – ci sono gli edifici più importanti dell’intero complesso, tra i quali la Sala delle Cerimonie, dove c’è il santuario vero e proprio.
Tutto il complesso è avvolto in una pace surreale.
Si lascia il caos appena fuori dall’ingresso e ci si immerge in un’oasi di tranquillità.
Dopo il Tempio della Letteratura, ci spostiamo nel Quartiere Vecchio, un dedalo di stradine con mercati all’aperto, templi ed edifici coloniali.
Un consiglio: il centro di Hanoi godetevelo passeggiando senza meta.
Quartiere Vecchio
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Chi arriva ad Hanoi per la prima volta, non può che iniziare a visitare la città partendo dal Quartiere Vecchio.
Il Quartiere Vecchio è sicuramente il punto nevralgico della città.
Le attività commerciali sono il fulcro di questa città e rendono Hanoi una città viva e sempre in movimento.
Botteghe artigiane, mercati locali, altarini ovunque, soprattutto davanti alle attività commerciali come buon auspicio affinché Buddha porti soldi e le attività siano proficue.
Poi la gente. Tanta, tanta gente, la maggior parte rigorosamente in sella ai loro motorini o alle loro biciclette.
Questo è il primo impatto che avrete con il Quartiere Vecchio, sempre che fino ad ora siate sopravvissuti agli attraversamenti delle strade.
Ma torniamo a noi e al centro storico di Hanoi, pieno di esercizi commerciali di ogni tipo.
Tutto questo ha origini molto antiche.
Nel XIII secolo si stabilirono qui 36 corporazioni, che hanno dato il nome alla zona, che in origine si chiamava appunto 36 Pho Phuong, cioè Via delle 36 corporazioni. In ogni via una corporazione diversa, un’attività differente.
Ora per le strade non si vende più un unico tipo di bene, comunque i nomi che caratterizzavano le antiche corporazioni sono rimasti.
Una delle tante strade caratteristiche è proprio P Hang Chieu, Via delle Stuoie, che parte dalla Vecchia Porta Orientale, l’unica delle 16 porte medievali rimasta intatta fino ai giorni nostri.
Anche se oggi non rimane ormai più niente, dovete immaginare Hanoi come una città circondata da possenti mura e tante porte d’accesso.
Lo abbiamo detto poco fa, Hanoi è caratteristica per i suoi mercati e uno di questi è il Mercato di Dong Xuan, a pochi minuti a piedi dalla Porta Orientale.
Mercato di Dong Xuan
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Il Mercato di Dong Xuan è il mercato coperto più grande di Hanoi, costruito dai francesi alla fine del 1800 e quasi completamente distrutto dall’incendio che divampò nel 1994.
E’ vero che questo mercato è principalmente un mercato coperto, ma è altrettanto vero che in tutta la zona limitrofa troverete un’infinità di bancarelle che sembrano essere il prolungamento del mercato stesso.
Non c’è una fine reale a questo mercato immenso, che è un alternarsi continuo di profumi e colori.
Cosa potete trovare qui?
Praticamente ogni cosa: dai souvenir ai prodotti alimentari, dai manufatti a vestiti, ogni cosa che esiste sulla faccia della terra, qui si trova.
D’altra parte, i mercati asiatici sono belli per questo.
Un’altra tappa imperdibile all’interno della Città Vecchia, è il Tempio di Bach Ma.
Tempio di Bach Ma
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Si dice che il Tempio del Cavallo Bianco sia il più antico di Hanoi, anche se nel corso degli anni, la struttura originaria è stata più volte ristrutturata e modificata.
Ma perché questo tempio è stato dedicato ad un cavallo bianco?
Siamo nell’XI secolo e l’imperatore Ly Thai To decise di fare costruire questo tempio proprio per omaggiare il cavallo bianco che lo aveva guidato indicandogli il luogo dove costruire la città.
All’interno del tempio, al centro della sala principale dove solitamente siamo abituati a vedere statue di divinità con sembianze umane, c’è la statua del cavallo bianco.
Il tempio è molto caratteristico, non è molto grande e vale sicuramente una visita.
Dal Tempio di Bach Ma ci spostiamo in riva al lago, perché Hanoi ha un bellissimo lago che divide il Quartiere Vecchio dal Quartiere Francese.
Lago Hoan Kiem
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Passeggiando per Hanoi è inevitabile trovarsi al cospetto del Lago Hoan Kiem.
Il modo migliore per godersi il lago, è probabilmente passeggiare lungo la strada che lo costeggia. Il percorso è lungo un paio di km e permette di godersi il lago da ogni punto di vista.
Intorno al lago ci sono alcuni dei monumenti più importanti e conosciuti della città, a partire dalla Torre di Hoa Phong, che si trova nella sponda sud-orientale del lago, di fronte all’attuale ufficio postale di Hanoi.
Altro monumento che è impossibile non notare, è la famosissima Torre della Tartaruga, circondata dalle acque del lago e costruita nel 1886 per seppellire i resti del padre di Nguyen Ngoc Kim, che ebbe un importante ruolo di intermediario tra il Vietnam e la Francia durante il periodo coloniale francese.
Fu solo dopo la sconfitta dei coloni che la torre venne ribattezzata Torre della Tartaruga, in onore di Le Loi e della leggenda che lo avvolge, ma di questa parleremo tra un po’.
L’attrazione più visitata nei pressi del lago, però, è probabilmente il Tempio di Ngoc Son, costruito su un isolotto..
Se volete conoscere di più sul Tempio di Ngoc Son e sulla leggenda della tartaruga, cliccate qui.
Mentre si costeggia il lago, però, è inevitabile fare qualche deviazione.
Una di queste ci porta proprio davanti alla Cattedrale di San Giuseppe, costruita in stile neogotico nel 1886 in una piccola piazza.
Per molti anni, la chiesa cattolica fu un punto di riferimento per i cristiani vietnamiti, ma quando i francesi vennero cacciati da Hanoi, iniziò la persecuzione dei cristiani e i beni della chiesa vennero espropriati.
Tutto questo durò fino al 1990, quando la notte di Natale, il governo diede ai sacerdoti il permesso di celebrare nuovamente la messa.
Altra tappa quasi d’obbligo è il Monumento ai Martiri, dedicato ai caduti per l’indipendenza del Vietnam.
Il monumento si trova lungo il perimetro del lago e raffigura una donna con in mano una spada e due uomini, uno che imbraccia un fucile, l’altro che tiene una torcia.
La scritta ai piedi della statua
determinati a morire per la nascita della nazione
indica senza dubbio la determinatezza di questo popolo.
Quartiere Francese
Abbiamo detto che il lago divide il Quartiere Vecchio dal Quartiere Francese.
E’ vero che il Quartiere Francese è meno caratteristico, ma è altrettanto vero che racconta comunque un pezzo di storia non solo della città, ma anche del Vietnam
Infatti, il Quartiere Francese era stato creato dai coloni francese radendo al suolo le abitazioni tradizionali vietnamite. Ora di quel quartiere sfarzoso che ospitava uffici governativi, resta ben poco, ma vale comunque la pena di fare una passeggiata per i suoi grandi viali pedonali.
Passeggiando, ci si ritrova davanti al Teatro dell’Opera di Hanoi.
Questo edificio, costruito nel 1911, non è solo bello dal punto di vista artistico, ma è soprattutto importante dal punto di vista storico.
Da uno dei suoi balconi, infatti, il 16 agosto 1945 il Comitato dei Cittadini del Viet Minh annunciò la tanto agognata riconquista della città.
Le cose da vedere al Hanoi sarebbero ancora tante, a partire dai suoi colorati mercati sparsi un po’ ovunque, passando per la Cittadella Imperiale di Thang Long, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO nel 2010 e centro del potere militare per circa un millennio, fino ai bellissimi templi buddhisti.
Ma ci sono due cose che non potete assolutamente perdervi: vedere passare il treno sorseggiando un gustoso egg coffee a Train Street e assistere al singolare spettacolo delle marionette sull’acqua.
Senza queste due esperienza, la vostra visita ad Hanoi non può considerarsi conclusa.
Noi lasciamo per un attimo questa bellissima città e continuiamo il nostro viaggio in Vietnam.
La nostra prossima tappa sarà Pu Luong, tipica per le sue risaie a terrazza.
Se volete proseguire con noi, cliccate qui.
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